Nick: Viola* Oggetto: Il diavolo in corpo Data: 15/7/2009 21.31.47 Visite: 311
no, non è il bellissimo romanzo breve di Radiguet (da leggere) e non è il bellissimo film che ne trasse liberamente Bellocchio (da vedere) sto parlando del preside della facoltà in sintesi: mi viene a prendere lunedì mattina alla stazione (stava lavorando già da ore) andiamo in un paese dove aveva organizzato un corso intensivo per dottorandi, e in macchina mi dice che le lezioni le ha preparate la notte, perchè non ne aveva avuto il tempo prima quindi ore di sonno = 0 tralascio di dire cosa ha combinato quel giorno tra lezioni e partite di pallacanestro con i dottorandi, per concludere dopo cena con non so che caxx di sport strano tipo hockey su prato poi notte passata a preparare altre lezioni giorno dopo la mattina corre in una città vicina perchè c'era una riunione di emergenza torna di corsa e fa 4 ore di lezione filate fino alle 18 si corre al palazzetto dello sport, dove lui si fa una partita di pallanuoto (uno degli sport più faticosi in assoluto), non fermandosi nemmeno un attimo, per quasi due ore a cena non c'è, perchè è dovuto correre in un paese vicino per una cena col rettore etc dopo cena andiamo anche noi in quel paese (molto bello), e lui ci raggiunge a mezzanotte mentre io e altri ci abbandoniamo al libero cazzeggio, lui viene circondato da dottorandi lecchini che iniziano a fargli domande "tecniche" noi eravamo distrutti, l'ho lasciato all'1 di notte passata che stava praticamente tenendo un'altra lezione non so a che ora abbia finito, non lo voglio sapere. risparmio il racconto di oggi, che è quasi peggio di ieri dico solo che ha concluso la giornata aiutando i facchini che trasportavano le sedie di ferro che avevamo usato (una 30ina)dentro al camion. ecco come si diventa preside di facoltà a soli 44 anni, come lui, avendo appunto il diavolo in corpo. io non sono in grado di fare nemmeno la metà, di tutto questo poi mi dico che così si può anche morire d'infarto a 45 anni, per esempio. in ogni caso mi è venuta in mente la celeberrima barzelletta sul nonno: "l'amm avut sparà" a un certo punto mi sono immaginata a puntargli la pistola in fronte e a far fuoco, dicendo: "mò bast!" ovviamente la mia è tutta invidia. chissà se si può diventare, posseduti dal diavolo come lui escludendo aiuti chimici mumble ps. io e un mio collega in auto che cercavamo un paese, nessuna indicazione c'è ua dolce vecchina seduta sull'uscio di una casa il mio collega si sporge dela finestrino e fa: "scusi signora, dovrei andare a Sant'...." e la vecchina: "e chi te manten, figlio mio?" ho riso per un'ora "We are not now that strength which in old days Moved earth and heaven, that which we are, we are,-- One equal temper of heroic hearts, Made weak by time and fate, but strong in will To strive, to seek, to find, and not to yield." Alfred Tennyson, "Ulysses" |