Il masochismo è quella forma di sessualità umana consistente nel desiderio di subire dolore fisico o umiliazioni, dal quale il soggetto che vi si sottopone si aspetta di conseguire un appagamento emotivo o sessuale.
Psicologicamente, il masochismo (e il sadismo) derivano da una fissazione alla fase anale dello sviluppo della personalità. Il classico masochista secondo l'interpretazione freudiana ha alle spalle una figura materna amorevole, sì, ma distaccata, poco affettuosa, intransigente e/o dispotica, per cui da bambino giunge ad associare l'amore per lui, in mancanza di altre manifestazioni esteriori, all'atto della punizione o umiliazione, impartitagli "per il suo bene". Questo vissuto riemerge nel momento dell'innamoramento e dell'amore da adulti, e porta il masochista ad interpretare le punizioni dell'altro come segni tangibili del suo amore per lui e quindi, nonostante il dolore e l'umiliazione, piacevoli in sé.
Secondo la psicoterapia dialettica il masochismo, soprattutto nella sua variante di masochismo morale, dipende dall'interiorizzazione della punitività del super-io familiare e sociale, che non tollera la separazione, l'autonomia, il "tradimento" di un membro del suo gruppo. Il senso di colpa del soggetto si muta in masochismo morale laddove il conflitto fra dipendenza e individuazione si struttura in modo poco o punto reversibile. Spesso i masochisti, nella vita di tutti i giorni, sono caratteri "forti", coscienti del loro valore e capaci di impegnarsi e farsi valere, nella vita lavorativa e sociale, senza problemi; il lato masochista emerge soltanto nell'intimità. Soltanto quando entrano in gioco i sentimenti e difendersi non è più necessario, perché chi si ha di fronte non è un estraneo ma l'amato, emerge il bisogno di "pagare" l'amore che si dà e si riceve, e di essere puniti.
(fonte wikipedia)