Nick: neverm|nd Oggetto: Strane scene... Data: 3/10/2008 20.10.31 Visite: 497
alla Sapienza a Roma stanno dei personaggioni, e dopo due anni di frequentazione ci ho fatto l'abitudine. punk stile anni 80 con tanto di cresta colorata, darkettoni pieni di collari e borchie, travestiti (giuro), ragazze che vengono all'università con minigonna e tacchi alti o abiti da sera, ecc. Però una come quella di oggi non l'avevo mai vista: top scollato e pantaloncini da ginnastica tipo culotte, come quelli che si usano per andare a fare jogging nel parco, infatti pareva una che era appena tornata da una corsa, aveva pure le scarpe da ginnastica e l'ipod nelle orecchie, e stava con tutte ste cosciottone da fuori che poi non erano manco tanto esili. Cmq questa doveva fare un esame e ovviamente quando entra la professoressa le dice "Ma le pare il modo di presentarsi all'università?", non l'avesse mai fatto...Sta tipa comincia ad urlare "Ma come si permetteeeeee??? lei e nessun altro ha il diritto di giudicarmi, io sono una RAGAZZA SERIA!! Allora perchè non dice niente a quelli che vengono con tutto il nero sugli occhi (sarebbero i dark)???" Io e tutti quelli che stavano fuori ci stavamo schiattando dalle risate, peccato che dopo sta sparata se n'è andata sbattendosi tutta e mormorando a bassa voce sul ess "sta stronza, sta cessa". Grandiosa Cmq io sono la prima a dire che non è importante l'abbigliamento quando si va all'università, non è che uno deve stare sempre in giacca e cravatta come vorrberro alcuni professori di alcune facoltà, però questa era proprio esagerata, cioè io nun m vestess accussì manco per andare a fare la spesa al supermercato sotto casa. Mah...Strana gente c'è in giro
Trovatelo strano, anche se consueto, inspiegabile, pure se quotidiano, indecifrabile, pure se è regola. Anche il minimo gesto, in apparenza semplice, osservatelo con diffidenza. Investigate se proprio l'usuale sia necessario. E - vi preghiamo - quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla venga detto: è naturale in questo tempo di anarchia e di sangue, di ordinato disordine, di meditato arbitrio, di umanità disumanata, così che nulla valga come cosa immutabile. Bertolt Brecht |