Nick: |Nemo| Oggetto: re:... Data: 9/9/2008 1.52.25 Visite: 58
è stato detto: io ci lavoro tutt'ora.
Oh, magari ci siamo pure parlati nel lontano 2004.
è stato detto: non con loro direttamente, ma nella stanza a fianco. e nessuno di loro mi pare un camorrista, anzi. forse hanno denunciato troppo spesso intrecci politici e cose che hanno dato fastidio. così come noi di cronache di napoli.
E questo è vero. Però sono più che sicuro che hanno ricevuto qualche invito - dal direttore come da personale "esterno" - a smetterla di scrivere. E spesso hanno accettato il consiglio.
è stato detto: se poi tu sei certo al settanta per cento, cosa posso dirti.. saresti pronto a dichiararlo in pubblico? a prenderti le tue responsabilità, dico. e ovviamente intendo nei confronti della legge. se hai prove, che ben vengano. nemmeno io ho voglia di lavorare gomito a gomito con un camorrista.
Se ti rispondessi "sì", così di botto, come fanno in molti tanto per fare la spacconata di turno, ti direi semplicemente una stronzata. E lo ammetto senza problemi. Dunque, prima mi domando: "ne vale la pena di fare tarantelle per fare in pubblico i nomi, mettersi in mano a sfilze di avvocati, beccarsi denunce a raffica e - cosa scontata - minacce e magari pure una mazziata, se non di peggio?". E poi rispondo: se avessi davvero le prove, può darsi che lo farei. Usando il condizionale, perchè penserei - oltre alla responsabilità di accollarmi una Via Crucis di problemi e situazioni "pesanti" - alle responsabilità inerenti la mia incolumità: ed il mio coraggio, assieme alla volontà di sputtanare, verrebbero meno sicuramente. Però poi, tornando a riflettere, rispondo: sì, lo farei. Perchè è un dovere farlo. E fanculo le conseguenze.
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