Nick: DeK Oggetto: Un intero mondo di possibilità Data: 18/1/2009 19.39.43 Visite: 256
Il congiuntivo e la mente viva. Brani tratti dal Capitolo XIX di Gödel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante di Douglas R. Hofstadter. -- Credo che le situazioni "quasi", i condizionali ed i congiuntivi costruiti inconsciamente rappresentino alcune delle più ricche sorgenti potenziali di intuizioni sul modo in cui gli esseri umani organizzano e classificano la loro percezione del mondo. [...] La costruzione di "mondi al congiuntivo" è così naturale che difficilmente la percepiamo come un'operazione mentale. Scegliamo, nella nostra fantasia, un mondo che è vicino, in un qualche senso mentale, al mondo reale. Paragoniamo ciò che è reale con ciò che percepiamo come "quasi" reale, Nel far questo otteniamo una nuova prospettiva sulla realtà che ha qualcosa di ineffabile. [...] Si pensi a quanto immensamente più povera sarebbe la nostra vita mentale se non possedessimo questa capacità creativa di slittare fuori dal cuore della realtà nei tranquilli "che cosa accadrebbe se"! [...] Si consideri quanto appaia naturale passare dalla frase dichiarativa ed avalutativa "non conosco il russo" al più pregnante condizionale "mi piacerebbe conoscere il russo", al congiuntivo ottativo "magari conoscessi il russo!", "potessi avere imparato il russo!" ed infine al ricco controfattuale "se avessi saputo il russo, avrei letto Čechov e Lermontov nell'originale". Come sarebbe piatta e morta una mente che non sapesse scorgere in una negazione nient'altro che un'opaca barriera! Una mente viva vi può vedere una finestra che si affaccia su un intero mondo di possibilità. Erano estranei che si erano incontrati per caso. Si conoscevano prima che la Vita iniziasse. (Arundhati Roy)
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