Nick: Buendia Oggetto: aborto 'venuto al mondo ' Data: 28/12/2008 21.6.15 Visite: 247
come si può dire di un libro che si presenta con una bella sovraccoperta e che costa poco meno di 20 euro? veramente vorrei essere molto comprensiva e buona ma non sto pensando al libro di paolo giordano, una nuova penna che si cimenta coraggiosamente. largo ai giovani. margherita mazzantini, una mezzosangue, sarà senz'altro giovane, ma è spiumata senza meno. è una scrittrice fresca, una promessa della letteratura contemporanea? non lo è affatto e temo che non lo sia mai stata. le abbono un clamore piovutole addosso, beneficamente cadutole sulla bella testa, incolpevole lei di una fama tale per cui un grazie andrebbe anche all'ilustrazione della sovraccoperta (ancora) del suo secondo romanzo, il primo per popolarità, e un altro al marito, insipido mecenate con fattezze di ratto. oggi margherita si desta, come una signora di buongusto e discrezione si riaffaccia sugli scaffali delle librerie dove qualche nume tutelare la fa riapparire in un'edizione sobria e voluminosa, dall'aspetto patinato. semmai ci fosse oggi da celebrare il tributo ad un talento, questa rentree, con questo 'venuto al mondo', ha il sapore di una boccata di vino andato a male, pessima copia di un lavoro peggiore. insomma, uno ci può girare intorno quanto vuole, l'oggetto si venderà presumibilmente bene in un paese come questo nostro dove, ogni volta, anche questa volta, gli involucri possono più del contenuto. ma chi è margaret mazzantini? boh, di certo non è una scrittrice, al più potrebbe sceneggiare una fiction per la televisione. non a dire, con questo, che quello dello sceneggiatore sia un lavoro da poco, affatto, ma è che trovo più giusto che le persone occupino il posto giusto. così, come margaret non dovrebbe, rettifico, non deve, non potrebbe, non può definirsi scrittrice, ugualmente chi le ha offerto un contratto con mondadori è sicuramente più giusto che resti fermo un giro. bene, il libro, a onor del vero, non l'ho finito nemmeno. davvero, troppo imbarazzante il tutto per avere la curiosità di seguire le vicende. in una sola pagina, in meno di due capoversi ho contato tre volte la parola 'ordinato'. uno scrittore sa fare magie con le parole e se decide di ripetere un trucco non concede i mezzi per scoprirlo. gli scrittori sono veri alchimisti, non si limitano a raccontare storie ma sanno farle vivere. e se la scrittura è tra le arti quella che non colpisce un organo di senso dedicato, certo, non è sinfonia nè colore, è inodore, senza calore o gelo, quando chi la professa è artista scrittore egli può tuttavia sollecitare questi stessi sensi tutti insieme. in queste pagine color crema si ha l'impressione, molto precoce, di essere maestri con la matita rossa e blu alla ricerca facile di stonature stilistiche. mazzantini, semplicemente, non sa scrivere. conosce la sintassi come io le note, sa comporre un periodo come a me può riuscire di infilare degli accordi sensati mentre sto seduta davanti al pianoforte; ma chiedetemi di comporre un brano: la mia carriera musicale si è bella che areneta assai prima di arrivare a suonare per la sagra del paese. a chi nuoce che margaret mazzantini pubblichi con uno dei colossi dell'editoria nostrana? il libro io l'ho trovato e non l'ho acquistato, personalmente mi sono stizzita parecchio e mi sono perciò avvalsa di uno dei diritti del lettore secondo pennac. ma una testa che custodisce i ricami di un libro vero, il giovane o anche attempato talento che tiene le sue preziose parole nel proverbiale cassetto, come può tenere a lungo acceso il suo fuoco sacro ed esprimere arte davanti a tanta miseria? e com'è naturale, alla fine questo fatto nuoce a tutti. |