Nick: ^NAPALM^ Oggetto: quann e a murì e a murì Data: 7/7/2008 23.51.14 Visite: 252
TURISTA MORTO IN MESSICO: PROCESSO IN ITALIA ROMA - Si farà in Italia il processo ai funzionari della polizia messicana responsabili della morte di Simone Renda, il turista di Lecce morto in un carcere messicano il 3 marzo 2007. Lo ha deciso il Tribunale di Lecce. "Oggi è la vittoria di Simone - ha detto all'ANSA Cecilia Greco Renda, mamma del ragazzo - ed è una sentenza di portata storica". Si tratta infatti della prima applicazione in Italia della Convenzione di New York, firmata nel 1988, che prevede in caso di trattamenti disumani e degradanti la giurisdizione nel paese della vittima di tali soprusi.
Grazie alla Convenzione Internazionale dunque, i funzionari della polizia messicana potranno essere processati in Italia, a Lecce. La storia di Simone, in vacanza a Playa del Carmen in Messico nel marzo 2007, ha avuto contorni drammatici. I fatti sono stati tutti accertati, come spiega l'avvocato della famiglia Renda, Fabio Valenti, dai giudici che si sono recati in Messico e anche da una missione dell'ex sottosegretario alla Giustizia Alberto Maritati.
Simone, 35 anni, si era sentito male la notte del 1 marzo 2007. Aveva avuto un infarto in albergo. Era uscito dalla stanza in mutande per chiedere aiuto ma non riusciva a parlare. La polizia lo aveva arrestato per atti contrari alla pubblica decenza e lo aveva rinchiuso in cella. Lì Simone era stato tenuto, con un infarto in corso, senza mangiare e senza bere per 42 ore, fino alla morte. La famiglia e lo stesso consolato italiano erano stati avvisati solo dopo il decesso. "Simone è morto di sete - sottolinea l'avvocato Valenti - ed è contro i comportamenti spietati e crudeli della polizia messicana che noi abbiamo chiesto l'applicazione della Convenzione di New York. Perché questi atti non si ripetano mai più".
fonDe
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