Nick: Bardamu Oggetto: morte della scuola pubblica Data: 23/5/2009 16.46.38 Visite: 212
Per salvare la scuola pubblica dalla bancarotta i genitori devono mettere mano al portafogli. Più di 250 dirigenti scolastici dell'Asal (l'Associazione scuole autonome del Lazio) hanno consegnato ai genitori una lettera sulla "grave situazione finanziaria". Faremo "di tutto per garantire il diritto allo studio e, nello stesso tempo, il contenimento della spesa - scrivono - Ma nelle attuali condizioni le due cose non sono più conciliabili e diventa indispensabile il versamento del contributo deliberato dal Consiglio d'istituto per contribuire alla sopravvivenza". Insomma: senza l'intervento dei genitori la scuola pubblica si ferma. La situazione è critica ovunque. Le scuole italiane, in questi cinque mesi del 2009, non hanno ricevuto neppure un centesimo per le cosiddette spese di Funzionamento didattico-amministrativo (toner, fotocopie, cancelleria, detersivi), i fondi per le supplenze sono stati ridotti del 40 per cento e per le visite fiscali, obbligatorie col decreto Brunetta anche per un giorno d'assenza, non ci sono fondi. Mancano, inoltre, i soldi per i corsi di recupero estivi nella scuola superiore che coinvolgeranno mezzo milione di studenti. Finora, gli istituti hanno tamponato con i cosiddetti residui di bilancio che sono presto svaniti. Le scuole vantano un credito nei confronti dello Stato per un miliardo di euro. http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-11/scuola-2009-11/scuola-2009-11.html ps. E' prova la riforma dell'università. Via il valore legale del titolo di studi che verrà sostituito dal prestigio dell'università trasformato in fondazione. Tradotto chi tiene i soldi si paga il politecnico di Torino. se si puzza di fame si attacca a sto cazzo e se ne va a Fisciano.
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