Nick: Haran Oggetto: Basta poco Data: 10/11/2008 11.13.34 Visite: 310
Ciò che gli arbitri tolgono, gli arbitri stessi restituiscono. Sulla sponda blucerchiata di Genova si grida vendetta per il fuorigioco del pareggio fischiato a Cassano, al quale il sorriso è stato tolto dall’evidente superiorità di Santacroce prima e dal guardalinee dopo. Ma il calcio è questo, lamentarsi conta poco e le recriminazioni hanno il loro stesso limite nell'imprevedibilità del gioco stesso e dei relativi episodi. Specie se poi non si hanno a disposizione tv e giornali per enfatizzare le lagne sulle follie arbitrali. Da queste parti lo sappiamo bene, San Siro è stata una lezione importante, di quelle che se metabolizzate nel modo giusto ti fanno diventare una grande squadra. Stavolta non ci sono stati i soliti fuochi d'artificio, gli uomini di Reja non hanno certo sciorinato il calcio divertente e spregiudicato degli ultimi tempi, ma mai come stavolta cinici e risoluti nel prendersi ciò che conta. La Samp è infatti arrivata al San Paolo con i suoi pochi punti e l'urgente esigenza di farne. E quindi linea difensiva serrata ed attenzioni particolari per le fonti imponderabili del gioco azzurro, l'iniziativa offensiva affidata alle idee, appannate e confuse, dell'attaccante barese. Gli azzurri invece sono apparsi quasi essenziali, cosi consapevoli dei propri mezzi da permettersi il lusso di accellerare solo quando necessario, quel poco che basta per risultare decisivi e vincenti. E che i due graffi abbiano ancora la chiara impronta di Lavezzi è ormai solo un dettaglio. Il Napoli resta lassù, tra le due corazzate milanesi che ne avvertono la fastidiosa presenza: "la squadra di Reja vive un buon momento" è il refrain più ascoltato, tra diffidenza e presunzione. Ed un pizzico di paura, ormai. Ma forse sarà anche cosi, forse ben presto verranno fuori i valori, come tutti dicono, ed il campionato ci dirà la verità. Intanto però la classifica, dopo ben 11 giornate, ci dice che il Napoli non è un bugia. E che non ha nessuna intenzione di smettere di correre. Sono tutti avvisati.
Le idee sono come le tette, se non sono abbastanza grandi si possono gonfiare. |