Nick: L4t|t4Nt3 Oggetto: re:VIVA HUGO CHAVEZ Data: 17/8/2004 10.1.22 Visite: 34
CARACAS - Il sogno di un' America Latina 'bolivariana', costantemente evocato dal presidente Hugo Chavez, sembra avere ricevuto una sferzata positiva dalla vittoria del no nel referendum svoltosi ieri in Venezuela. In attesa di sapere se le pesanti obiezioni avanzate dall'opposizione si materializzeranno, resta il fatto che apparentemente il messaggio di ''riscossa dei dimenticati dalla storia'' ha fatto breccia fra i venezuelani creando consensi per il ''progetto rivoluzionario'' che Chavez vuole costruire nel suo paese e mostrare come modello agli altri paesi del continente. Non a caso il governo di Caracas aveva invitato per il referendum numerosi esponenti delle sinistre di tutto il mondo, ma in particolare dell'America Latina, e fra questi il leader 'cocalero' boliviano Evo Morales, che negli anni scorsi ha fallito di poco l'ottenimento della presidenza nel suo paese e che pare recepire ampiamente la strategia bolivariana. E non e' neppure una casualita' che anche il Partito dei lavoratori (Pt) brasiliano abbia inviato ancora prima del voto un messaggio di solidarieta' a Chavez. Oltre ad avere stretto relazioni politiche ed economiche con Cuba, il leader bolivariano ha lanciato proposte per rafforzare i legami con tutti i paesi latinoamericani, riuscendo anche recentemente a far ratificare l'associazione del Venezuela al Mercosur, il mercato comune in costruzione nel sud del continente. Inoltre ha proposto la creazione di una compagnia petrolifera transnazionale (PetroAmerica), una televisione del sud (che affranchi la regione dalla Cnn), un'alternativa all'Area di libero commercio delle Americhe (Alca) proposta dagli Usa, denominata Aternativa bolivariana per le Americhe (Alba), e una Banca del sud dove trasferire parte delle riserve in valuta al fine di stimolare gli investimenti sociali. Lasciandosi applaudire la notte scorsa dal balcone del suo Palazzo di Miraflores il capo dello stato, facendo appello a tutti gli artifici della sua oratoria parlata e cantata, ha sostenuto che ''a partire da oggi comincia una nuova tappa della rivoluzione bolivariana, fino al dicembre 2006''. Tale lotta nelle sue intenzioni implica l'approfondimento della lotta contro la poverta', mediante la costruzione di un nuovo modello economico endogeno, produttivo e diversificato, che risponda alle necessita' di base di tutta la popolazione. A suo avviso, peraltro, la vittoria del referendum trascende le frontiere venezuelane. In precedenza, salutando i suoi sostenitori al momento di esprimere il voto, Chavez non aveva esitato a ripetere a memoria il giuramento che un giovane Libertador Simon Bolivar fece sull'Aventino a Roma 159 anni fa. ''Giuro - ha declamato con enfasi - sul Dio dei miei genitori, giuro su di loro, sul mio onore e sulla mia patria, che non faro' riposare il mio braccio, ne' la mia anima, fino a quando non avremo rotto le catene che opprimono il nostro popolo per volonta' del potere spagnolo. E mantenne questa promessa!''. Ma ieri l'ex colonnello che nel 1992 tento' un colpo di stato, sempre ispirato a Bolivar, non ha risparmiato il lancio di ironici strali agli Stati Uniti, convinto che la sua determinazione di affrontare la principale potenza mondiale gli vale crescenti consensi in America Latina. Dopo aver proclamato che vincendo nel referendum ''abbiamo battuto 'el diablo' (gli Usa)'', Chavez ha detto ridendo: ''Mi hanno informato che la palla e' caduta in mezzo alla Casa Bianca, un regalo per Bush!''. Poi piu' seriamente ha detto di aspettarsi che il governo statunitense sospenda le ingerenze, rispettando la sovranita' venezuelana. 16/08/2004 21:00 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
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