Nick: LiberaMente Oggetto: BerlusconiLePagliuzzeELeTravi Data: 22/6/2009 9.29.21 Visite: 176
Hai un cannone e spari un tric trac. Hai argomenti da novanta per inchiodare Berlusconi alle sue responsabilita' politiche, giudiziarie e non solo, invece la butti sul gossip, all'americana, spiando dentro il buco della serratura. Ma il ritorno in campo del leader Maximo, in vista del possibile, prossimo avvento alla poltronissima di leader del Pd - arieccolo - doveva proprio avvenire sotto il tam tam mediatico scandito dalle pruriginose paginate di Repubblica e Corsera? C'era proprio bisogno del decalogo di Mose'-D'Avanzo, scandito ossessivamente da quasi 40 giorni sulle colonne del quotidiano di De Benedetti, per disarcionare il Cavaliere? Dice: non hai altro che ti passi il convento, e allora scovi la Levinski di turno. Ma c'e' proprio bisogno, ora, di travestirsi da anglosassoni, di sventolare la bandiera puritana, di fare i bigotti duri e puri, quando c'e' ben altro da passare ai raggi x e denunciare a gola spiegata? Minicronistoria. Meta' maggio, scoppia il caso Noemi. Quintali di carta per fare tripli salti mortali e tuffi carpiati a base di sesso, paternita' inconfessabili, lotte ereditarie, prostatiti, danari, feste e cotillon. 29 maggio. La Voce delle Voci, unica, indica un'altra pista (fino ad oggi, 19 giugno, da nessuno smentita): il ricatto della camorra, un premier tenuto in ostaggio dalla malavita organizzata, una storia che porta fino al maleodorante business dei rifiuti e dell'inceneritore di Acerra. La Direzione Distrettuale Antimafia - scrive la Voce - sta indagando per verificare i legami di parentela tra Elio-Benedetto Letizia, padre di Noemi, e il ceppo dei Letizia di Castelvolturno, braccio armato dei Casalesi agli ordini del famigerato Setola. Qualcuno ne scrive qualcosa? Niente, il silenzio piu' assoluto. Inondati invece, ad ogni ora del giorno, dal nostro gossip quotidiano. Fino agli scatti di Villa Certosa, col paparazzo sardo proprietario di un archivio fotografico da far invidia ai piu' attrezzati servizi segreti. Fino alle scosse dalemiane davanti all'amica Annunziata. E fino all'inchiesta della procura di Bari, esplosa con fragore il giorno dopo. Sempre a base di veline, cosce lunge, biondone mozzafiato capaci di entrare a palazzo Grazioli con registratori e videocamere, forse per servizi particolari. Condita con un po' di droga - non fa mai male - e una spruzzatina di appalti sanitari. Da diversi mesi, rivela la Voce nel numero di giugno, la procura di Potenza indaga su un colossale business costruito intorno ai centri di accoglienza per immigrati (gli ex Ctp, ora Cie). Sono state gia' inoltrate alcune richieste di rinvio a giudizio, una riguarda il vicepremier Gianni Letta. Una notiziucola? Forse si', visto che i grandi media nazionali sanno e non scrivono, presi a rovistare nella spazzatura mediatica. I clan (sara' la magistratura partenopea ad accertarlo o meno) tengono in scacco il premier, che fra l'altro non spende una parola di encomio a favore del suo ministro Maroni per le frequenti operazioni anti-casalesi? Chissenefrega, c'e' altro in menabo'. Alla Provincia di Napoli sbarca un super impresentabile Luigi Cesaro, mentre al ministero della Sviluppo economico continua a tener banco un altro impresentabile come Nicola Cosentino? Ma chissenefrega, adesso. Ricordate il D'Alema primo e le promesse di occuparsi del conflitto d'interessi? Dopo qualche anno, nel 2001, Violante in parlamento rivelo' che quella legge non si doveva fare. Cosi' abbiamo promesso al Cavaliere, disse. Che comunque, andava tenuto sotto schiaffo, come si dice in gergo. Povero Cavaliere. Adesso sotto uno schiaffo incrociato: il fuoco possibile della camorra; e il gossip dei sinistri (una volta di sinistra) velinari. Libero pensatore |