Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.


Nick: hightecno
Oggetto: eros & pathos (cap XIX)
Data: 26/7/2004 15.57.35
Visite: 80

La fascinazione di Eros è per certi aspetti paragonabile a quella letale e irresistibile esercitata dalle Sirene, proprio come il mito e la leggenda ci hanno tramandato. La seduttività del loro canto trascinava gli ignari marinai che vi prestavano ascolto alla morte, e questa qualità pervasiva e affascinante del «canto» permane oggi inalterata in termini come «incantamento» e «incantesimo». Si tratta di termini che siamo soliti impiegare nel momento in cui veniamo catturati da Eros e un sentimento divampante sembra travolgerci.
Veniamo «incantati» da una voce o da uno sguardo, che riescono a catalizzare il nostro desiderio sottraendoci a noi stessi.

Il profumo, un certo modo di incedere, o quel tale gesto tanto seducente: in definitiva, tutto ciò che riguarda l'Altro, può essere fonte di seduzione che, proprio come l'amore, vive del segreto, del bisogno sempre rinnovato di scoprire il senso sfuggente di qualcosa che resta celato, compresso tra presenza e assenza. Questo qualcosa che noi ricerchiamo nel partner è in realtà nelle profondità del nostro essere, e non c'è introspezione, non c'è esperienza che ci metta in rapporto con l'inconscio come l'amore: soltanto allora noi possiamo realmente giungere a conoscerci e imparare a confrontarci con il lato oscuro dell'esistenza.
Ciò che incanta e che, a prescindere dal gioco di parole, letteralmente ci «incatena», dell'azione seduttiva dell'Altro, è che essa suscita il desiderio senza appagarlo: è una promessa che minaccia di rivelarsi al soggetto che abdica a se stesso, come un semplice miraggio. Ma è proprio questa sospensione del desiderio, questo tempo dilatato dell'attesa e, insieme, questa promessa di un appagamento infinito, a conferire alla seduzione la numinosità, a includerla nel registro dell'erotismo.

L'amato è sempre quell'oscuro «oggetto del desiderio» che non si lascia ridurre, esaurire o banalizzare. La vitalità che noi sperimentiamo quando siamo preda dell'azione seduttiva dell'Altro deriva proprio dalla nuova disposizione alla ricerca suscitata e alimentata dal desiderio.
Questa qualità perturbante di Eros, la sua natura demoniaca per la quale ognuno di noi vive l'esperienza dell'attrazione verso l'Altro come una esperienza sovvertitrice e sopraffacente, è comprensibile se consideriamo che attraverso di essa è l'intima struttura dei nostri oggetti psichici e delle loro reciproche relazioni ad essere trasformata. E nonostante, o forse proprio in virtù del nostro totale coinvolgimento psichico, l'esperienza affettiva profonda rimane, nella sua essenza, per gran parte inconscia. Nell'amore patiamo, subiamo, attendiamo, veniamo afferrati o sospesi, insomma siamo più che altro soggetti passivi, e difficilmente mentre viviamo una passione, siamo in grado di agire con riflessione e discernimento.

E' in questo senso che si dice che dell'esperienza amorosa nella sua essenza è quasi impossibile parlare, ed è per lo stesso motivo che i momenti erotici più intensi serbano, anche a distanza di tempo, una sacralità che li sottrae alla pura contingenza.
Il coacervo di affetti, desideri e immagini fantasmatiche che l'azione seduttoria risveglia, conferisce all'esperienza dell'incontro amoroso il suo singolare carattere di promessa, di potenzialità infinita. Sì, perché una delle caratteristiche più peculiari della seduzione, è data dal suo portare il soggetto irretito in un luogo, in un «territorio» che non gli appartiene, con la paura e insieme la fascinazione che un'avventura simile può comportare. Le azioni del sedotto non vengono più governate dai lumi della ragione (nel linguaggio comune, del resto, si usa proprio l'espressione «perdere la testa»), ma gestite dall'Altro, o meglio da quella sensazione irrefrenabile che egli suscita in noi e che in breve tempo assume il controllo delle nostre vite. Ci si sente derubati, privati della propria capacità di giudizio, condannati a permanere in luoghi oscuri, vacui, incerti. Dolorosamente si è costretti a confessare di essere consegnati interamente nelle mani di un altro.



Rispondi al Messaggio | Indietro | Indice topic | Quota Testo | Vai su| Segnala ad un amico


eros & pathos (cap XIX)   26/7/2004 15.57.35 (79 visite)   hightecno

Nick:
Password:
Oggetto:
Messaggio:

vai in modalità avanzata
                 


Rimani nel thread dopo l'invio


Ricerca libera nel sito by Google (Sperimentale, non sono ancora presenti tutti i contenuti)

Google
 



Clicca per leggere le regole del forum



Imposta IRCNapoli come homepage

Clicca per andare sul forum di prova.
IRCNapoli "Un racconto a più mani".
Mappa del forum

Visualizza tutti i post del giorno 26/07/2004
Visualizza tutti i post del giorno 19/07/2025
Visualizza tutti i post del giorno 18/07/2025
Visualizza tutti i post del giorno 17/07/2025
Visualizza tutti i post del giorno 16/07/2025
vai in modalità avanzata