Oggetto: il robivecchi
Data: 2/2/2009 22.13.25
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facciamo così.
facciamo che ci vogliamo bene uguale, nelle nostre pause tra un caffè amaro e l'altro.
sì dai, senti a me, facciamo così.
facciamo che sabato pomeriggio alle quattro prendiamo il treno e arriviamo al mare che poi il mare è a due passi e che apriamo un telo blu e giallo e ci sediamo vicini, guardando avanti a noi. che se ci guardiamo negli occhi ci scappa da ridere. facciamo che io mi vado a fare un bagno al largo e tu resti lì seduto e mi guardi mentre mi allontano e che poi quando sarò stanca mi volto verso la spiaggia, alzo un braccio e io che ti faccio ciao e tu che mi fai ciao. facciamo che poi io mi immergo e tu non mi vedi più.
poi, che dici, facciamo pure che martedì sera se si mette a piovere all'improvviso io ti chiamo e ti dico che c'è quel film che abbiamo visto insieme l'altro inverno, che ci siamo fatti delle risate di cuore ed era tutta un'altra cosa respirare vicini. che poi magari se martedì sera all'improvviso comincia a piovere io resto nel traffico e torno a casa che tu già sei a farti un giro coi tuoi tipi. però se invece ci vediamo, io ti preparo l'insalata di pomodori coi capperi di pantelleria, che li sciacquo bene, ci tolgo tutto il sale che ci ha seccato la nostra piccola felicità, e un po' di origano e ti faccio assaggiare l'olio di mio zio che sulla bruschetta ci sta proprio bene. poi accendo la televisione e preparo il dvd. tu mettiti pure comodo e levati le scarpe che il tempo di prendere la birra dal congelatore, sennò si spacca la bottiglia ché quando l'ho comprata già fredda non c'era, e mi metto in braccio a te che mi hai fatto sentire tante volte regina, a volte idiota, a volte un po' puttana.
facciamo che non ci possiamo fare proprio niente e che le cose sono andate per fatti loro. facciamo che ce ne facciamo una ragione. facciamo così, senti a me.
aprile 2004
