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Eluana Englaro
Il testamento biologico non ha valore legale, ma alcune persone lo stanno comunque pubblicando su internet. L’onda emotiva generata dalla vicenda di Eluana Englaro, in stato vegetativo da 17 anni, pone domande. Che spingono a riflettere. E, in alcuni casi, a decidere.
Le scelte sono differenti: in alcuni casi l’esplicita rinuncia alla nutrizione e all’idratazione forzata nel testamento biologico è accompagnata dalla donazione degli organi. Dice Carlo Miccio di Latina su YouTube: “Credo nel diritto di autodeterminazione. L’unica persona autorizzata a prendere decisioni sarà mia moglie”.
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Prevale il desiderio di lasciare una prova della propria volontà e comunicarla agli altri: “Nell’eventualità di una malattia che danneggi irreversibilmente le mie capacità psicofisiche e mi impedisca di comunicare la mia volontà ai familiari, agli amici, al personale sanitario”.
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Due amici, Aldo Santoro di Creazzo e Caterina Franchina, si affidano a vicenda il compito di “rendere edotti i medici”. Ma un utente commenta il loro video osservando: “Personalmente non saprei se l’esposizione completa dei dati personali su youtube sia imprudente o meno. Certo è che come al solito, sono le iniziative dei cittadini come loro che fanno partire la spinta verso prese di posizione concrete da parte di altri cittadini”
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Su Facebook più di mille persone hanno aderito al gruppo “Lascia su Faccialibro il tuo testamento biologico: Niente macchine grazie”. E duecento iscritti hanno lasciato nei commenti le loro volontà. Spesso i testi sono ispirate dai documenti pubblicati sui siti dell’Aduc, dell’Uaar (Unione atei razionalisti agnostici) e della Fondazione Veronesi. Intanto alla Camera e al Senato i progetti di legge presentati dall’inizio della legislatura continuano il loro iter.
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