Carcere a vita per Cosimo Di Lauro.
. La Corte d'assise presieduta da Giustino Gatti, ha condannato il rampollo del padrino di Scampia, alla massima pena.
Dopo 4 anni esatti si rende giustizia ad una innocente che fu torturata, uccisa e forse violentata - come ipotizza il pubblico ministero - prima di essere completamente carbonizzata.
Il fratello la riconobbe soltanto dall'unghia del piede, il resto era devastato dalle fiamme e dai colpi di pistola. Poi lui la sognò,volle tornare nell'auto in cui era stata carbonizzata e trovò un osso, un ultimo osso del povero cadavere scomposto di lei. Si disse della vittima che era stata una amante di un esponente camorrista degli scissionisti, che portava messaggi, che, insomma faceva il doppio gioco. Ma la sentenza ora smonta tutte le infamie: fu una vittima innocente della barbarie mafiosa, era una ragazza d'oro e faceva anche opera di volontariato.
Scriveva lettere per i detenuti, portava da mangiare ai vecchi della zona, intestò a sua nome la bolletta della luce di una morosa, nullatenente, tale Nunzia Pitirollo che era amica dei Di Lauro e quindi di quelli che l'avrebbero poi attirata in trappola e uccisa.
di Conchita Sannino
13 dicembre 2008
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