Nick: Haran Oggetto: Colpo di grazia Data: 24/11/2008 9.19.54 Visite: 353
La potenza è nulla senza controllo. Specie nei minuti di recupero, quando si tratta di una partita di calcio. Se è vero che la superiorità tecnica e territoriale è stata lampante per buona parte della gara, è altrettanto vero che la delusione di questo pareggio deve essere necessariamente affogata nel mea culpa collettivo. Nel chiuso di uno spogliatoio, possibilmente. Niente arbitri impauriti e fatalità contingenti stavolta. Gli azzurri lasciano altri 2 punti pesanti sul proprio cammino nella maniera più irritante possibile, vittime di quella che ormai è diventata la maledizione dei minuti finali. Che si traduce, in termini più concreti, in inesperienza. Quella mancanza di cattiveria e di gestione del risultato che tradisce le sicurezze nei propri mezzi e le trasferisce nelle gambe dell'avversario: la disperazione di chi sta già assaporando l'amaro sapore della sconfitta diviene una forza imponderabile. Come la fortuna che aiuta chi crede finanche nell'ultima rimessa laterale, del resto. Gli ultimi turni hanno rivelato i limiti di questa squadra, evidenti non tanto nelle capacità tecniche degli uomini, capaci di esaltarsi e di divertire, quanto nei nervi da tenere saldi nei momenti topici e, sopratutto, nell'incapacità di infliggere quel colpo di grazia che spegne ogni velleità di recupero nella testa dell' avversario, con buona pace del pubblico e degli addetti ai lavori. Il pareggio all'ultimo secondo è stato un pugno allo stomaco per chi già si pregustava le immagini della punizione di Lavezzi da vedere e rivedere fino alla noia. Come la lettura di questa classifica che, nonostante tutto, supera tutte le possibili aspettative, inimmaginabili fino a 3 mesi fa ed indipendenti da ciò che accadrà da qui alla fine dei giochi. Marino intanto smorza il passo falso e sulla scorta dei 24 punti guarda già alla sfida di San Siro: "Inter? Andiamo a Milano senza nulla da perdere, non facciamo dichiarazioni roboanti e senza promettere vittorie". Nessuna promessa, ci mancherebbe, ma la solita voglia di stupire, al cospetto dello squadrone nerazzurro e dei prevedibili show di Mourinho. Lo spettacolo è già cominciato.
Le idee sono come le tette, se non sono abbastanza grandi si possono gonfiare. |