Nick: m|r Oggetto: rughe Data: 14/10/2008 22.12.19 Visite: 203
Mi ricordo quando si toccava ai lati del viso e diceva dall'alto dei suoi venti anni "ma il vino mica fa venire le rughe?". Proust riusciva a descrivere elementi e ambienti in pagine e pagine. A me non è mai piaciuto. Mi piace dire che certe cose ci sono e altre cose si sentono. Ma in poco, senza girarci intorno. A me basta dire che che c'era una candela che l'illuminava da basso e che proiettava un'ombra sul suo viso. E quell'ombra esaltava l'essenza di quella bellezza. Ora tu, lettore, hai in te un'immagine di bellezza e quella è diversa da quella che ho io ma il senso è lo stesso. Continuo. Di fronte alla bellezza siamo un po' persi, inadeguati. Come trovarsi al cospetto dell'idolo sempre sognato in maniera inaspettata. La vita c'insegna ad essere prudenti, a mettere un passo dopo l'altro. Ma di fronte ai sogni, all'intima espressione di quello che siamo o che vorremmo essere non possiamo permetterci di essere prudenti. Ed allora non pentitevi di essere voi stessi quando vedete bellezza, non abbiate paura di mostrarvi sorpresi, di lasciarvi andare sopra riflessioni e calcoli. Recentemente ho scritto una poesia perchè ero pieno di un grande sentimento. Non ha importanza la poesia o le parole o a chi questo sentimento fosse rivolto. Ha importanza averlo fatto. Noi siamo vivi in quanto compitori di azioni. Di fronte al limite di ciò che amiamo (lì, in quel momento) non possiamo usare prudenza. Non possiamo permettercelo. Sarebbe spreco di potenza, di istanti vitali. Ricordo ancora che camminavamo nel piccolo porto e lei mi teneva sotto braccio perchè esitante sulle scarpe coi tacchi alti. Le barche ad ondeggiare lentissime sullo specchio d'acqua. Euforica di vino portatore di rughe. Le rughe le portano anche gli anni. Chissà che le rughe non insegnino anche ad amare quando si deve e si può. |