Nick: m|r Oggetto: disillusione Data: 8/11/2008 14.33.51 Visite: 217
L'insoddisfazione è quella sottile linea tra "ho" e "desidero" Gli tenevo la testa mentre dalla sua bocca uscivano i resti di una serata non facilmente definibile. Uscita a quattro: io, lui, la sua "forse futura lei" e un'amica comune. Ci vediamo in un posto "comodo": Gaeta. Ok, il posto è carino ma, porca pupazza, io odio stare in auto più di 15 min. Figuriamoci 1 ora e 3/4 perchè la gente deve comprarsi le mozzarelle di Mondragone e deve parcheggiare in settima fila davanti alla "Genuina". Arriviamo quasi in orario. Le nostre amiche sono già lì. Parcheggiamo come veri signori in un garage a pagamento a due passi dal centro e dal locale ma abbiamo fretta. Lui è nervoso. Mi ha parlato per tutto il tragitto di lei, di come si deve comportare, di quello che deve dire. Mi ha snervato, ero lontano anni luce da quella situazione e avrei fatto volentieri a meno di quelle ore in auto. Ma l'amicizia ha doveri da cui non si può (o dovrebbe) prescindere. Il posto è veramente carino. In un giardino ci sono tavoli illuminati da piccole candele poggiate sopra. Ogni tavolo sembra un posto a sé, intimo e tranquillo. I camerieri sono gentili. Diciamo un nome e ci portano dove ci sono le nostre amiche. Stanno chiacchierando quando arriviamo. La sua "forse futura lei" è felice e parla col sorriso sulle labbra. La nostra amica è un po' più tesa ma è carina ed ha un vestito che le scopre le spalle in maniera sensuale. Salutiamo scusandoci del ritardo e ci sediamo. C'è qualcosa che non va. Si ride, si scherza ma c'è qualcosa che sta per venire fuori a rompere l'idillio. Lui la guarda e conosco quello sguardo. E' l'aria, è un bisogno, è l'insieme dei desideri e di tutte le promesse del mondo. Poi, ad un certo punto, succede qualcosa. Di fragoroso. Lei prende la parola mentre la nostra amica capisce e si fa seria guardando giù verso il tavolo. La sua "forse futura lei" dice: "mi sposo" e sorride bellissima. Attimi interminabili di silenzio, imbarazzo, dolore e apprensione. Il mio amico si affloscia sulla sedia ma mantiene un dignitoso sorriso. La mia amica versa vino a tutti. Io brindo già abbastanza ebbro: "Quello che poteva essere spesso riluce più di quello che è ma mai tanto quanto quello che sarà". Alla mia amica scappa una lacrima. La sua "mai più futura lei" è commossa e sorride. Il mio amico è triste e già pensa al secondo bicchiere e a tutti gli altri che lo porteranno alla mia mano sulla sua fronte e a quel frequentato posto che è il luogo delle disillusioni.
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