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Nick: Haran
Oggetto: Fantasia al potere
Data: 29/9/2008 0.13.30
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Scrivere che l'ingresso di Denis e Russotto abbia cambiato la partita potrebbe sembrare superfluo e potenzialmente riducibile al caso. Non fosse per i numeri del tabellino, che prima della metamorfosi recitava tiri in porta quasi zero. E questo la dice tutta su come sono andate le cose al Dall'Ara, non tutto riconducibile al pensiero per l'Uefa, nonostante il turn over. Il Napoli versione 2.0 ha dimostrato il solito carattere e la buona tempra difensiva, nel contenimento di un Bologna disperato e mai troppo insidioso. E' venuta fuori una verità appena intravista ad Udine: questa squadra senza l'ingrediente della fantasia non riesce ad essere sufficientemente pericolosa. Un primo tempo soporifero ha infatti mostrato l'attacco azzurro arenarsi davanti alla precaria difesa rossoblu, pur macinando possesso palla e tenendo bene il pallino del gioco. Ci sono voluti 80 minuti per avere la certezza che lì davanti c'era un maledetto bisogno di qualcuno che fosse in grado di saltare i birilli, di trovare lo spunto e quella superiorità numerica necessaria per arrivare in porta. Qualcuno capace di imitare le movenze di Lavezzi, insomma. Reja pesca dal cilindro la carta Gargano, supersonico su tutti a partita in corso, e sopratutto Russotto. Il giovane Under 21 si cala nei panni dell'argentino e cambia radicalmente la partita, dando il via all'operazione 3 punti: l'ultimo pezzo di gara è tutto suo. Dalle sue idee nasce il corner e la conseguente zuccata di Denis che finalmente riesce a fare il carrarmato, con prepotenza: gli si chiedeva proprio questo, nulla più. Cinici e vincenti, gli azzurri se ne vanno al secondo posto, tra l'improvviso stupore e le lodi degli opinionisti nazionali, che Marino liquida con un "non conta più di tanto". Prossima fermata Lisbona: l'appuntamento è di quelli da evento, dove servirà personalità e nervi solidi. Si parte dalla vittoria del San Paolo e dallo spauracchio dei due macigni del Benfica. Bisognerà giocarsela anche lì, guai ad aver paura.
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