Nick: pagliaio Oggetto: Esatto(re) Data: 29/8/2004 3.32.27 Visite: 62
"Ridammi quello che mi devi!" ringhiò il vecchio strozzino odiandolo attraverso ogni ruga del naso e della fronte. Leonard indietreggiò un poco impauirito e inghiottì rumorosamente. Il battito del suo cuore accelerò, ricordandosi di non avere con sé il denaro necessario. "Non posso, non ho ancora tutti i soldi" gli disse allora, cercando di tenere alto il suo sguardo dopo ogni parola. Il vecchio strozzino arrotolò allora le sue cambiali e le pose con lentezza in una tasca della logora giacca verde scuro, facendole sparire dalla vista di Leonard. Poi si sedette davanti a lui e emise un cavernoso sospiro. Quando la sua mano secca e nodosa riemerse, stringeva una pistola che non sembrava avere tanta voglia di discutere. "Sai Leo, sono stanco di questo lavoro" – disse dopo un po’ premendogli l’arma contro la bocca dello stomaco – "ormai ho quasi settant’anni. Dovrei pensare alla pensione, non a tenere sotto mira degli idioti come te. Tu cosa ne pensi?" Leonard rispose sudando copiosamente dalla fronte, aveva la pelata luccicante e cercava di non far scivolare giù dal naso i piccoli occhialini appannati. La sua bocca si aprì quasi da sola e parlò al posto del suo terrore. "Beh… potreste smettere proprio oggi… non credete?" Il vecchio rise, e questo improvviso singulto gli costò un colpo di tosse così violento che quasi gli partiva un colpo. Ma non smise di impugnare la rivoltella e la sua volontà di riscossione. Leonard intanto era in fin di vita. Se non ci avesse pensato il vecchio, un ictus avrebbe posto termine a queste sue ore d’angoscia. Poi la sua bocca continuò: "Certo… so che vi potrà sembrare strano, ma proprio oggi ho letto che al telefono anti-usura arriva un numero di chiamate in continua crescita… il vostro non è più un mestiere comodo come un tempo… sono cose a cui bisogna pensare…" Il vecchio aggrottò la fronte e guardò da un’altra parte. Masticò qualcosa, sebbene non avesse nulla in bocca. Poi tornò a fissare Leonard, guardò i suoi baffetti, le guance ovali e cascanti, le sopracciglia arruffate. Si alzò dalla sedia con un movimento che sembrò animato da una grande decisione e si allontanò da lui dandogli le spalle strette e contratte. Poi si arrestò. "Leonard, forse hai ragione. Facciamo così. Io rinuncio a riscuotere il mio debito. Ma tu devi farmi un favore. Voglio riposarmi, sono stanco di tutta questa monotonia. Mi rode le ossa più dell’osteoporosi. Voglio riposarmi. Ma non voglio smettere del tutto. Vorrei che qualcuno continuasse al posto mio. Che ne pensi, Leonard? Vuoi farmi questo favore?" e si girò all’improvviso, tenendolo sotto mira con la pistola e questa insolita domanda. Leonard stava contando mentalmente di quanti santi avrebbe potuto invocare il soccorso. La proposta del vecchio interruppe la sua enumerazione e gli fece allargare le narici in un respiro non del tutto a tempo. Una smorfia simile a un sorriso pallidamente gli comparve sul volto. "Beh, certo… si può fare… sarei un ottimo esattore…! se mi condonate il debito potrei…". I tre colpi che lo abbatterono, lo scagliarono contro l’antica cristalliera alle sue spalle, e tre flute preziosamente decorati andarono in frantumi contemporaneamente al cuore di Leonard. Il vecchio aprì la porta con la mano ancora tremante per il rinculo, e zoppicò fuori in un’alba plumbea come l’odore di polvere di sparo che uscì con lui. "Maledetto strozzino" fu quello che brontolò.
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