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Oggetto: DIALETTI, PRETI E PROVERBI
Data: 29/7/2004 9.18.33
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PRETI E PROVERBI

A Roma si fa la fede, altrove ci si crede

Il prete ha le mani reverende, tutto prende e nulla rende.

Preti e polli mai satolli.

Meglio un morto in casa che un prete alla porta.

Chi ha portato la tonaca, puzza sempre di frate.

Far come san Gaudenzio, beccarlo in culo in gran silenzio.

Frate non troverai, né sacerdote, che al cul non scioglierà supplici note.

Il diavolo quando è vecchio, si fa frate.

Frate che chiede per Dio, chiede per due.

Il prete dove canta, vi mangia.

Chi vuol star bene un dì faccia un buon pasto; chi una settimana ammazzi il porco; chi un mese prenda moglie; chi tutta la vita, si faccia prete.

Denari, boschi e prati, entrate per preti e frati.

Non bazzichi prete o soldato chi è maritato.

Chi fa un frate fa un ciuco.

Un male e un frate rare volte soli.

L’ostetrica campa coi vivi, il becchino coi morti, il prete con tutti e due.

--VENETO

Quando che altri i piande, el prete ride

Quando gli altri piangono, il prete ride

I ciodi in tel rore i è come i schei te le man dei preti.

"E che ‘l Signor el me a mande bona", disea el prete spetando a serva nova.

Temp, preti, cul e siori, i fa sempre tut quel che vor lori.

Sangue de scios, sudor de stradini, àgreme de preti.

Chi nun ha voja de lavorà, prete o frate se va fa.

Vardate de prete, contadin, da comare, vizin e da aqua per confin.

--MARCHE

Dèt da veva mal pret, ch’el chierrich ha set.

Date da bere al prete, che il sacrestano ha sete.

Odio de preti, persecuziò de frate e cazzotti de contadì, libera nos Domine.

Chi più sporca la fa, divien piore.

--LAZIO

Er mejo posto è sempre quello der prete.

Chi a Roma vvo godé, s’a da ffà frate.

Li parenti der papa, diventeno presto cardinali.

I diavoli chi nun se troveno a l’inferno, son a Roma.

A Roma Dio nun è trino, ma quattrino.

San Pietro se fece ‘a barba ppe sé, e ppoi disse ch’er rasore nun tarava.

L’inferno è stato inventato p’er poveruomo.

Chi nun ha voja de lavorà, prete, frate o sordato se va a ffà.

--CAMPANIA

Vicine ‘a chiesa, luntane da Dio.

Nu menà prete a chi te mena pane.

--REATINO

L’ultima criata è sempre de lu prete.

--SICILIANO

Vardati di l’acqua, di lu ventu, di lu monacu fora di lu conventu.

Ammucchia lu latinu ignoranza di prete.

Nasconde il latino l’ignoranza del prete

Frati Pigghia sta in conventu, frati Dà nun ci sta.

Cui unn’ari ana di travagghiari, surdatu, monacu o parrinu s’avi à fari.




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DIALETTI, PRETI E PROVERBI   29/7/2004 9.18.33 (157 visite)   insize

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