![]() | ![]() |
![]() |
Era una cagnetta di pochi giorni abbandonata la settimana dopo Pasqua.
La portò a noi l’amore e il coraggio di una ragazza di vent’anni.
Palma ha avuto il suo nome da mia nonna.
Palma è stata con noi quattordici anni.
Palma era velocissima e saltava bene.
Era bella.
Come il lupo delle favole od il cane di Pompei.
Tutta nera con una macchia bianca sul petto.
Muso allungato, orecchie lunghe e ritte, che orientava come antenne.
Palma sapeva trovare gli oggetti nascosti col fiuto.
L’aspetto incuteva timore negli estranei,
Io che l’ho conosciuta so
che era mansueta, docile e affettuosa.
Palma mi seguiva come un’ombra.
Le piaceva farsi rincorrere e poi rincorrere e poi di nuovo scappare.
Palma faceva i dispetti se la lasciavamo sola.
Palma amava stare in automobile,
gli spazi stretti,
stare fisicamente vicino (o addosso)
a chi lei amava.
Palma era vorace e amava ogni genere di cibo
(eccetto quello per cani)
ma specialmente i mandarini.
Palma accorreva, rispondeva ad un fischio.
Non guardava la TV la sera (saggia), ma guardava noi.
Io non so dare nome al nostro rapporto se non usando una parola
Che si pensa riservata alle religioni o ai più fortunati esseri umani.
Palma se n’è andata per sempre.
E io, nel dolore, penso che quel che ci lega e ci legherà sempre
Potrebbe, dovrebbe illuminare tutti i rapporti.
![]() ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |