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Nick: LiberaMente
Oggetto: due parole sul premier..
Data: 14/4/2009 19.37.13
Visite: 252

Aspetti controversi dell'attività politica di berlusconi:

Appartenenza alla loggia massonica P2


L’iscrizione di Berlusconi alla loggia massonica P2 avviene il 26 gennaio 1978 nella sede di via Condotti a Roma, all'ultimo piano del palazzo che ospita il gioiellere Bulgari insieme a Roberto Gervaso [91]; la tessera è la n. 1816, codice E. 19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, come risulta dai documenti e dalle ricevute sequestrate ai capi della loggia. Berlusconi ha negato la sua partecipazione alla P2[92], ma ha ammesso in tribunale di essere stato iscritto.[93] Nell'autunno del 1988 (nel corso di un processo contro due giornalisti accusati di averlo diffamato celebrato dal tribunale di Verona[94]), Berlusconi dichiarò: «Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo. [...] Non ho mai pagato una quota di iscrizione, né mai mi è stata chiesta»[95].

Per tali dichiarazioni il pretore di Verona Gabriele Nigro ha avviato nei confronti di Berlusconi un procedimento per falsa testimonianza. Al termine il magistrato veronese ha prosciolto in istruttoria l'imprenditore perchè il fatto non costituisce reato [94]. Il sostituto procuratore generale Stefano Dragone ha però successivamente impugnato il proscioglimento[94] e la Corte d'appello di Venezia ha avviato un nuovo procedimento in esito al quale ha stabilito che «Berlusconi, deponendo davanti al Tribunale di Verona nella sua qualità di teste-parte offesa, ha dichiarato il falso» ma che «il reato attribuito all’imputato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia»[96].

Successivamente dichiarò: "Non sono mai stato piduista, mi mandarono la tessera e io la rispedii subito al mittente: comunque i tribunali hanno stabilito che gli iscritti alla P2 non commisero alcun reato, e quindi essere stato piduista non è titolo di demerito".[92] In altra occasione, ha affermato che la P2 "per la verità allora appariva come una normalissima associazione, come se fosse un Rotary, un Lions, e non c'erano motivi, per quello che se ne sapeva, per pensare che la cosa fosse diversa. Io resistetti molto a dare la mia adesione, e poi lo feci perché Gervaso insistette particolarmente dicendomi di rendere ma cortesia personale a lui".[97]

Secondo la Commissione parlamentare d'inchiesta Anselmi la loggia massonica era "eversiva". Essa fu sciolta con un'apposita legge, la n. 17 del 25 gennaio 1982.[98]

La P2 era "un'organizzazione che mirava a prendere il possesso delle leve del potere in Italia attraverso il «piano di rinascita democratica», un elaborato a mezza via tra un manifesto e uno «studio di fattibilità». Conteneva una sorta di ruolino di marcia per la penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiavi dello Stato, indicazioni per l'avvio di opere di selezionato proselitismo e anche un preventivo dei costi per l'acquisizione delle funzioni vitali del potere".[99] Il Piano programmava la dissoluzione dei partiti e la costruzione di due poli organizzati in club territoriali e settoriali; tendeva al monopolio dell'informazione, al controllo della banche, alla Repubblica presidenziale e al controllo della magistratura da parte del potere politico.[100][101][102]

Ricevuta di pagamento della quota di iscrizione di Silvio Berlusconi alla Loggia P2.Secondo il fondatore della P2 Licio Gelli, Berlusconi "ha preso il nostro Piano di rinascita e lo ha copiato quasi tutto".[103] Anche il vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi rimprovera al primo governo Berlusconi, al momento della sua caduta (1995), di essere "l'attuazione fatta e programmata da Berlusconi del Piano di rinascita democratica proposto dalla Loggia P2 già nel 1976".[104] D'altra parte, l'affermazione di Gelli sottointende una certa estraneità di Berlusconi al tentativo che la loggia fece di attuare il suo piano, mentre, al di là delle analogie reali o apparenti, i contatti tra Berlusconi e personaggi legati alla loggia appaiono piuttosto concreti e provati e viaggiano per le vie degli affari, in particolare attraverso il canale internazionale rappresentato dal Banco Ambrosiano. Nell'organigramma complessivo della P2, incentrato, come detto, sulla segreta penetrazione dei più diversi luoghi del potere (finanza, politica, media), il ruolo dei giornali e della televisione appare decisivo. Lo stesso Gelli ha anche affermato: "Il vero potere risiede nelle mani di chi ha in mano i mass media".[105]

A partire dal 1985, gli archivi di Gelli testimoniano l'intervento della P2 nell'acquisizione da parte di Berlusconi dell’allora più diffuso settimanale popolare italiano[97], Tv Sorrisi e Canzoni.[106][107] La transazione, se vista come una delle tante compiute all'interno della stessa intricata ragnatela di imprese legate al sistema creditizio vaticano, risulta quasi solo un passaggio di consegna per la realizzazione del programma. È il giugno del 1983 quando la consociata all'estero Ambrosiano Group Banco Comercial di Managua cede a Berlusconi il 52% del pacchetto azionario della rivista. A interessarsi dell'affare sono i finanzieri Roberto Calvi e Umberto Ortolani. A seguito della presentazione delle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P.2, la loggia fu sciolta per legge in ragione dei «fini eversivi» che si prefiggeva. Gelli fu condannato e arrestato, benché al riguardo Berlusconi sostenne di essere «...sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli...».[108][109]

Al momento del suo ingresso ufficiale in politica (1993), Berlusconi presentò un partito la cui struttura e programma parvero ad alcuni, simili a quelle prefigurate nel disegno eversivo della P2: «Club dove siano rappresentati... operatori imprenditoriali, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori» e solo «pochissimi e selezionati» politici di professione. Fin dal primo governo Berlusconi i titolari di diversi incarichi sono risultati appartenenti alle liste segrete scoperte nella residenza di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi[110].

Il 13 marzo 2006 la maggioranza parlamentare guidata da Berlusconi approvò una modifica dell'articolo 283 del Codice Penale sulla base del quale era stata messa sotto processo (e poi assolta) la P2. Il testo precedente era questo:

Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.'
il testo modificato è invece il seguente:

Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni'.[111]

Conflitto di interessi


Un conflitto di interessi emerge in presenza di proprietari di imprese che vengono ad assumere cariche pubbliche. La contemporanea proprietà di società di assicurazione, di colossi dell'editoria, di imprese turistiche, e così via, acuisce questo problema nella figura di Silvio Berlusconi.

Secondo il settimanale britannico The Economist, Berlusconi, nella sua doppia veste di proprietario di Mediaset e Presidente del Consiglio, deteneva il controllo di circa il 90% del panorama televisivo italiano.[112] Questa percentuale include sia le stazioni da lui direttamente controllate, sia quelle su cui il suo controllo può essere esercitato in maniera indiretta attraverso la nomina (o l'influenza sulla nomina) degli organismi dirigenti della televisione pubblica. Questa tesi viene respinta da Berlusconi che nega di controllare la RAI. Egli sottolinea il fatto che durante il suo governo siano stati nominati presidente della RAI persone facenti riferimento al centrosinistra, in primo luogo Lucia Annunziata. Attualmente il presidente della RAI è Paolo Garimberti, di centro-sinistra, mentre il ruolo di direttore generale è ricoperto da Mauro Masi. Di fatto durante il governo Berlusconi il CdA della RAI era a maggioranza di nomina della Casa delle Libertà.

Il vasto controllo sui media esercitato da Berlusconi è stato collegato da molti osservatori italiani e stranieri alla possibilità che i media italiani siano soggetti ad una reale limitazione delle libertà di espressione. L'Indagine mondiale sulla libertà di stampa (Freedom of the Press 2004 Global Survey), uno studio annuale pubblicato dall'organizzazione americana Freedom House, ha retrocesso l'Italia dal grado di "Libera" (Free) a quello di "Parzialmente Libera" (Partly Free)[113] sulla base di due principali ragioni, la concentrazione di potere mediatico nelle mani del Presidente del consiglio Berlusconi e della sua famiglia, e il crescente abuso di potere da parte del governo nel controllo della televisione pubblica RAI.[114] L'indagine dell'anno successivo ha confermato questa situazione con l'aggravante di ulteriori perdite di posizione in classifica.[115]

Reporter senza frontiere dichiara inoltre che nel 2004, «Il conflitto d'interessi che coinvolge il primo ministro Silvio Berlusconi e il suo vasto impero mediatico non è ancora risolto e continua a minacciare la libertà d'espressione».[116] Nell'aprile 2004, la Federazione Internazionale dei Giornalisti si unisce alle critiche, obbiettandosi al passaggio di una legge firmata da Carlo Azeglio Ciampi nel 2003, che i detrattori di Berlusconi ritengono sia destinata a proteggere il suo controllo dichiarato del 90% dei media nazionali.[117]

Lo stesso Berlusconi, per rispondere alle critiche su un suo conflitto di interessi, pochi giorni prima delle elezioni politiche del 2001, in un'intervista al Sunday Times annunciò di aver contattato tre esperti stranieri («un americano, un britannico e un tedesco»"), di cui però non fece i nomi, che lo consigliassero nel trovare una soluzione alla questione. Pochi giorni dopo ribadì al TG5 la sua decisione, specificando che:

« In cento giorni farò quel che la sinistra non ha fatto in sei anni e mezzo: approverò un disegno di legge che regolamenterà i rapporti tra il Presidente del Consiglio e il gruppo che ha fondato da imprenditore »


a cui fecero eco le parole del presidente di AN Gianfranco Fini e di altri politici della CdL, i quali nei giorni seguenti confermarono più volte che, in caso di vittoria alle elezioni, l'intenzione del governo era quella di presentare entro i primi 100 giorni un disegno di legge per risolvere la questione tramite un blind trust. Non vennero mai resi noti i nomi dei tre esperti stranieri che si sarebbero dovuti occupare della questione, ma venne presentato un disegno di legge, poi approvato, che regolamentava il conflitto d'interesse.

Il centrosinistra, al governo dal 1996 al 2001, non intervenne invece sul tema del conflitto d'interessi. Nel 2003 Luciano Violante, allora capogruppo DS alla Camera, dichiarò in Parlamento che il centrosinistra aveva dato nel 1994 la garanzia a Berlusconi e Letta che le "televisioni non sarebbero state toccate" con il cambio di governo. Inoltre sottolineò che nel 1994 ha votato a favore per l'eleggibilità di Berlusconi a deputato quando essa fu contestata (la Costituzione nega l'eleggibilità per i concessionari dello Stato) e rimarcò il fatto che durante il governo di centrosinistra il fatturato di Mediaset era cresciuto di 25 volte[118].

A tutt'oggi il conflitto di interessi non è stato ancora risolto da nessun governo.[119]


Accuse di promulgazione di leggi "ad personam"


Con la locuzione legge ad personam si intende un provvedimento promulgato ad hoc a scopi prettamente personali.

Durante i governi Berlusconi succedutisi tra il 1994 e il 2006 il Parlamento ha varato una serie di provvedimenti legislativi aspramente contestati dall'opposizione e da alcuni settori della stampa i quali ritenevano che questi provvedimenti fossero stati promulgati appositamente per favorire la posizione di Berlusconi. Dette leggi sarebbero collegate sia al conflitto di interessi del politico-imprenditore[120], sia del politico imputato nei processi in corso[121]. Altre ancora riferibili a familiari o colleghi di partito[122]. Tra queste vi sarebbero:

modifiche strutturali e di pena alla disciplina del falso in bilancio (legge n. 61/2002)
la legge sulle rogatorie (legge n. 367/2001)
l'introduzione del divieto di sottoposizione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato tra le quali il presidente del Consiglio in carica ("Lodo Schifani", 140/2003), dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e riproposta nella attuale legislatura come Ddl con alcune modifiche rese necessarie dai rilievi della Corte [123].
la "legge Cirami" sul legittimo sospetto (Legge n. 248/2002)
la riduzione della prescrizione (che cancellava gran parte dei fatti oggetto di contestazione nel processo sui diritti TV verso Berlusconi e favoriva la scarcerazione dell'amico e collega di partito Cesare Previti) ("Legge ex-Cirielli", 251/2005)
l'estensione del condono edilizio alle zone protette (legge delega 308/2004) (comprensiva la villa "La Certosa" di proprietà di Berlusconi)
la legge "Legge Pecorella" (legge n.46/2006), proposta dal parlamentare Gaetano Pecorella, avvocato di Silvio Berlusconi, che sanciva l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento (DL n. 3600), bocciata quasi integralmente nel 2007 dalla Corte Costituzionale[124]
la legge Gasparri sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni (Legge 112/2004)
il Lodo Alfano, riproposizione del Lodo Schifani, emanato poco prima della conclusione del processo per corruzione dell'avvocato David Mills in cui il Presidente Berlusconi era coimputato.
la proposta di aumentare l'IVA sulla pay tv Sky Italia dal 10% al 20% ha suscitato nell'opposizione (principalmente per voce di Antonio di Pietro)[125] diverse polemiche poiché viene visto in questo provvedimento un desiderio di aiutare Mediaset penalizzando la principale concorrenza privata.
Anche se non rientra nel novero delle leggi, possiamo citare a tal proposito il ricorso del governo contro la legge della regione Sardegna al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste (ricorso n. 15/2005 alla legge regionale 8/2004) (che bloccava, tra l'altro, l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250.000 metri cubi della Edilizia Alta Italia di Marina Berlusconi).


I rapporti con il mondo dell'informazione


Dichiarazione contro Biagi, Santoro e Luttazzi
Per approfondire, vedi la voce Editto bulgaro.
Berlusconi e Biagi nel 1986Il 18 aprile 2002, durante la visita di Stato a Sofia in Bulgaria Berlusconi, da circa un anno Presidente del Consiglio rende una assai discussa dichiarazione (soprannominata dai suoi oppositori il "diktat bulgaro" o l'"editto di Sofia"

« L'uso che Biagi, come si chiama quell'altro...? Santoro, ma l'altro... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga. »


I tre non vennero più chiamati a condurre programmi in RAI: di fatto la nuova dirigenza RAI insediatasi all'epoca del governo Berlusconi e da esso spronata a prendere provvedimenti, espulse Biagi, Santoro e Luttazzi da tutte le programmazioni televisive. La situazione perdurò fino al 2006 quando, in seguito ad azioni giudiziarie che li hanno visti vincenti sulla dirigenza RAI, Biagi e Santoro hanno ripreso a condurre programmi giornalistici.


La legge Gasparri e il lodo Retequattro
Per approfondire, vedi le voci Lodo Retequattro e Legge Gasparri.

La situazione di Retequattro è incerta dalla fine degli anni ottanta, dove si iniziò a discutere di concentrazione dei mezzi di informazione, in seguito all'acquisto della Mondadori da parte di Fininvest. Tale situazione perdura tutt'oggi nonostante la giurisprudenza si è pronunciata in più occasioni sulla destinazione del canale, il quale avrebbe dovuto migrare dal sistema analogico a quello digitale e le cui frequenze analogiche sarebbero dovute passare ad un diverso concessionario, vincitore legittimo della gara d'appalto: Francesco Di Stefano, proprietario dell'emittente televisiva Europa 7 . Con la legge Gasparri Retequattro ha potuto invece continuare a trasmettere in chiaro senza risolvere la succitata discriminazione. Tale legge a luglio 2006 è stata bocciata dall'Unione Europea, che ha chiesto all'Italia di cambiare le regole sulla tv, altrimenti scatterebbe una multa di 300.000 euro al giorno.[126]


Dissapori con la TV pubblica
Berlusconi ha sempre avuto rapporti contrastati con la televisione pubblica, da lui spesso accusata di essere, se non totalmente schierata a sinistra, per gran parte controllata dai partiti dell'opposizione (soprattutto Raitre, definita da Berlusconi «una macchina da guerra contro il Presidente del Consiglio»). Questa visione è ovviamente ribaltata secondo il punto di vista dei suoi oppositori che lo accusano di averla pesantemente occupata nel periodo in cui è stato capo del governo.

È del 12 marzo 2006 (durante la campagna elettorale per le elezioni politiche) la polemica, in occasione del programma di Raitre, "In 1/2 h" (In mezz'ora), tra Berlusconi che accusava la conduttrice Lucia Annunziata di muoversi sulla base di posizioni di pregiudizio nei suoi confronti e di aperta partigianeria in appoggio della sinistra, e la giornalista stessa che gli rimproverava l'incapacità di trattare con i giornalisti. Silvio Berlusconi lasciò lo studio dopo 17 minuti.[127]


Il caso Saccà
Nel 2007 la procura di Napoli apre un'inchiesta su Berlusconi (allora leader dell'opposizione) sospettato di aver corrotto Agostino Saccà, direttore generale della RAI. Tra gli atti dell'inchiesta c'è una intercettazione telefonica trai due imputati che viene pubblicata in tutti i media quando l'indagine è ancora in corso. [128] [129]

Nella telefonata si ascolta Saccà esprimere una posizione di appassionato appoggio politico a Berlusconi e di critica per il comportamento degli alleati. Berlusconi sollecita Saccà a mandare in onda una trasmissione voluta da Umberto Bossi e Saccà si lamenta del fatto che ci sono persone che hanno diffuso voci su questo accordo provocandogli problemi. Berlusconi poi chiede a Saccà di dare una sistemazione in una fiction ad una ragazza spiegando in modo molto esplicito che questo servirebbe per uno scambio di favori con un senatore della maggioranza che lo aiuterebbe a far cadere il governo. Saccà saluta esortando Berlusconi a impadronirsi della maggioranza quanto prima possibile.[130]

Berlusconi ha sostenuto in sua difesa: "lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in certe situazioni in Rai si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra. Io ho fatto diversi interventi per personaggi che non sono di sinistra e che sono stati messi completamente da parte dalla Rai".[131]

L'indagine napoletana è giunta a Gennaio alla richiesta di rinvio a giudizio ma, prima che si aprisse il processo, nel luglio 2008 gli avvocati di Berlusconi chiesero ed ottennero dal GIP lo spostamento dell'indagine a Roma per incompetenza territoriale[132]. Nel 2008 i pm romani nuovi titolari dell'inchiesta hanno chiesto l'archiviazione dell'inchiesta e la distruzione delle intercettazioni argomentando che «Non c' è alcuna certezza del "do ut des". Lo stretto legame tra l' onorevole Berlusconi e Saccà, che emerge con evidenza dall' attività investigativa, era tale da consentire al primo di effettuare segnalazioni al secondo senza dover promettere o ottenere nulla in cambio».[133]


Il caso Carfagna
Per approfondire, vedi le voci Mara Carfagna, Sabina Guzzanti e Paolo Guzzanti.

Nel quarto governo Berlusconi, l'onorevole Mara Carfagna, ex showgirl, è stata scelta per ricoprire il ruolo di ministro delle Pari Opportunità.

Secondo il quotidiano argentino El Clarin alcune intercettazioni avrebbero prodotto materiale non penalmente rilevante riguardante presunti favori sessuali ottenuti dal Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi in cambio della poltrona da ministro.[134] Di tali intercettazioni esisterebbero ormai solo copie, essendo stati distrutti, ai sensi della legge, gli originali in quanto non rilevanti ai fini del processo per corruzione a carico di Berlusconi.[135]

Dell'esistenza delle intercettazioni parlarono prima Sabina Guzzanti durante la manifestazione di piazza Navona l'8 luglio 2008,[136] poi il deputato PdL Paolo Guzzanti sul suo blog, ritenendo esistessero «proporzionati motivi per temere che la signorina in questione occupi il posto per motivi che esulano dalla valutazione delle sue capacità di servitore dello Stato, sia pure apprendista».[137]

Le dichiarazioni sortirono una citazione in sede civile per Sabina Guzzanti.[138] Anche al padre, il deputato PdL Paolo Guzzanti arriva una minaccia di querela, a cui risponde: "Mi è capitato di imbattermi in persone, parlo di membri del parlamento, che mi hanno raccontato di avere letto le intercettazioni e di avere da esse tratto certe sensazioni e a loro parere fondate sulla vicenda. Se dovessi essere chiamato da un magistrato per difendermi sarei pronto a dire i nomi di questi autorevoli membri del parlamento", la vicenda si conclude quindi con una riconciliazione formale e con una precisazione:" Parlavo di una questione più generale: se i ministri debbano essere nominati solo perché in rapporti molto personali".[139][140] [141]


Per i procedimenti giudiziari a carico di Berlusconi il link è http://it.wikipedia.org/wiki/Berlusconi#Procedimenti_giudiziari_a_carico_di_Berlusconi

Dichiarazioni ed episodi controversi
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Un tratto distintivo del modo di porsi di Berlusconi nei confronti del pubblico è il frequente ricorso all'uso di battute ironiche e/o sarcastiche che, insieme alla narrazione di barzellette, hanno l'effetto di "freddare" gli interlocutori. Questa sua caratteristica è molto criticata dai suoi detrattori, che ritengono tali battute offensive nei confronti dell'avversario e poco idonee al ruolo istituzionale che ricopre.[150] I suoi sostenitori ritengono che l'umorismo di Berlusconi sia parte integrante della sua immagine pubblica di uomo dell'ottimismo e della speranza. Tuttavia, non di rado questa tendenza l'ha portato a dichiarazioni che poi ha smentito, ritrattato o declassato a battute umoristiche. Altre volte, tali dichiarazioni hanno fatto temere ripercussioni nei rapporti internazionali.[151]

Nei confronti dell'eurodeputato Martin Schulz
Durante una seduta del Parlamento Europeo, Berlusconi ha replicato all'eurodeputato socialista tedesco Martin Schulz, il quale in un intervento aveva criticato il Presidente del Consiglio italiano per i suoi guai giudiziari e lo aveva accusato di esportare il conflitto di interessi nel resto d'Europa, dicendo: «Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta facendo un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò, lei sarebbe perfetto..."».[152] [153] [154] L'aula dopo l'iniziale stupore reagì con urla di disapprovazione nei confronti del Presidente del Consiglio. In seguito Berlusconi dichiarò: «Era solo una battuta per cui è scoppiato a ridere l’intero Parlamento. Un’osservazione di venti secondi poiché volevo allentare l’atmosfera. La vicenda è stata enormemente gonfiata dalla sinistra».[155] Successivamente il Cavaliere aggiunse: «In Italia tengono banco da decenni storielle sull’Olocausto. Gli italiani sanno scherzare sulle tragedie per superarle», provocando le proteste della comunità ebraica.[155][156]

In occasione della riunione dei ministri degli Esteri a Caceres
Durante la foto di gruppo dei ministri degli Esteri, nella città spagnola di Caceres, Berlusconi che all'epoca era titolare ad interim della Farnesina, fece le corna ad un collega. Dopo le polemiche, il Cavaliere spiegò che l'aveva fatto solo per far divertire un gruppo di giovani boy-scout.[155]

In conferenza stampa con Putin
Durante una conferenza stampa con l'allora presidente uscente della Russia, Vladimir Putin, dopo che una giornalista aveva posto al leader russo una domanda su una sua presunta relazione con una giovane ginnasta e Putin si era rifiutato di rispondere Berlusconi mimò una mitragliatrice che sparava sulla cronista. La vicenda provocò polemiche per via dell'alto numero di giornalisti assassinati in Russia.[155]

Col premier danese Rasmussen
Durante una conferenza stampa successiva ad un vertice dei leader dell'Unione Europea, Berlusconi giudicò il primo ministro della Danimarca Anders Fogh Rasmussen come "il premier più bello d'Europa" aggiungendo che lo presenterò a mia moglie perché è molto più bello di Cacciari... secondo quello che dicono in giro.[155]

Gli orologi regalati durante il discorso di Chirac
Nel corso di un G8 in Canada, mentre l'allora presidente francese Chirac teneva il suo intervento, Berlusconi si alzò e iniziò a distribuire orologi agli altri capi di Governo presenti. Molti, tra cui il quotidiano inglese The Times, giudicarono il gesto come un segno di sprezzo politico nei confronti di Chirac e degli altri politici presenti.[155]

La tv palestinese
Di ritorno da una visita in Medio Oriente, Berlusconi spiegò ad una giornalista che Arafat gli aveva chiesto di aprire un canale televisivo nella striscia di Gaza e che lui avrebbe mandato Striscia la notizia.[155] Arafat smentì seccamente di avergli mai chiesto una tv.[senza fonte]

L'operaia russa
In visita ufficiale in uno stabilimento in Russia della Merloni, si avvicinò ad un gruppo di operaie e ne baciò una sul volto. Il quotidiano russo Kommersant paragonò Berlusconi ai "teppisti che aspettano negli androni bui le ragazze che rincasano".[155]

Con la Cina
Nel corso della campagna elettorale del 2006, Berlusconi dichiarò ad un comizio che i comunisti cinesi, ai tempi di Mao, bollivano i bambini per concimare i campi. Il Ministero degli Esteri cinese protestò giudicando le parole del Cavaliere come "affermazioni infondate" e minacciò di far saltare le relazioni fra Cina e Italia.[155]

Con l'Arabia Saudita
Ai giornalisti che gli chiedevano se ritenesse necessario un rimpasto del governo rispose che "non si occupava di paste alimentari" aggiungendo che dopo la visita in Arabia Saudita lui mangiava solo riso in bianco.[155] Il Ministro degli Esteri saudita inviò una lettera di protesta al suo omologo italiano.

Con la Finlandia
Dopo che Parma fu proclamata sede dell'agenzia alimentare europea, Berlusconi spiegò che l'agenzia non sarebbe mai potuta andare a Helsinki perché i finlandesi vanno molto fieri della renna marinata e del pesce con la polenta, mentre non sanno nemmeno cos'è il prosciutto. Inoltre aggiunse che aveva convinto la presidente finlandese, Tarja Halonen a ritirarsi sfoderando le sue "doti di playboy". La presidente Halonen convocò l'ambasciatore italiano e inviò una protesta ufficiale, mentre le associazioni di produttori finlandesi minacciarono il boicottaggio dei prodotti alimentari italiani.[155]

Le scarpe al vertice europeo
Durante un vertice, Berlusconi spiegò che lui era dipinto dalla stampa come un bassotto che portava i tacchi rialzati nelle scarpe. Per dimostrare che non era così, si è tolto una scarpa e l'ha messa sul tavolo mostrando a tutti che appunto non aveva i tacchi alti.[155]

L'inferiorità della cultura islamica
Altro episodio che fece discutere fu la battuta sull'inferiorità della cultura islamica rispetto a quella occidentale, pronunciata poco dopo gli attentati dell'11 settembre 2001.[157]

Su Mussolini
Silvio Berlusconi saluta gli intervenuti ad un comizio elettoraleIntervistato da un settimanale inglese, affermò che Mussolini non avrebbe mai ucciso nessuno, ma si sarebbe limitato a "mandare la gente a fare vacanza al confino".[158] Per tali dichiarazioni Berlusconi è stato criticato dall'opposizione [159]. Il figlio di Giacomo Matteotti, il deputato socialista ucciso dai fascisti, ha ricordato al Presidente del Consiglio che «dagli interrogatori degli esecutori risultò evidente che il mandante dell'assassinio fu Benito Mussolini», invitandolo ad «andare sul Lungotevere, nel luogo in cui fu ucciso mio padre»[160].

Con la figlia del premier turco Erdogan
Il 10 agosto 2003 invitato quale ospite al matrimonio della figlia del premier turco Recep Tayyip Erdoğan tentò di baciarle la mano, provocando il ritrarsi imbarazzato della sposa perché tale gesto è vietato ed inopportuno per la tradizione islamica.[161]

Sugli italiani che votano il centrosinistra
Il 4 aprile 2006, a meno di una settimana dalle successive elezioni politiche [162], durante un intervento a Confcommercio, affermò[163]di avere troppa stima degli italiani per credere che in giro ci siano così tanti coglioni che possano votare contro il loro interesse, cioè partiti e coalizioni a lui avversi. Nel pomeriggio, dichiarò invece che gli italiani che avrebbero votato l'Unione erano dei masochisti.[164]

Sulla magistratura
Sempre parlando al convegno di Confcommercio, Berlusconi dichiarò che la magistratura, come dimostrato dal caso del piccolo Tommaso Onofri (un bambino di tre anni rapito e ucciso da un pregiudicato) era il cancro del Paese.[165] Sempre secondo il Presidente del Consiglio, i giudici invece di occuparsi dei criminali spendevano il denaro dei cittadini indagando sulle sue aziende per fini esclusivamente politici.[163] In un'altra occasione aveva definito i giudici come persone mentalmente disturbate.[166]

Sugli omosessuali
Il 6 febbraio 2007 scherzando sul nome del candidato leghista alle comunali di Monza (Marco Maria Mariani) affermò[167]: I gay però stanno tutti dall'altra parte intendendo dire che gli omosessuali stanno tutti a sinistra.

Su una giovane precaria
Il 14 marzo 2008, in campagna elettorale, Silvio Berlusconi consiglia a una giovane precaria di sposare il figlio del presidente del consiglio o un altro milionario per risolvere i suoi problemi economici.[168]

Sul presidente Obama
Poco dopo l'elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti, Berlusconi, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente russo Dmitrij Medvedev al Cremlino, ha affermato: «Ho detto al presidente Medvedev che Obama ha tutto per poter andare d'accordo con lui: perché è giovane, è bello e abbronzato e quindi penso che si possa sviluppare una buona collaborazione».[169] La frase ha suscitato polemiche perchè l'aggettivo abbronzato è stato talvolta impiegato in maniera dispregiativa nei confronti delle persone di colore. Berlusconi ha affermato che la sua dichiarazione è stata «una carineria assoluta, un grande complimento»[170] e ha definito imbecilli coloro che hanno criticato quella dichiarazione.[171] La notizia è stata riportata anche dalla stampa e dai media esteri.[172][173][174][175][176][177][178]

Sui campi di concentramento
Il 17 gennaio 2009, durante un comizio elettorale a Nuoro in Sardegna, Berlusconi racconta una "barzelletta", di particolare crudeltà e cupezza, sui prigionieri di un lager nazista: «Un kapò all'interno di un campo di concentramento dice ai prigionieri che ha una notizia buona e un'altra meno buona. Quello dice: "metà" di voi sarà trasferita in un altro campo". E tutti contenti ad applaudire... La notizia meno buona è che la parte di voi che sarà trasferita è quella che va da qui in giù...», indicando la parte del corpo dalla cintola ai piedi.[179]

Sul caso Eluana Englaro
Il 6 febbraio 2009, in occasione della conferenza stampa dopo la seduta del Consiglio dei Ministri in cui è stato approvato un decreto legge (non firmato dal Capo dello Stato) per vietare la sospensione dell'alimentazione e idratazione artificiale per tutti i pazienti in stato vegetativo persistente, Berlusconi ha dichiarato: «Secondo la mia personale coscienza, dovevamo produrre ogni sforzo nelle nostre possibilità per evitare la morte di una persona che è in pericolo di vita e che non è in morte cerebrale ma che è una persona che respira in modo autonomo, una persona viva, le cui cellule cerebrali sono vive e mandano anche segnali elettrici, una persona che potrebbe anche in ipotesi generare un figlio in uno stato vegetativo che potrebbe variare, come diverse volte si è visto».[180] Il dott. Franco Toscani, direttore scientifico dell'Istituto Maestroni per la ricerca nel campo delle cure palliative a Crema, interpellato dal Corriere della Sera, riguardo la possibilità per un paziente in stato vegetativo di generare un figlio, ha affermato: «L'idea è agghiacciante, ma da un punto di vista fisiologico si può anche ipotizzare: del resto si sono fatti esprimenti con uteri artificiali»[181]. L'opposizione e parte della società civile è insorta dichiarando estremamente preoccupanti le parole del Presidente del Consiglio sia rispetto alla legge approvata dal proprio governo che impedisce la fecondazione in vitro[182][183].

Sulla Costituzione italiana
"Il 7 febbraio 2009, a seguito della mancata firma del Presidente della Repubblica Napolitano del Decreto Legge che, approvato dal Consiglio dei Ministri lo stesso giorno della parziale interruzione dell'alimentazione e idratazione artificiale di Eluana Englaro, vietava la sospensione di tale pratica a soggetti non autosufficienti[184], Berlusconi ha affermato che "si vogliono attribuire dei poteri che secondo l'interpretazione mia e del governo non sono del capo dello Stato ma semmai spettano al governo" ed ha sollecitato una riforma della Carta Costituzionale, da lui ritenuta "necessaria perché [la Costituzione] è una legge fatta molti anni fa sotto l'influsso di una fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come un modello"[185]. La dichiarazione ha suscitato diverse critiche, sia da parte dello stesso suo schieramento[186] che da parte dell'opposizione[187][188][189][190][191][192]; il Corriere della Sera, tramite un editoriale sull'argomento, ha definito il giudizio del Presidente del Consiglio "Oltre la misura"[193]. In seguito Berlusconi ha dichiarato: "Ho giurato sulla Costituzione, la rispetto. È la prima legge alla base dello Stato. Non ho mai pensato di attaccarla. Ma non è un moloch e può evolvere con i tempi, ma ribadendo: "che i valori costituzionali abbiano guardato alla carta dell'Unione Sovietica è una realtà storica. Con la sinistra abbiamo preso parte ad una Commissione Bicamerale in cui avevamo preparato anche un testo che poi non abbiamo approvato".[194]

Sui desaparecidos argentini
In un comizio tenuto a Cagliari il 13 febbraio 2009 dice: «Di me hanno detto tutto i signori della sinistra [...] che sono come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone, poi apriva lo sportello e diceva: è una bella giornata, andare fuori un po’ a giocare». Alle risate della platea, aggiunge: «Fa ridere, ma è drammatico». Il governo argentino conseguentemente convoca l'ambasciatore italiano a Buenos Aires per chiarimenti.

Il labiale sulla coppia Sarkozy - Carla Bruni
Il 23 febbraio 2009, In occasione della conferenza stampa relativa al vertice italo-francese di Villa Madama, mentre si stava parlando del riconoscimento in Italia dei baccalaureati, secondo una ricostruzione del labiale da parte della trasmissione serale di Canal Plus "Le Grand Journal", avrebbe sussurrato a Nicolas Sarkozy: «Moi, Je t'ai donné la tua donna». Sarkozy risponde con un sorriso e torna al tema del discorso con un «je ne vais pas le répéter en public» ("non lo ripeterò in pubblico"). I media francesi hanno per questo motivo assegnato a Berlusconi un Oscar della Volgarità[195]. Secondo note di Palazzo Chigi, sarebbe stato Canal Plus ad aver commesso la gaffe, poiché Berlusconi disse: «Tu sais que j'ai ètudiè à la Sorbonne»[196], come le analisi successive hanno confermato.[197]

Rimproverato da Elisabetta II al G20
In occasione della prima foto di rito del G20 di Londra del 2 Aprile 2009, nel silenzio in seguito al momento degli scatti, Berlusconi chiama Barack Obama a voce piuttosto alta e con accento milanese, richiamando l'attenzione di buona parte dei presenti: "Mister Obamaaa! Mister Berlusconi",[198]. Gli altri leader ridono, e la regina Elisabetta II, apparentemente infastidita, si gira per capire da dove e da chi provenisse il richiamo, esclamando: What is it? Why does he have to shout? Why! ("Che cos'è? Ma perché deve urlare? Perché?") scatenando ulteriori risate fra i presenti.[199] La gaffe, ripresa in video, viene prontamente riportata sui media italiani ed internazionali[200][201][202][203][204][205]. L'indomani una portavoce di Buckingham Palace stempera le polemiche sostenendo che la bacchettata della Regina era scherzosa e che la Regina non era affatto irritata dall'irritualità del primo ministro italiano.[206].

Con il ministro Giulio Tremonti
Alla conferenza stampa del G20 Tremonti dice che il lavoro in riunioni come quella in genere viene fatto soprattutto dai ministri, dai tecnici e dagli assistenti e quasi mai dai Presidenti del Consiglio. Nel caso odierno invece,il lavoro sostiene sia stato fatto tutto interamente dai capi di governo,i quali a sua detta si applaudivano anche fra di loro. Berlusconi risponde "In compenso voi ministri stavate al cesso..." [207]

Con il cancelliere tedesco Angela Merkel
All'arrivo al meeting della NATO il 4 aprile 2009, Berlusconi scendendo dalla sua auto ferma davanti al tappeto rosso sopra il quale lo attendeva il cancelliere tedesco Angel Merkel, è impegnato con il suo cellulare e fa cenno alla cancelliera di essere impegnato nella telefonata[208][209]. La cancelliera meravigliata resta lì ad aspettarlo. Risate e battute in provenienza dai suoi collaboratori e dal pubblico intorno la dispongono di buon umore e la si intravvede ridere. Intanto il presidente del consiglio si dirige verso le rive del Reno dove ancora continua con il suo cellulare, lasciando molto sorpresi i giornalisti in sala stampa che non capivano di questo suo atteggiamento. Arriva intanto il premier albanese che viene ricevuto dalla cancelliera. Infine Angela Merkel, dopo un ultimo sguardo verso Berlusconi ancora impegnato al cellulare, scrolla le spalle e spazientita se ne va. In seguito all'episodio e a quello di 2 giorni prima a Londra, Berlusconi lamenta una stampa italiana che calunnia[210] e rema contro[211] minacciando interventi legislativi. In realtà né i TG della RAI né tantomeno quelli di Mediaset riportano gli episodi che invece ricevono ampia risonanza sui TG internazionali[212][213][214][215].

Sulle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo
Due giorni dopo il terremoto che il 6 aprile 2009 distrusse la città di L'Aquila e molti villaggi dell'omonima provincia, causando più di 260 vittime e lasciando senza casa più di 28.000 persone, Berlusconi in visita a una tendopoli allestita per ospitare la gente terremotata, si rivolse a una TV tedesca[216] affermando che queste persone dovrebbero considerare la loro esperienza come "una sistemazione provvisoria, come un weekend in campeggio". A cominciare dal Times di Londra [217][218], particolarmente critico, al solito la dichiarazione fa il giro del mondo

Libero pensatore



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due parole sul premier..   14/4/2009 19.37.13 (251 visite)   LiberaMente
   re:due parole sul premier..   14/4/2009 19.41.2 (93 visite)   raisss
   aeee   14/4/2009 19.42.13 (90 visite)   MASTINA
      re:aeee   14/4/2009 19.42.44 (68 visite)   raisss
   tesò   14/4/2009 19.50.47 (91 visite)   leletta
   re:due parole sul premier..   14/4/2009 19.53.24 (92 visite)   `ReVaN`
      re:due parole sul premier..   14/4/2009 20.28.35 (84 visite)   LiberaMente
         re:due parole sul premier..   14/4/2009 20.32.41 (81 visite)   `ReVaN`
            re:due parole sul premier..   14/4/2009 20.41.53 (66 visite)   LiberaMente
   re:due parole sul premier..   15/4/2009 1.28.21 (54 visite)   PhOeNyX^ (ultimo)

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