Nick: Bardamu Oggetto: lo zio prevete serve sempre Data: 6/5/2009 14.44.53 Visite: 2232
So sicuro che questa notizia non passerà su nessun tg rai e mediaset.
Ai pm Noviello e Sirleo(quelli che hanno messo sotto processo Bassolino) fu impedito di indagare sui presunti illeciti nello smaltimento dei rifiuti commessi da Bertolaso(nipote del cardinal Ruini), Pansa e altri cinque indagati.Lo ha sancito ieri il plenum del Csm, che ha recepito le indicazioni venute nelle scorse settimane dalla settima commissione
Il caso era scoppiato quando il procuratore Lepore ( quello che stava in prima fila all'inaugurazione dell'inceneritore di Aceerra) l’estate scorsa, al termine dell’inchiesta sui rifiuti nella quale erano indagati, tra gli altri, il sottosegretario Guido Bertolaso, la sua vice di quando era commissario straordinario, Marta Di Gennaro, il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, e l’altro ex commissario Corrado Catenacci, decise di revocare ai due pm l'indagine. I due pm volevano chiedere il rinvio a giudizio per tutti, il procuratore si oppose. Il contrasto divenne insanabile il 24 luglio, durante una riunione nella stanza di Lepore alla quale era presente anche l’aggiunto Aldo De Chiara. In quella circostanza il procuratore, prossimo ad andare in ferie, chiese all’aggiunto di «disporre il rinvio a giudizio degli indagati non oggetto di stralcio con facoltà di individuare i pm di udienza e di quanto altro necessario durante il periodo di mia assenza». Il fascicolo, che era codelegato a Lepore stesso, venne tolto a Noviello e Sirleo; successivamente il procuratore lo affidò all’altro pm Maurizio De Marco.
http://www.napolionline.org/index.php?option=com_content&task=view&id=19417
indagine rompiballe.
il 17 maggio di quell'anno, rivolgendosi alla sua vice, Bertolaso affermava: "Tu fai quello che può essere utile, che può servire... io ho un obiettivo preciso: sputtanare i tecnici del Ministero dell'Ambiente".
Bertolaso era commissario ai rifiuti del governo Prodi e voleva fare le scarpe a Prodi( o frat ro giorgio) e Pecoraro Scanio (giorgio)
Giovanni Parascandola Ladonea, appuntato dei carabinieri particolarmente inviso a Marta Di Gennaro e Guido Bertolaso, aveva fotografato la massa liquida prossima a venire giù e inviava al commissariato di governo continue relazioni di servizio in cui segnalava il pericolo; per questo motivo lo staff di Bertolaso lo considerava un impiccione da punire.
 Questa è una delle foto fatte da Parascandola a Villaricca(la discarica citata anche nel documentario biutiful cauntri) . Le fotografie sono state scattate nel giugno del 2007. Questo eroico appuntato faceva le ispezioni a Villaricca quando era libero dal servizio e con mezzi propri.
Quelle foto, così come le relazioni di servizio dell'appuntato, infastidivano moltissimo Bertolaso, la sua vice e il loro factotum, il maresciallo Rocco De Frenza;
Telfonata tra la De Gennaro e Rocco De Frenna
«Guido ha smesso di autorizzare le missioni dei carabinieri(dice la De Gennaro)"
Però continuano ad arrivare questi appunti su sopralluoghi fatti, alcuni dei quali esordivano dicendo "Questo sopralluogo viene fatto in periodo di ferie dal sottoscritto con mezzi propri". E questi non si capacitano proprio e infatti dicono :" Io non ho voluto più avere a che fare con i carabinieri da quando Guido mi ha detto: "Ferma, questi devono cambiare"... La richiesta di questo Masi (un capitano del Noe delegato dai pm Noviello e Sirleo ad acquisire le relazioni di servizio di Parascandola, ndr): che cosa vuole, vuole quei pezzacci di carta che ti vedi lì. Che dobbiamo fare? Forse li dobbiamo dare, ma così li suffraghiamo... Questi hanno continuato a fare quello che facevano... quella era la ragione per cui ce li volevamo togliere di mezzo!".
Il maresciallo De Frenza, parlando al telefono con Michele Greco, dopo averlo invitato a strappare le relazioni di servizio di Parascandola, diceva: «Adesso te lo cerco e te lo blocco in qualche modo, sennò gli faccio una pratica disciplinare».
Giovanni Parascandola, che negli anni Novanta era stato investigatore in Sicilia e aveva fatto parte della squadra del «capitano Ultimo», arrivò al commissariato proprio per decisione di Sergio Di Caprio, oggi colonnello e vicecomandante del Noe. Dopo l'esperienza al commissariato di governo fa ora il piantone nella sede della Regione Carabinieri Campania, in via Salvatore Tommasi. Il suo diretto superiore al commissariato, il tenente Luigi Paolo De Ciutiis, ex maresciallo e anche lui ex collaboratore di «Ultimo», è stato invece trasferito da alcuni mesi dal Noe di Torino all'ufficio Motorizzazione della Regione Carabinieri Piemonte. Nessuno dei due, dunque, ha al momento un incarico operativo.
Villaricca "Il Vajont di percolato".
Maggio 2007, la discarica di Villaricca è diventata "una piscina di percolato". Due dirigenti Fibe (ora ai domiciliari) Angelo Pelliccia e Sergio Asprone, ne parlano al telefono. Asprone: "Mò cosa succede? se stanotte io vado e ce metto altre 2200-2300 tonnellate, non faccio altro che fare il Vajont, vado sopra e spingo". Pelliccia: "Certo, quello sale ed esce". Asprone: "E sparo fuori stà roba. Dato che è previsto pure pioggia, noi ci siamo attivati in tutto e abbiamo fatto tutto il possibile". In un successivo passaggio della stessa conversazione, i due interlocutori aggiungono: Asprone: "Oltretutto rischiamo di brutto perché qua la patata è veramente pericolosa e bollente. Vabbò che mo' viene Malvagna (amministratore delegato di Fibe, ndr)" Pelliccia: "Anche perché quello che dice lui è: ma scusate, allora perché non ci mettiamo del materiale inerte sopra, così almeno la cosa appare visivamente più pulita?". Asprone: "E ce l'ho, avrei qualcosa come 500 metri cubi di legnetti da biofiltro che sò secchi e assorbono acqua". Pelliccia: "Ma lui parlava di sabbia, no? Ci metti sabbia, terreno, quello si asciuga, ricopri così, si vede meglio". "Villaricca è nostra". Sul rischio tracimazione del percolato verranno intercettate telefonate anche fra altri interlocutori. Il 23 maggio 2007 ne parla Marta Di Gennaro, all'epoca vice di Guido Bertolaso al commissariato per i rifiuti, con il dirigente Michele Greco.
Di Gennaro: "Senti una cosa, vedo un messaggio che mi manda una fotografia di Villaricca che sta tracimando il percolato". Greco: "Ora lo verifico un attimo". Di Gennaro: "Vuoi vedere? È veramente impressionante l'immagine, mancano solo pochi centimetri al bordo". Nel corso del dialogo, Di Gennaro chiede poi a Greco di inviare una relazione sul caso al prefetto Alessandro Pansa. Di Gennaro: "Lo devi fare per iscritto, Michele, perché Villaricca è nostra. Greco: "Va bene". Di Gennaro: "Perché hai capito? Se poi succede qualcosa, eh ma quello era un problema di Bertolaso. No, finché c'era Bertolaso funzionava, ok?" Greco: "Va bene, la preparo subito". L'episodio del percolato di Villaricca viene citato dai magistrati fra quelli dai quali emergerebbe una "comune e consolidata vocazione alla gestione dei rifiuti del tutto abusiva e non giustificata dal richiamo a una situazione di emergenza".
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