Nick: PepposDj Oggetto: News Calcio Napoli Data: 23/8/2004 12.16.45 Visite: 121
Napoli, asta da venti milioni Verso l’asta. Il titolo sportivo di C1 ha già un prezzo di partenza: 20 milioni, quanti ne ha offerti mercoledì Giampaolo Pozzo, proprietario dell’Udinese, alla curatela fallimentare della Ssc Napoli. E l’accordo con Luciano Gaucci, che ritiene «assolutamente valido ed efficace» il contratto di fitto della Ssc Napoli? Dal castello di Torre Alfina l’ex presidente del Perugia ha inviato un minaccioso messaggio: «In caso di asta ci sarebbero ingenti cause per risarcimento danni. Credo, comunque, che i giudici di Napoli la pensino come me, ovvero che il Napoli abbia diritto al posto in B. Tutto verrà deciso nell’udienza di mercoledì». La tesi del Napoli in B è stata sostenuta dal tribunale e dalla curatela fino a venerdì. Dopo il vertice con le istituzioni politiche e la Figc si studia un progetto per risolvere il caso prima dell’udienza di mercoledì, quella in cui il giudice Antonio Mungo potrebbe assegnare un posto in B alla Ssc Napoli o all’avente causa Napoli sportiva, appunto la società di Gaucci. Il patron va avanti, apparentemente tranquillo. Ha convocato oggi l’assemblea della Napoli sportiva: vuol formare il Consiglio d’amministrazione e assegnare la presidenza del professor Pietro Perlingieri, presidente della Facoltà di Economia all’Università del Sannio. Stamane a Castelcapuano si confrontano i giudici della Fallimentare e il curatore fallimentare della Ssc Napoli, Nicola Rascio. Si discute sulla transazione proposta da Franco Carraro, che prevede l’assegnazione del titolo sportivo di C1 al curatore. All’interno della Fallimentare e della curatela non c’è unanimità sul piano discusso venerdì dal presidente della Settima sezione, Vito Frallicciardi, e da Carraro. La curatela fisserà una condizione: la Figc dovrà fornire garanzie sull’eventuale azione legale di Gaucci, peraltro già annunciata dal patron. L’avvocato Giovanni Bruno studia i termini per un maxi-risarcimento danni, 70 milioni. Le garanzie presentate dal patron riguardano alcuni immobili a Roma e sono inferiori ai 10 milioni (il pagamento avviene nell’arco di cinque anni). Certo, nel contratto è previsto che la curatela abbia in pegno le azioni della Napoli sportiva e sia presente nel Consiglio d’amministrazione e nel Collegio sindacale del club. Ma il professor Rascio e i suoi consulenti, Alfredo Contieri e Francesco Fimmanò, riflettono sulla proposta della Figc: verrebbe assicurato il titolo di C1 ad un prezzo elevato, 20 milioni, e ci sono le esigenze dei creditori della Ssc Napoli da considerare. Quella di 20 milioni è la proposta più rilevante ricevuta dalla curatela per l’acquisto del titolo di C1. L’ha presentata Pozzo, il patron dell’Udinese, che sta mettendo a punto il progetto tecnico con Pierpaolo Marino, candidato alla presidenza del «suo» Napoli. Sarà quella, 20 milioni, la base dell’eventuale asta per l’assegnazione del club. I legali di Pozzo arrivano oggi a Napoli per perfezionare l’offerta. Verranno richieste garanzie sui tempi per l’allestimento della squadra: il mercato chiude tra otto giorni. Pozzo ha già un elenco di otto giocatori da portare a Napoli, cominciando dal centravanti argentino Carlos Sosa, prestato nella scorsa stagione all’Ascoli: ha offerte anche in Spagna. I candidati al club dovranno esibire fideiussioni bancarie al tribunale e alla curatela. Paolo De Luca, presidente del Siena, è partito da una proposta base di 15 milioni, compreso il minimo garantito sulle royalties per i primi cinque anni di attività: «Ho presentato un progetto serio e articolato, fornendo le opportune garanzie. Ho una grande voglia di mettermi al lavoro. Per fortuna, la decisione è imminente: sono finiti i balletti virtuali». La curatela, dopo aver ricevuto opportune garanzie dalla Figc anche sotto l’aspetto normativo, fisserebbe in tempi brevissimi l’asta. Si conta di arrivare alla decisione entro domani. Le proposte da esaminare sono cinque, quelle pervenute alla curatela e alla Figc (Lodo Petrucci): Gaucci, De Luca, Pozzo, Aldo Caretti-Luis Gallo, Napoli sport (gruppo dei cinque imprenditori dell’area vesuviana) e Azzurra calcio (la spa creata dalla Lega Azzurra). Gaucci aveva presentato una proposta di 9 milioni per il titolo di C1, inferiore a quella di Pozzo e De Luca. C’è un testa a testa tra i patron di Udinese e Siena. Decideranno tribunale, curatela, e amministratori comunali, d’intesa con la Figc, sulla base dell’entità economica e delle garanzie tecniche della proposta. IL PUNTO Sono i giorni dell’equilibrio Per il Napoli è uno di quei giorni importanti. Sinora ne ha visti troppi, se non molti, di momenti decisivi ma il suo caso è sempre rimasto lì, irrisolto e problematico. Il tavolo di trattativa aperto venerdì scorso tra giudici, curatela e istituzioni del calcio e delle amministrazioni locali, ha smussato gli angoli di una vicenda che se non fosse stata presa di petto avrebbe corso il rischio di incancrenirsi. Meno scontro, più collaborazione. E così è stato. Si è cercato insieme, intorno a un tavolo - i legali della Federcalcio con i giudici della fallimentare - il canovaccio della soluzione nella forma giuridica appropriata. Tutti i protagonisti di questa difficile estate del Napoli hanno dimostrato che si può fare molto per risolvere l’impasse. E non sarebbe stato giusto pretendere che la soluzione fosse venuta da una sola parte in causa. Il tribunale cercherà da oggi - mercoledì la decisione - con i consulenti della Figc la via della transazione, unica saggia strada per ridare al Napoli la possibilità di fare il calcio e alle leggi dello stato di continuare a funzionare senza essere in contrasto tra di loro. Insomma è cominciato un dialogo cercando il punto di equilibrio. E non è impossibile trovarlo se i magistrati continueranno a muoversi con sapienza giuridica: perché non esiste una linea morbida o una linea dura, esiste il diritto che è neutro per definizione e imparziale per istituzione. Poi c’è il Napoli e quanti adesso - e non sono pochi, a dimostrazione del valore economico e sociale di questa azienda calcio - potranno concorrere per aggiudicarselo. Venti milioni di euro non sono briciole. Serviranno per cancellare in parte gli imponenti passivi della Ssc Napoli e soddisfare i creditori, ma venti milioni sono anche un impegno serio per rimettere in piedi quella incancellabile storia di sport in maglia azzurra. Chi vincerà Pozzo, o De Luca? A noi basta il migliore e il più affidabile per il Napoli e i suoi tifosi. C’è solo da augurarsi che a questo punto della vicenda nessuno torni su posizioni di intransigenza e chiusura. Ma per quanto sentito e capito dopo il vertice di Castelcapuano non dovrebbe più essere così. Alla Federcalcio, però, toccherà muovere un altro passo nella direzione che tutti, in questo momento, auspicano. I precedenti, anche illustri, ci sono. E se ci sarà bufera per il calcioscommesse esistono già i margini di tempo - anche se strettissimi - per riscrivere il calendario della serie B. Restituendo ai tifosi di Napoli ciò che gli appartiene. Il ministro:«Credo in una soluzione condivisa da tutti» Atene. Sugli spalti dello stadio del tiro a volo il ministro Urbani ha appena finito di applaudire l'oro olimpico di Benelli e aspetta che il tricolore venga issato sul pennone sulle note dell'inno di Mameli. Il tempo passa, il sole picchia: signor Ministro, cosa accade al Napoli? La domanda sembra strana in quel luogo e in quel momento, ma la risposta arriva immediata: «Io mi auguro che si arrivi a una chiarezza condivisa da tutti, e voglio essere certo che quello che è accaduto con il Napoli sia utile per costruire un futuro in cui ci sia maggiora trasparenza e serenità». Il problema di fondo riguarda l'autonomia dello sport, la necessità che vengano trovate soluzioni interne senza l'intervento del governo: «E mi sembra che in questa vicenda, rispetto al passato recente dell'anno scorso, il mondo del calcio abbia cercato di percorrere proprio la strada dell'autonomia. Non c'è stata richiesta formale di intervento, anche se forse i problemi da superare restano in piedi». Il pubblico rumoreggia, stanno per entrare gli atleti per la cerimonia di premiazione. C'è ancora il tempo per approfondire l'argomento, però: «Sembra che non esista una ragionevole compatibilità fra le norme generali, quelle che tutti siamo chiamati a rispettare, e quelle sportive che regolano l'autogoverno del calcio, ad esempio. Ma ritengo che le soluzioni ci siano e possano essere trovate senza ulteriori sussulti». È il prologo a un complimento indirizzato proprio alla Federcalcio: «Vedo che il mondo dello sport si sta impegnando con grandi sforzi per trovare una base giuridica compatibile con l'ordinamento generale. Si tratta di un primo passo, utile a progettare un futuro senza i problemi che nelle utlime estati hanno travolto il calcio». Insomma, per il ministro Urbani i guai del calcio potrebbero essere risolti con una revisione dell'ordinamento e il caso-Napoli potrebbe diventare un esempio, un punto di partenza per adeguare le regole dello sport a quelle dei codici: «Ma ribadisco che tutto deve essere finalizzato a un futuro fatto di trasparenza. Perché vanno evitati i problemi ed è necessario cancellare conflitti che in certe occasioni non sono d'aiuto. Ecco, io mi auguro che la vicenda Napoli si chiuda con il trionfo del diritto, di quello generale e quello sportivo che vanno per la stessa strada». IL DIFENSORE CROATO È PASSATO DALL’ANCONA ALLA NAPOLI SPORTIVA La speranza di Bolic: «Non ci negheranno la B» Si può firmare per una squadra senza sapere se giocherà in B o in C1 e, soprattutto, senza sapere se il proprietario sarà quello, Luciano Gaucci, o un altro? Drazen Bolic, 33 anni, uno che ne ha viste tante in una carriera cominciata con il Partizan Belgrado e sviluppata poi in Italia (il terzino destro è arrivato nel ’98 per giocare con la Salernitana neo promossa in A), lo ha fatto. Ha firmato per un anno con la Napoli sportiva. «Se la squadra dovesse giocare in C1 e non in B, ci metteremmo a tavolino con i dirigenti per discutere. Non ci sarebbero problemi da parte mia perchè il Napoli è il Napoli», spiega Bolic. Ha firmato per la Napoli sportiva, chiarisce, e non per il Perugia, la casa-madre del gruppo Gaucci. Ha firmato perchè convinto dal direttore sportivo Guido Angelozzi. «Mi aveva cercato già un anno fa, avrebbe voluto portarmi a Catania. Questa mi sembrava l’occasione giusta». Bolic è arrivato giovedì nel ritiro ad Abbadia San Salvatore. Non è particolarmente in ritardo di condizione, perchè si è allenato con l’Ancona, società che ha compiuto il percorso inverso rispetto alla Ssc Napoli: prima è stata esclusa dal campionato di B, poi è stata dichiarata fallita. E il suo patron, Ermanno Pieroni, è stato arrestato. «Una vicenda incredibile, difficile da digerire. Un anno fa avevamo conquistato la promozione in A, c’era Simoni come allenatore. Poi è accaduto di tutto: la retrocessione, l’esclusione dal campionato, il fallimento». Bolic deve essere un tipo coraggioso, altrimenti non avrebbe accettato le incertezze del calcio napoletano dopo le amarezze vissute ad Ancona. «Sono fiducioso. Si sta formando un bel gruppo e sono sicuro che giocheremo in B. Si dovrà tenere conto della tradizione e della storia del Napoli», dice Bolic. Per ora, lui e i suoi compagni hanno ricevuto i complimenti di Gaucci nel castello di Torre Alfina: «Lavorate davvero bene, andate avanti così». f.d.l. OGGI IN VENDITA I BIGLIETTI PER LA PARTITA CON IL GENOA Il ritiro della Napoli Sportiva ad Abbadia San Salvatore durerà fino al 4 settembre, il giorno dell’amichevole con il Grosseto, la squadra toscana neo promossa in C1. Il gruppo di Angelo Gregucci si sposta giovedì a Napoli, dove è in programma l’amichevole con il Genoa di Gigi De Canio, il tecnico che ha guidato il vecchio Napoli nella stagione 2001-2002, sfiorando la promozione in A. Oggi verranno messi in vendita i biglietti per la partita di giovedì (inizio ore 20.30). Gaucci è orientato a far praticare prezzi molto contenuti per i biglietti: vuole il San Paolo pieno per la prima partita della sua squadra. http://ilmattino.caltanet.it/
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