Berlusconi raccomandava Evelina Manna a Saccà e si giustificava dicendo che non lo faceva per sé ma perché aveva in animo di di usarla come moneta di scambio per convincere un senatore del centrosinistra a passare con il Popolo delle Libertà. Secondo i pm quel senatore, nelle parole di Berlusconi, poteva essere Fuda.
Teoricamente la povera e inconsapevole Evelina Manna sarebbe stata raccomandata per una particina in Rai, non perché legata al Cavaliere ma perché sarebbe stata lo zuccherino per addolcire il senatore calabrese del centrosinistra Fuda, considerato in bilico. Per smentire questa ricostruzione dei fatti, i pm hanno dovuto accertare i rapporti tra il senatore Fuda e Evelina Manna (inesistenti) ma soprattutto quelli (ben più stretti) tra Berlusconi e la Manna medesima. Nella richiesta di archiviazione depositata a novembre si chiarisce che la Manna era raccomandata perché interessava a Berlusconi, altro che Fuda. Proprio per documentare questa amicizia e per scagionare Berlusconi i pm hanno depositato alcune telefonate con la Manna. Questa è una delle telefonate depositate.
Esistono inoltre decine e decine di telefonate intercettate sulle utenze di due ragazze care a Berlusconi, Evelina Manna(sempre lei!) ed Elena Russo(che poi guardacaso ha fatto la pubblicità della monnezza), nelle quali si sente più volte la voce del presidente del consiglio. E soprattutto si sentono le ragazze discettare con le loro amiche dei loro rapporti con il premier, delle sue promesse, delle loro delusioni che talvolta sconfinano nel risentimento.
Una parte di queste telefonate, secondo la Procura di Napoli, avrebbe meritato da parte dei pm di Roma un'attenta analisi per verificare addirittura se non si potesse configurare in capo a Silvio Berlusconi il ruolo di vittima.
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