Nick: Buendia Oggetto: la civetteria Data: 28/7/2008 21.40.28 Visite: 254
è segno di civetteria far notera che non la si possiede. all'ultimo pranzo in terza liceo mi capitò un segnaposto con questo aforisma di la rochefoucauld (vado a memoria). non l'ho capito subito e ancora oggi mi chiedo "perché a me"? poi l'altro giorno su vanity fair (ecco) leggo un'articolo di mentana che veniva invitato da una lettrice a ricordare la figura di funari. ebbene, con il tempo ho capito eccome cosa volesse dire e l'altro giorno ho avuto l'ennesima prova di quanto possa risultare fastidioso voler sottolineare che qualcosa non ci appartiene. compresa la civetteria. l'articolo comincia all'incirca così (vado ancora a memoria): chiunque chiamato a parlare di qualcuno che sia appena scomparso finisce poi in realtà a parlare di sé: <>, <>, <>. irrimediabilmente compromesso tutto il resto. arrivando alla fine più del coccodrillo (ben fatto) pensavo alla figura pacchiana appena rimediata da uno dei giornalisti 'di spicco' del momento. trasponendo in chiave cristiana l'aforisma un'altra cosa che suona all'incirca allo stesso modo è 'non sappia la sinistra ciò che fa la destra'. tutto un altro spessore rispetto a la rochefoucauld, ma la finalità è la stessa, invitare il prossimo alla vera modestia, al senso della misura, di ciò che è opportuno. concludo chiedendomi chiedo ancora una volta a scopo dimostrativo: ma perché quel segnaposto proprio a me? ----> è.é
|