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Nick: Zanardi
Oggetto: Nouvelle Vague che fu
Data: 25/9/2008 18.51.29
Visite: 257

Verso la fine degli anni 80 e per buona parte degli anni 90 (fin verso la fine degli stessi), Napoli e la Campania vissero uan sorta di Nouvelle Vague.
Si usciva dalla Prima Repubblica e le nuove generazioni tentarono, riuscendovi, di appropriarsi di spazi.
Occupazioni, forme di lotta antiche ma modernizzate, ideali a go.go, la Pantera, fervore politico nelle Università e nei quartieri.
C'era veramente la voglia di cambiare qualcosa, e ciò nn era dettato solo dall'età o dall'entusiasmo del momento.
Io (lo dico sul serio) avrei dato la vita per un mondo diverso, e come me tanti altri.

In città e non solo c'era un fiorire di Centri Sociali Autogestiti, che eravo veramente tali, e non covi di aucielli pierdijornata che non hanno altri spazi per pronunciare quattro slogan e rullare due spini.

Nella musica v'erano contaminazioni direttamente dall'Inghilterra, da Marsiglia, da certi ghetti made in USA.
Nasceva il fenomeno Posse, venivano fuori band apprezzate all'estero, come gli Almamegretta, che contaminavano l'elettronica con suoni mediterranei.
Anche la musica tradizionale (nata come musica di protesta) era rifiorita (Naccherre Rosse, 'E Zezi).

Il Cinema partenopeo era all'avanguardia, grazie ad attori, registi, sceneggiatori come Pappi Corsicato, Iaia Forte, Mario Martone, Antonietta De Lillo, Antonio Capuano.
Costoro andarono oltre gli schemi della napoletanità, non più riproponibili in una metropoli del sud imborghesita, intellettualmente più stimolante (erano gli anni del presunto "Rinascimento Bassoliniano") e frammentata tra salotti radical chic e periferie feroci.
Il cinema napoletano si seppe reinventare, con uno stile colto ma accessibile a tutti.

La Scrittura fece passi da gigante, con Erri De Luca & Co.

I vari baretti e le varie sale da the divenivano, nel contempo, librerie di tipo classico o multimediale.
Piazze e quartieri abbandonati rifiorirono.

Nel 1993 cominciò il citato "Rinascimento Bassoliniano", e tutti commettemmo l'errore di fidarci di un Sindaco che null'altro era che un Politico, lontano dalle posizioni a cui eravamo abituati quando era Sindacalista.
Oggettivamente Napoli si rifece il look, anche e soprattutto grazie al G7.
I benefici che ne derivarono furono notevoli, con la riscoperta di Napoli come città turistica a livello mondiale.
Bassolino, sorprendentemente, si impose come vero uomo marketing, promotore della nuova immagine di Napoli.
E tutti speravano ed eravamo fervidi di novità, di rinascita.
Fu un errore.
Bassolino, in verità, fu promotore della Sua Immagine.
O’ sindaco riuscì nell’impresa di far passare tutto ciò che era stato fatto per Napoli, come un proprio merito, ma non contento il 19 settembre a San Gennaro, da ateo, con le lacrime agli occhi si fece ammirare in prima fila al Duomo in attesa del "miracolo" del santo patrono.
Ed ogni anno, sempre da ateo, sarà lì, in prima fila.

E noi a coprirci gli occhi con fette di prosciutto.

Ben presto scoprimmo che l'era Bassolino niente era che un susseguirsi di promesse mai mantenute, operazioni puramente di facciata e fallimenti a catena.

Si era deciso di combattere il contrabbando di sigarette, senza pensare che lo stesso era diventato una sorta di "azione popolare".
Non si tenne conto che v'erano interi nuclei familiari, abbandonati a se stessi, che vivevano di quel Contrabbando, a prescindere dagli interessi camorristici.
E così fu eliminato quasi totalmente il contrabbando e le persone che vivevano di esso, furono ancor di più abbandonate e contrette spesso ad arrangiarsi.
O a delinquere.
E per la Camorra non restava altra soluzione che incrementare il mercato della droga.


Avevano costruito la linea metropolitana per collegare le periferie degradate ai c.d. quartieri bene.
Scampia al Vomero.
La classica operazione di facciata.
Le Periferie non avevano ricevuto una "bonifica", non erano state dotate di strutture adeguate per i propri residenti e per i relativi e legittimi spazi, ma rimanevano abbandonate.
Come erano.
Pertanto, grazie all'operazione di facciata, le Periferie Degradate continuavano a rimanere tali, senza alcuna promessa riqualificazione urbana, e i quartieri "bene" cessavano di essere tali, invasi da gente che delinqueva (e delinque) per un sacco di motivi, oltre che per la presenza di persone che, legittimamente o meno, tentavano e tentano di essere uguali "alla gente del Vomero", di avere le stesse cose, di vivere come loro.

"e allora che vulite si veng’a cucaina si voglio
magna’ pur’io sera e mattina si voglio sta’ pur’io comm ‘e figli d’e signure ch’e denare ind’a sacca e ch’e vestiti buoni. E allora quanno liegge ‘ngoppo ‘o
giurnale ch’e uardie anno acciso sti quatto criminale tienelo a mente chi è ‘o bbuono e chi ‘o malamente"


In questi ultimi anni Napoli è una città abbandonata, che si sta adagiando in un torpore pericoloso.
Il nuovo sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, con un candore che rasenta il ridicolo non perde occasione per lodare la sua amministrazione, il buon governo della città, i risultati conseguiti e la sua città, purtroppo sinonimo di marciume, delinquenza, caos.

A Napoli c'è rassegnazione e passività.
I vari Centri Sociali son divenuti luoghi dove "perdere o tiemp senza proporre nulla".
Dove "jamm a ballà" e dove se arriva un'ambulanza per soccorrere una persona investita, si gioca al tiro al bersaglio, pecchè "so amici r'e guardie".
Una città ove si odia l'autorità, tranne nel caso in cui poi ti devi lamentare, perchè semmai t'è succiess qualcosa, e vai col "chiammat' 'e guardie".
Una città dove oltre alla Camorra, la mentalità camorristica appartiene a tutti o quasi: il Sistema.
Una città ove il Centro Storico è merda a cielo aperto.
Una città dove ti ammazzano in oaggio al "che me guard affà?".
Senza pensare, semmai, che colui che te guarda stuort è strabico.

Di Musica non v'è traccia.
Di Cinema e Cultura nuova manco a parlarne.
Mentalità democrisitiana (se si è fortunati) e di Nuova Detra (se si è sfortunati) imperano.

Ragazzi di venti e trent'anni che diventano passivi, senza ideali.
Il loro unico Ideale, per il quale si farebbero scannare, è il Pocho Lavezzi.
E tale passività ha contaminato pure il cervello di coloro che venti anni fa avevano 18/20 anni, e che avrebbero dato la propria vita per un mondo migliore.


Peggio dei Tarallucci e Vino.




Ps - Forse v'è Retprica. O forse no. Molti "passi" tratti dal web.


RayMondo: sesso con gli altri amore con il partner forever



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