Nick: JennaKer Oggetto: fast food Data: 11/10/2008 1.53.34 Visite: 265
Stasera ho rigiocato con i mie vecchi soldatini di piombo, quelli che uscivano da piccolo dagli ovetti kinder. L’infanzia si impadronisce di noi, avvolgendomi come il caldo di questa sera appiccicosa. L’alcol circola nelle vene, come auto senza fari per non farsi scoprire dalla polizia. Ricordo del mio primo viaggio, non fu un biglietto per Londra regalatomi da mio padre, per qualche promozione liceale, furono poche gocce sotto la lingua io e la sorella di un mio amico una mattina di novembre. Sembrò di volare e poi di precipitare per ore, tutto nel silenzio della musica che ci avvolgeva come il caldo di questa sera appiccicosa. Ci sono due miei amici, sembrano il Gatto e la Volpe, uno parla per frasi fatte, tu dici una cosa e lui ti risponde con una citazione di qualche scrittore, di qualche cantante, a volte ti rompe il cazzo e lo mandi a fanculo, ma lui non si scompone, resta là a ripetere la frase "dieci cavalli bianchi", che era la frase che Campanella ripeteva ad ognuno per farsi credere pazzo e quindi evitare la condanna a morte. La Volpe sta sempre con un cronometro appeso al collo, ti cronometra tutto, cioè tu inizi a parlare con lui e tac fa partire sto cronometro. Ti fermi e lui tac stoppa il cronometro, un vero esaurimento se stai lucido, ma se hai piccole catene alcoliche che ti circolano nelle vene a fari spenti, allora lo puoi anche sopportare. Stasera c’era un gruppo che suonava musica orribile, mi veniva voglia di assassinare il bassista, poi o preferito assassinare altro. Il pensiero ritornava a quei vecchi soldatini di piombo, riscoperti quasi per caso, e ho ripensato che ogni cronometro per quante volte tu lo possa fermare, corre sempre troppo veloce, ho ripensato al record mondiale dei 100 metri piani e mi sono chiesto perché tutto così fast, non si potrebbero cambiare le regole e far diventare tutto slow. Quando ero giovane era tutto hot, ora è diventato tutto cool, ma la sostanza non è cambiata, solo la mia barba è diventata più bianca. Ho ripensato ai miei vinili che giravano a 33 e 45 giri, al primo cd che ho comprato, fu "imagine" di J. Lennon e non ho mai saputo a che velocità girasse lì rinchiuso in quella scatola nera. Ma i miei vinili hanno continuato a girare, senza doversi nascondere. Continuo a camminare con i miei stivali consumati, non perché ho paura che le scarpe nuove si possano sporcare, ma solamente perché mi fanno sempre un po’ male.
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