Nick: Viola* Oggetto: La staffetta del secolo Data: 12/8/2008 14.40.23 Visite: 245
bell'articolo di gabriele romagnoli sull'impresa USA di ieri, la vittoria imprevedibile all'ultimo centesimo di secondo nella staffetta di nuoto. e tutto non grazie all'osannato Michael Phelps, ma grazie all'oscuro Jason Lezak, un "vecchio" di ben 33 anni, che ha nuotato la frazione più veloce DI SEMPRE, un'impresa incredibile. e soprattutto grazie a lui i francesi l'hanno preso dietro per appena 8 centesimi di secondo. che bello. Amo le Olimpiadi per cose come questa. alcuni stralci: "Poi c'è Jason Lezak, 33 anni, dieci più di Phelps. La quarta ruota, o meglio quella di scorta, una cosa su cui fai affidanmento in caso di necessità, ma speri di non doverci ricorrere. Funzionerebbe? Chissà. Una volta il nuoto non era uno sport per vecchi. Lezak dovrebbe fare l'allenatore, invece qualcosa è cambiato. La Torres sale sul podio a 41 anni e lui è ancora qui, con disturbi (mal di schiena e otite) non prprio da giovane atleta. Phelps nuoterà la prima frazione, Lezak l'ultima. E' una scelta rischiosa. In ultima i francesi hanno piazzato il detentore del record del mondo, Alain Bernard. Alla viglia aveva dichiarato: "schiacceremo gli americani, siamo venuti apposta". A renderlo così sicuro, anche, il fatto di non doversi confrontare con uno dei prodigi ma con Lezak. Chi era costui? La terza frazione è quella della revanche francese. il nero Jones la nuota in un onesto 47.65, ma nella corsia di fianco il francese Bousquet mette l'elica e gli fa sentire gli spruzzi. Quando tocca ha 59 centesimi di vantaggio. Già sarebbero tanti, diventano un'enormità se si pensa che ha lanciato la volata di Bernard, il suo compagno più forte e che in corsia 4 l'america ha buttato il peso della storia: Jason Lezak. Alla rimonta, siamo franchi, non crede nessuno. Phelps sta sul blocco incredulo, la sua gloria è già autunno, il vento gli spenna la corona d'alloro. Bernard nuota sicuro verso l'oro che che riduce l'americano a un, pur non comune, mortale. All'ultima virata il vantaggio è immutato. A quel punto succede. Jason Lezak, tranquillo borghese ebreo sposato a una ex nuotatrice messicana, più volte afflitto da colpo della strega, tocca il muro e fa una magia: si trasforma in un dio della rincorsa. I Fantastici Quattro sono lui: è la Torcia umana che infiamma gli spalti, l'Invisibile essere che Bernard non vedrà arrivare, è una indefinibile Cosa che mulina nell'acqua. Rivelerà, infine, braccia da Uomo Elastico. Phelps si sporge sul davanzale dell'illusione e lo vede farsi possibilità, recuperare, recuperare, recuperare. Bisogna essere francesi per non dargli ancora credito. Ma bisogna essere americani per crederci fino in fondo: non è finita finchè non è finita. Phelps è quasi in acqua pure lui. Urla: "Come on Jason! Come on Jason!". Tanto quello ha l'otite e non lo sente. Sente qualcosa di diverso, quel che ha sentito per tutta la vita: il richiamo dell'altro che affonda. Se deve farlo per sè si distrae, se deve salvare i compagni, vola. "Come on, Jason!". Manca nulla, sarebbe da chiuderla lì, Bernard è davanti alla penultima bracciata. Resta l'ultima. Niente. Tutto. Mezzo dito. Il modo di lanciare il braccio. Quell'unghia non tagliata. Dirà Bousquet: "E' stata la vittoria dell'esperienza sul talento". Mais non: l'esperienza è talento. E'sapere quando devi tirare fuori quel che non hai, inventarti quel che non c'è, vincere avendo già perso. E' un gioco di prestigio nella cassa incatenata in fondo alla piscina. Con un'unghia Jason Lezak la riapre e restituisce Phelps alla luce dell'oro e della gloria. Si prende una gran pacca sulla schiena. Fa segno: "Vacci piano che mi fa male se mi piego". Nick: RayMondo Oggetto: re:Il preservativo ultrà Data: 5/8/2008 21.13.8 Visite: 4 non eiaculerei mai in un preservativo che simboleggia la mia squadra magari in quello bianconero..... |