Ieri sera mia zia era in treno. Tornava da Milano. Dopo l’ennesimo cruciverba ha preso un libro dalla borsa ed ha cominciato a leggere. Gomorra. Davanti a lei era seduta una signora romana, accanto al marito. Guarda il libro, poi guarda mia zia. Inizia a preoccuparsi.
“Ma non avete paura a leggere questo libro qua?”. Inutile dirlo, mia zia cade praticamente dalle nuvole. Paura di leggere un libro? E perché mai?
“A Napoli mica lo si può leggere, - spiega la signora, - quel libro parla dei camorristi. E i camorristi non vogliono che venga letto perché si parla male di loro”.
Mia zia ancora più incredula. Forse le scappa anche da ridere. “Ma perché, pure che lo leggo qui, che fa?”, domanda di risposta.
“Eh signora, ma mica lo sapete chi ci può essere qua sopra.. magari qualcuno vi vede leggerlo.. pure per strada, mi raccomando, non cacciatelo dalla borsa”.
Alla fine mia zia ha infilato il libro in borsa, dopo l’ennesimo sguardo preoccupato della romana che non smetteva di guardarsi intorno.
Come se da un momento all’altro potesse arrivare un camorrista armato di kalashinov che, per impedire che quel libro venisse letto, si mettesse a sparare all’impazzata.
O come se, camminando per Napoli, si corresse il rischio di venire aggrediti perché si sta leggendo un libro.
Ora, mi chiedo io.. ma a che punto si è arrivati con la pubblicità fuorviante?
Da Roma in su davvero credono che questa città sia in mano alla camorra? Che poi magari in un certo senso è vero, ma non siamo certo sotto una dittatura militare, con squadroni di affiliati che pattugliano le strade alla ricerca del “libro nero della camorra”.
A questo aneddoto, si aggiunge uno a cui ho assistito personalmente. E anche mi ha fatto ridere molto. Sempre in treno. Un ragazzino che avrà avuto si e no venti anni che cercava di spiegare, come se fosse oro colato, cosa è la camorra e come funzionassero gli affari illeciti. Sempre basandosi su quanto raccontato in Gomorra. La cosa divertente era che il suo interlocutore era un carabiniere che faceva servizio a Napoli da una quindicina d’anni, che non riusciva a raccapezzarsi del fatto che un ragazzino, tra l’altro toscano, pretendeva di insegnare il Sistema.
Che sia benedetto il quarto potere.
Che non è solo la stampa, ma anche la pubblicità che vi gira intorno.
cos'è il genio?
è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione..
beh.. non sono bello come clooney nè affascinante come sean connery, nemmeno intrigante come johnny depp.. ma so leccare come lessie!