Nick: Haran Oggetto: Niente distrazioni Data: 12/8/2008 14.41.7 Visite: 220
Si preferisce non avventurarsi in contorti tentativi di pronunciarne il nome, molto meglio definirla la partita "contro gli albanesi". E non certo per intenti denigratori o razzisti, ci mancherebbe. Gli albanesi sono quelli del Vllaznia, per il turno preliminare di Uefa ed interessante intermezzo di Ferragosto, con rotta a dritta verso Roma per la tappa del 31. Antipasto della manifestazione europea minore, uno sfizio che il Napoli si concede in anticipo rispetto alla tabella di marcia dei 5 anni 5. Sulla carta impegno agevole per gli azzurri, non fosse per le assenze causa infortuni vecchi e nuovi, con Lavezzi dall'altra parte del globo impegnato a fare il genio ed il giovane Russotto che sogna di conquistare - anche solo da spettatore - l'oro di Pechino, magari proprio in finale contro gli argentini. Chiudere quindi la pratica Vllaznia già all'andata, con una quantità di goal sufficiente ad evitare una possibile tensione nel ritorno, cosi da risparmiare fiato e concentrazione a tre giorni dalla prima di A. Ma sopratutto cercando di non aggiugere nomi nella già affollata lista-infermeria. Viene facile pensare all'entusiasmo che si troverà in Albania, dove un appuntamento del genere ha l'etichetta di "partita dell'anno" in cui impiegare tutte le forze e l'orgoglio possibili, per provare a non essere semplici spettatori il 28 agosto, allorquando il San Paolo sarà probabilmente gremito e lo stupore dei calciatori albanesi non potrà che presagire la conseguente resa. Ma se è pur vero che il passaggio del turno è auspicabile, gli uomini di Reja dovranno preparare l'esordio in campionato con la massima cura: la competizione europea è traguardo di grande prestigio, ma l'attuale potenziale della squadra non appare sufficiente per tentare la scalata alla finale di Istanbul e, contemporaneamente, migliorare quei 50 punti della scorsa stagione. Il Napoli dovrà porsi un obiettivo preciso a cui riservare la priorità: il sogno di riconquistare "quella" Uefa è vivo in tutti i tifosi azzurri, ma d'altro canto l'eventuale piazzamento in Champions porterebbe introiti economici di notevole spessore ed una vetrina adatta per attirare campioni o presunti tali. Unica certezza, e non fa più notizia, sarà la partecipazione in massa dei tifosi, pronti come sempre a sostenere la causa indipendentemente dal fine: non c'è da meravigliarsi, da queste parti non si finisce mai di credere ai miracoli.
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