Nick: m|r Oggetto: Lelle, surfisti e videotape Data: 17/10/2008 14.56.43 Visite: 184
Stavamo camminando nella boscaglia da più di mezz'ora. Non giravamo in tondo come nei film di quelli che si perdono perchè tenevo d'occhio il sole. Era passata mezz'ora da quando avevamo trovato il surfista con tanto di tavola sotto il braccio. Alto, biondo e abbronzato era il prototipo di ogni surfista che sia venuto dopo. Era francese ma parlava bene l'inglese quindi capimmo perfettamente che la direzione che ci indicava per la "spiaggia della punta" era proprio quella che portava in un tenue tracciato che si perdeva nella fitta vegetazione. Dovetti quasi trascinare di peso una mia amica che era rimasta di fronte a lui a bocca semi aperta. Le mancava solo la bavetta. "The Blair witch project" è un film con una buona idea ma realizzato con troppi pochi mezzi e altrettanta ironia. Mentre camminavamo mi venne in mente il film e iniziai a riprendere il percorso con la macchina fotografica. Camminavamo e camminavamo. I rami mi graffiavano ginocchia e polpacci e spesso dovevo abbassarmi per passare. Finchè non passai attraverso costumi bagnati appesi ad uno dei rami ad asciugarsi. Costumi femminili. Ci ritrovammo, io e la mia piccola truppa, in una radura dentro la boscaglia. C'erano tende, resti di fuochi, coperte e asciugamani. E, soprattutto, una decina di ragazze completamente nude che si aggiravano per il piccolo campo impegnate in lavori da comunità. Chi preparava da mangiare, chi puliva e chi suonava la chitarra. La sensazione fu quella di essere entrati a casa di qualcuno senza volerlo. Le ragazze si accorsero di noi ma si limitarono a salutarci in inglese. Uno della mia truppa spiegò (cercò di spiegare) in inglese che cercavamo la "spiaggia della punta". Al che quella che aveva la chitarra in braccio si alzò, sorrise e disse "siamo anche noi italiane". Anche noi andavamo spesso nelle spiagge nudiste, un po' perchè alcuni di noi erano convinti naturisti, un po' perchè quelle riservate loro sono le più belle e meno affollate. Nonostante una certa abitudine a vedere corpi nudi fu difficile non notare che tipa della chitarra che ci parlava era uno vero spettacolo della natura. Ci disse quale direzione prendere per arrivare prima alla spiaggia dove, purtroppo, non era ammesso il nudismo. Le chiesi come mai si erano accampate lì. Tutte donne poi. La risposta era ovvia. "Siamo tutte lelle padovane". "Cosa?" dissi io e scoppiò una risata generale. "Siamo lesbiche, checche, omosessuali, saffe come dite voi?". Mi guardai intorno e dissi una cosa da gran paraculo che non mi appartiene (o forse sì?) "Dico un gran peccato". Trovammo la spiaggia della punta. Ci facemmo un bagnetto di un'ora (scarso) e poi c'incamminammo per il ritorno. Da qualche parte ho un filmato che mi terrò fin quando campo.
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