Nick: Viola* Oggetto: Ragazza in un giardino Data: 19/2/2009 16.59.3 Visite: 295
"Ragazza in un giardino" di Anne Tyler della Tyler avevo letto solo "turista per caso" (da cui è stato tratto il film), bellissimo quelche mese fa ho letto questo, l'ultimo in ordine di pubblicazione da Guanda Non ho dimenticato nulla di questo libro, è "rimasto", come rimangono le cose veramente belle. Straconsigliato Ho cercato altri libri della Tyler, ma da Fnac non c'è nulla, proverò da Guida o da Feltrinelli, perchè merita davvero la recensione che riporto non è mia, ma non avrei mai saputo esprimermi meglio. "E’ un romanzo del 1972 questo ennesimo, magnifico libro di Anne Tyler. John Updike ha scritto di lei "Anne Tyler non è soltanto brava, è straordinariamente brava!" E io concordo. Anche se il libro è di 36 anni fa- pensate- non perdetelo. La letteratura della Tyler annulla il tempo e lo spazio ( Baltimora, dove sono ambientati tutti i suoi romanzi diventa un microcosmo simbolico, per tutti noi esiste o è esistita "una baltimora" incrocio di storie, di contatti, di fugaci o durature tessiture) Il titolo originale era "The Clock winder", sicuramente più adatto, ma è già un bell’evento questa pubblicazione. La storia. Pamela Emerson è una donna stramba, con abitudini precise, idiosincrasie, affetti e mancanze. E’ rimasta vedova da poco e vive da sola a Baltimora, in una grande casa piena di orologi, di cui il marito era un appassionato collezionista. Ha appena licenziato il giardiniere che lavorava per lei da un tempo immemorabile e l’ha fatto più per un impulso momentaneo che per una reale volontà di mandare via quell’uomo a cui ormai si era abituata. Mentre sta cercando di spostare dei vecchi mobili da giardino, si offre di aiutarla una ragazza che passa di lì per caso, Elizabeth Abbott. Uno di quei casi che segnano, che tracciano il percorso di un destino, con quella leggerezza di lana morbida e di consapevole e acquosa indeterminatezza tipica della Tyler. Sta cercando un lavoro estivo e la signora Emerson le offre il posto di "uomo tuttofare" al posto del suo vecchi lavorante. L’arrivo di Elisabeth nella famiglia Emerson, composta da sette figli adulti, fa scattare strane molle, sentimenti, silenzi, chiaroscuri e meccanismi: la ragazza si trova fatalmente legata a quel nucleo di persone, legata e soffocata insieme, "Loro vivono di crisi. Quelli sono gli unici momenti in cui sono felici. No anzi, non sono mai felici. Vivono vite così complicate che non riesco più a seguirli" "Sai, una volta la nostra era una famiglia numerosa…Può chiedere a chiunque da queste parti…sono gli "Emerson" dicvevano mentre passavamo in macchina, ammassati uno sulle ginocchia dell’altro." Il romanzo è una commovente, raffinata, perfetta tessitura dei non detti che restano, delle cose che si dicono senza volerle dire, delle fughe da ciò che si ama e dei posti dove si resta senza amarli davvero. E’ la storia di una famiglia che pare sempre sul punto di andare in pezzi ma che poi si ricompone, si rimescolano le carte, si riprendono le piccole abitudini che aiutano a vivere, scandite dai cucù sincronizzati dei tanti orologi. E il tempo è labile, veloce, porta drammi che si scoloriscono piano, porta amori che durano e legami che non assomigliano mai alle nostre aspettative, alle proiezioni incessanti che ci avvelenano, che si occupano la mente. Magistrale e dolente. Un grande libro." INVIDIA CREPA |