Madre e convivente in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale aggravato
Bimbo morto a Imperia, l'autopsia:
«Fegato e reni spappolati»
Il piccolo, 17 mesi, è stato massacrato con pugni e calci all'addome. I maltrattamenti duravano da tempo
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Elizabete Petersone insieme con il compagno Paolo Arrigo (Perotto/Il Secolo XIX) |
IMPERIA - È morto per lo spappolamento di fegato e reni e per la frattura della milza Gabriel, il bimbo di 17 mesi deceduto poco prima di entrare in ospedale a Imperia giovedì scorso. Le lesioni, gravissime e mortali, sono state evidenziate dall'autopsia. A procurargli quelle lesioni sarebbero stati, con calci e pugni all'addome, sua madre Elizabete Petersone (21 anni) e il convivente di lei, Paolo Arrigo (24 anni) che, interrogati, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
CALCI E PUGNI - Secondo quanto riferito in una conferenza stampa tenuta in questura, il piccolo sarebbe stato picchiato molto duramente con calci e pugni all'addome. Le violenze sul piccolo sarebbero state reiterate e culminate quel giorno. I testimoni ascoltati dalla polizia riferiscono che la coppia litigava molto spesso ma che Gabriel era un bimbo molto buono, tranquillo. Accertamenti sono in corso per trovare conferme sul nome, riferito dalla donna, del padre naturale. La ragazza ha comunque confermato di essere la convivente di Arrigo, commerciante e titolare di un negozio di vernici. I due sono in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale aggravato.
"I fanciulli trovano il tutto nel nulla,
gli uomini il nulla nel tutto"
(G.Leopardi)