"Il Mattino" 24/06/2008
Nei sei comuni più grandi dell’interland a nord di Napoli, la situazione rifiuti permane grave. Anzi con il caldo afoso di questi giorni i cittadini temono per la loro salute. Situazione igiene a rischio e si temono epidemie. A Casalnuovo sono 600 le tonnellate di rifiuti lasciati sulle strade a putrefare. Una situazione aggravata da disservizi sconfortanti. Qui l'ufficio ecologia del Comune e la polizia municipale hanno formalmente contestato alla Igica, l'impresa appaltatrice della nettezza urbana, il mancato spazzamento di strade e marciapiedi. Nel frattempo il comune continua ad affidare la raccolta anche ad altre aziende locali fornite degli automezzi necessari. Il problema di fondo è la raccolta a singhiozzo. Anche a Casalnuovo la raccolta e lo smaltimento vengono autorizzati per qualche giorno. Poi tutto si blocca per brevi ma micidiali periodi. Acerra e Pomigliano sono pulite perché dotate di siti di trasferenza dove vengono stoccate le immondizie provenienti anche da altri comuni. Un vantaggio che si sta lentamente trasformando in un'arma a doppio taglio. Le due aree di trasferenza sono ormai sature. In pratica sono diventate vere e proprie bombe ecologiche. A Sant'Anastasia mancano sette giorni all'avvio della raccolta differenziata dei rifiuti «porta a porta», ed ora l'obiettivo è ripulire le strade dai cumuli di sacchetti entro il 1 luglio. Ieri notte l'esercito ha raccolto 250 tonnellate, ma in strada ne restano oltre 700 da eliminare in una settimana. L'Amav continua a smaltire le 33 tonnellate giornaliere. Intanto il sindaco Carmine Pone e l'assessore all'ambiente, Pasquale Coppola sono impegnati nella campagna di sensibilizzazione mentre sono a buon punto le consegne dei kit e delle buste per la differenziata. A Pozzuoli a terra ci sono circa 2500 tonnellate di rifiuti non prelevata, con 13 automezzi che da giorni attendono di sversare nel Cdr di Giugliano ed altri 2 che sono in fila da 36 ore nel Cdr di Caivano. Con questo ritmo, e se non vengono autorizzati scarichi aggiuntivi, a Pozzuoli ci vorranno 38 giorni di lavoro per smaltire l’arrettrato. A Quarto la produzione giornaliera è di 64 tonnellate di rifiuti. Per le strade ce ne sono 1200 tonnellate: la cittadina flegrea tornerà pulita solo tra 36 giorni, a meno che non saranno concessi scarichi aggiuntivi. Cinque automezzi della «Quarto Multiservizi spa» sono fermi da 90 ore al di fuori dell'impianto di Giugliano. Ad Afragola Sono ancora 300 le tonnellate di rifiuti che giacciono per le strade: in periferie, come sulla provinciale Cantariello, nei pressi del cimitero, nelle Salicelle, in via Lagnuolo ed in corso Meridionale. Situazione quasi normale al centro e nei rioni limitrofi, dove, da giorni, è entrata a regime la differenziata. Ciò, grazie all'apertura del sito di stoccaggio provvisorio, con una capienza di circa 18.000 tonnellate, in un terreno sequestrato alla camorra nei pressi delle Salicelle. Secondo le stime dell'ufficio ecologia, la città dovrebbe essere ripulita nel giro di 10 giorni, anche se le operazioni procedono con difficoltà. «A Marano situazione igiene-sanitaria disastrosa» lo afferma l'assessore all'Ambiente, Vincenzo Passariello. Le strade sono invase da 2000 tonnellate di spazzatura. Le frazioni periferiche sono quelle che subiscono i maggiori disagi: via San Rocco e via San Marco si sono trasformate in cloache a cielo aperto. Sul fronte rimozione, intanto, per le prossime 48 ore il sottosegretario Bertolaso ha autorizzato scarichi aggiuntivi di 100 tonnellate. «I prelievi aggiuntivi - dice Passariello - non riusciranno ad attutire gli effetti dell'emergenza. Occorre sbloccare lo smaltimento dei conferimenti ordinari». Hanno collaborato: Ferdinando Bocchetti, Nello Mazzone, Pino Neri, Daniela Spadaro e Alessandro Urzì