R.A.M.O.I.L. – Cronaca di un disastro possibile.
Tavernanova (Casalnuovo, Napoli). 12 giugno 2009. ore 8:30 circa. Una sirena in lontananza e un’aria all’improvviso diventata irrespirabile, puzzolente e che brucia in gola. Un denso fumo nero si porta, spinto dal vento, verso i parchi della lottizzazione Leone, raro caso di urbanizzazione eseguita con tanto di licenza.
Una telefonata ai vigili del fuoco per scoprire che uno dei serbatoi della R.A.M.O.I.L. S.p.a. (Raffineria Meridionale Oli Lubrificanti) è scoppiato.
La R.A.M.O.I.L. è una di quelle aziende classificate a rischio di incidente rilevante.
Sono classificati a rischio di incidente rilevante tutti gli stabilimenti che a causa di sostanze pericolose presenti in determinate quantità, hanno la probabilità (bassa) di generare un incidente di entità molto vasta in termini di danni alle persone ed alle cose.
Negli anni, a causa di un’espansione urbanistica anarcoide, la zona circostante la fabbrica ha assunto una chiara vocazione residenziale. Basti pensare che dal 1991 al 2001 la popolazione è aumentata di oltre 15mila unità. A meno di 100 metri in linea d’aria dal camino della fabbrica è presente una scuola elementare.
E’ palese l’incompatibilità di una fabbrica come la R.A.M.O.I.L.con il territorio circostante.
Non solo per l’impatto ambientale e i danni alla salute.
La R.A.M.O.I.L. è una raffineria che brucia oli esausti e dai cui camini, per quanto possano essere sofisticati i filtri, non esce aria pulita.
Quello che mi preme di più sottolineare è il fatto che non è più importante stabilire probabilità di rischio degli incidenti, perché per quanto possano essere sofisticati i dispositivi di sicurezza, è sempre possibile che l’incidente si verifichi.
Lo dimostrano gli incedi di oggi e del luglio del 1998.
Questi sono campanelli d’allarme che devono essere presi in seria considerazione.