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Nick: m|r
Oggetto: Figli e amanti
Data: 10/1/2009 0.52.32
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Stavo lì durante la settimana, per lavoro.
M'ero trovato anche un appartamentino. Un po' triste e umido in verità ma facevo finta di non pensarci.
La tele si vedeva anche male.
Lei era una mia studentessa, lo so non si fa, ma era carina e dovevo vincere una sorte di cappa di depressione che mi aveva preso.
La invitai a uscire.
Da cittadino quale sono non sapevo, non immaginavo, cosa possa essere un paese durante la settimana.
Locali vuoti che si riempiono solo se c'è una partita importante e una tv satellitare.
Non c'erano partite quella sera e il locale, finto british, era vuoto come la mia anima di quel periodo.
Ordinai per me e per lei (aveva detto 'fai tu').
Ordinai un sacco di roba: carne, patate, altre verdure e birra a volontà.
Solo che lei non mangiava un cazzo. Non le piaceva un cazzo ed era a dieta perchè si vedeva grassa (era veramente perfetta).
Inoltre non beveva, col risultato che dopo mezz'ora io mi ero fatto la mia pinta e la sua pinta e un'altra pinta che avevo ordinato.
Ossia io in fase esistenziale e lei lucida come un cristallo da bomboniera ad una comunione.
La cosa che mi rompeva di più non era tanto lo squallore o l'occhio vigile della cameriera (dopo tutto eravamo gli unici clienti) ma era che lei parlava ma non riusciva ad emettere alcun concetto degno di nota.
Io, invece, mi facevo ridere da solo con qualche volo di fantasia dovuto alla fermentazione del luppolo ma che mi sorprendeva comunque.
Degni di nota erano la maglietta che aveva, invero assai aderente, e una curva delle orecchie che non avevo mai notato prima ma che invitava al bacio.
Lei mangiò mezzo piatto di patate mentre io mi distrussi su un angus irlandese da 400 grammi.
La serata languiva.
Pensai ad un approccio più tattile ma lei mise un argomento che...
"sai io ho un bel rapporto con mio padre"
"bene" dissi non convinto
"spesso mi siedo in braccio e mi fa tante coccole"
"spesso? alla tua età?"
"sì e quando usciamo per negozi ci teniamo per mano"
"oh cazzo!"
"cosa?"
"no niente"
Il sesso è uno degli istinti più forti che un uomo possa provare nella sua vita ma, in quel momento, con tutto quell'angus nello stomaco, la birra che finalmente saliva dove doveva e il vuoto di quel posto, desiderai fortemente il mio squallido appartamento invece di quella compagnia e di quella situazione.
Per fortuna aveva una sua macchina.
Prima di introdursi nell'abitacolo mi diede un bacio che definirei "a gelato".
Sapevo che avrebbe voluto chiamarmi paparino o qualcosa del genere.
La salutai.
Poi rientrai nel locale e ordinai un'altra pinta di rossa.
Su uno scaffale c'era un libro di D.H.Lawrence "Figli ed amanti".
Iniziai una risata lunghissima che preoccupò non poco la cameriera e il cuoco che, poco dopo, si affacciò dalla cucina.
