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Nick: Justine
Oggetto: Lettera aperta
Data: 11/7/2008 12.28.20
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L'altro giorno ho trovato mia madre che litigava col Pc perchè voleva inserire una lettera in internet ma non sapeva come fare.
Ho letto ciò che aveva scritto e dopo un pianto di commozione ho deciso di aiutarla chiedendovi aiuto ad inserirla in qualche sito dove può servire a qualcosa.
Leggetela ... spero comprendiate la sua disperazione e rabbia ... Date voce alle sue parole in Internet.
Se conoscete qualche giornale ... anche locale sarebbe bello se potesse essere pubblicata.
Grazie..
Lettera aperta al Presidente Napolitano
Caro Presidente, sono la madre di un ragazzo di ventisei anni laureando in biotecnologie mediche: laureando e non laureato perchè a soli tre esami dalla laurea ha voluto inseguire il sogno che aveva nel cassetto fin da bambino di entrare a far parte di una delle forze armate. Dopo vari tentativi è riuscito ad entrare a far parte dell’Esercito come VFP1.Ci aveva già provato: a tredici anni aveva scelto di frequentare il liceo classico anzicchè lo scientifico, per cui era più predisposto, per avere il meglio della preparazione in vista della partecipazione al concorso per la Nunziatella. Quel concorso fu la sua prima grande delusione, ma le risparmio la cronaca.
Deve sapere, Presidente, che ho altri due figli e mio marito lavora onestamente come operaio da quando aveva diciannove anni, siamo persone perbene, ma non abbiamo parenti né amici nelle alte sfere del potere, non conosciamo maggiori, colonnelli o, meglio ancora, generali. Quel concorso andò male per uno 0,25° di punto in meno per l’idoneità finale.
L’anno che ha trascorso nell’esercito lo ha visto in giro per l’Italia a partecipare a tutti i concorsi che via via venivano pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale: allievi marescialli nell’Esercito, nella Guardia di Finanza, nella Marina, nei Carabinieri, VFP4 nelle Capitanerie di Porto ed ultimo VFP4 nei Carabinieri.
In tutti ha superato i quiz, è partito, naturalmente facendo fronte alle spese prima degli accertamenti diagnostici e poi dei viaggi e dei pernottamenti nelle varie città di competenza, ha superato brillantemente i test psicoattitudinali, le prove fisiche, le visite mediche e il colloquio con lo psichiatra, ma in tutti costantemente è stato giudicato non idoneo dallo psicologo o peggio ancora, come nell’ultimo caso, dalla Commissione finale.
Mentre le scrivo con il cuore a pezzi, mio figlio è in viaggio verso casa, distrutto nell’animo dall’ennesima delusione. Credeva di essere preparato ad essa, doveva trovarsi domani stesso ad Ancona per ritentare con il concorso per le Capitanerie di Porto, ma non ce l’ha fatta: l’entusiasmo per le prove superate brillantemente cresceva giorno dopo giorno, fino a fargli credere di avercela fatta, ma la Commissione ha detto no e senza un perché e francamente non mi interessa saperlo il loro perché.
Mi permetta di usare questa pagina per dire poche parole ai componenti di quelle commissioni: VERGOGNATEVI, voi che dovreste essere esempio di onore, di rettitudine di pulizia e di onestà usate il vostro potere per distruggere i sogni e le speranze di tanti giovani ed insegnate a quelli che privilegiate che le cose nel nostro Paese funzionano in questo modo, così quando un giorno toccherà a loro non avranno remore ad usare le stesse misure. Mio figlio non parteciperà più ai vostri concorsi, e non solo perché ha speso tutti i risparmi di quell’anno nell’Esercito per pagarsi quelli che ha fatto e noi non possiamo permetterci il lusso di finanziargliene altri, ma perché è ferito e deluso. Sicuramente finirà l’Università per poi passare la sua vita in un anonimo laboratorio di analisi di provicia. Ai concorsi pubblici certamente non parteciperà più perché si sa, è uguale dappertutto: le liste sono già compilate.
Caro Presidente, lei che è la più alta carica dello Stato, la prego,faccia qualcosa: dichiari pubblicamente di raccomandare tutti i giovani come mio figlio che non hanno "santi in Paradiso"!
Con una raccomandazione come la sua la faremo in barba a tutti quei colonnelli e generali dei miei stivali.
Elvira Nettuno (unamamma61@ibero.it)
