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Nick: MeRy_-_
Oggetto: autanasia pro contro
Data: 5/2/2009 12.59.51
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autanasia pro contro e sti cazzi in culo
Lo stato vegetativo persistente è anche noto come morte corticale, ma non è l'equivalente del coma o della morte cerebrale.
I pazienti in uno stato vegetativo persistente sono ritenuti in genere come in stato di incoscienza e non consapevoli. Non rispondono agli stimoli esterni, eccetto, eventualmente, agli stimoli dolorosi. A differenza del coma, dove si osserva che gli occhi del paziente rimangono chiusi, questi pazienti nello stato vegetativo spesso aprono gli occhi. Possono seguire cicli sonno-veglia, oppure restare in uno stato di veglia cronico. Possono mostrare alcuni comportamenti che possono essere il prodotto di un parziale stato di coscienza, come il digrignamento dei denti, ingoiare, singhiozzare, sorridere, lacrimare e piangere, fare moine, farfugliare, sbuffare, oppure urlare senza alcuno stimolo esterno apparente.
Molti pazienti emergono da uno stato vegetativo in poche settimane, ma per quelli che non si riprendono entro 30 giorni si parla di stato vegetativo persistente. Le possibilità di recupero dipendono dall'entità della lesione al cervello e dall'età del paziente, con le migliori possibilità di recupero per i giovani rispetto agli anziani. Generalmente gli adulti hanno il 50% ed i bambini il 60% di chance di recuperare la coscienza da uno stato PVS nei primi 6 mesi.
Dopo un anno, le possibilità che un paziente in stato vegetativo persistente riguadagni la coscienza sono molto basse e la maggior parte dei pazienti che recuperano la coscienza sperimentano disabilità significative. Mentre quanto più a lungo un paziente si trova nel PVS, tanto maggiori saranno le disabilità risultanti. La riabilitazione può contribuire al recupero, ma molti pazienti non progrediscono mai al punto di essere capaci di prendersi cura di se stessi. Si registrano pochi casi di persone che si sono riprese da un lungo stato di coma vigile.
Alcune fonti autorevoli sostengono che il coma apallico sia, in effetti, irreversibile, e che i pochi pazienti di cui viene riportato il recupero non stavano soffrendo del vero PVS.
Molte le posizioni e spesso molto divergenti e non possono mancare osservazioni da parte della stampa estera: nel suo commento settimanale da Roma per il quotidiano britannico The Independent, Peter Popham ha lanciato ieri una provocazione, "In Vaticano si usano due pesi e due misure". Il tutto parte dall'osservazione che "la Chiesa sta facendo tutto quanto in suo potere per ostacolare" il diritto, ormai sancito dalla Cassazione, di interrompere l'alimentazione artificiale: "Per la Chiesa il problema è semplice: fino a quando c'è vita questa deve essere preservata".
Ma osserva Popham, "i progressi della scienza medica comportano che oggi le funzioni vitali possano essere prolungate parecchio dopo che la coscienza è svanita per sempre" e "se avesse accettato la vita in quel senso meccanico come un obbligo, anche Giovanni Paolo II potrebbe essere ancora tra noi, sebbene incapace tanto quanto Eluana Englaro di qualsiasi funzione che dona significato alla vita".
"Ma quando giunse il momento e gli fu offerta la scelta di ritornare in ospedale per ulteriori cure o rimanere in Vaticano a morire, Giovanni Paolo II nei suoi ultimi giorni non ha esitato". Eluana Englaro non ha avuto una simile opportunità di scelta.
io non mi schiero in questo caso
posso parlare per me
dopo un paio di anni di coma vegetativo vorrei morire..
ne HO sentite tante "CHI SIAMO NOI PER DECIDERE DELLA NOSTRA VITA,DEVE DECIDERE CHI CI HA CREATO" alla mia domanda chi ci ha creato mi è stato risposto "dio" "ma chi ti da la certezza che ci sia un dio,chi oltre noi puo decidere della nostra vita" "e vabbè maria sostituisci a dio la parolina niente"
questa è una delle teorie piu assurde che mi sono state dette.
sempre la stessa persona mi ha paragonato una persona ad una pianta (ovviamente in coma vegetativo).."chi siamo noi per togliere la vita ad una pianta" "ma le persone non sono piante..non è vita quella,voler tenere una persona per anni e anni in coma vegetativo per me è un atto di puro egoismo ..fa piu comodo avere una falsa speranza e non affrontare la morte..per me è un offesa ad un essere umano ostinarsi a tenerlo in vita con delle macchine e poi se ci pensiamo se stacchiamo la macchina eluana englaro morirebbe..e sarebbe una morte naturale cio che non è naturale è tenerla in vita artificialmente"
io sono contro MA RIPETO non per il caso "englaro" .
se dovessi scegliere io stessa per me preferirei la morte.
mi hanno detto ma tu mo dici cosi ma in quella situazione che ne sai si vuo muri o no..in quella situazione i sto durmenn,non avrò stimoli se non pochi,non camminerò non guarderò chi amo negli occhi e non mangerò piu crocchè non farò un infinità di cose.. la mia vita sarà il nulla.
e a questo punto preferisco morire dopo due tre anni di coma vegetativo..giusto il tempo di qualche piaga qua e là è il prezzo che sarei disposta a pagare per sperare in un risveglio ma poi lasciatemi dormire in pace in una bara.
[e man mano che dio moriva in me,anzicchè aumentare la paura del nulla e del vuoto,cresceva l'orgoglio di sentirmi uomo.
libero dal gioco di un dio che ti fa dire e fare ciò che lui stesso ha scritto in anticipo]
