Nick: SpAc3balL Oggetto: Superenalotto Data: 23/8/2009 16.13.37 Visite: 246
Se avessi vinto io. Sarei stato zitto, avrei cercato di nascondere con tutti il sorriso ebete che mi sarebbe di sicuro apparso sulla faccia senza mollarmi più. Avrei taciuto e mi sarei messo a pensare, non certo a come investire i soldi, in quale banca metterli al sicuro, a quale finanziere di fiducia (non certo a un Madoff) affidarmi. Macché! La mia fantasia avrebbe avuto un solo obiettivo: come spendere questi quattrini, come togliermi colossali, immediate soddisfazioni, come campare molto bene, da vero milionario, in questi pochi anni di vita che mi restano. Finito il supplizio della cena, avrei augurato la buonanotte a mia moglie, pure lei ignara di tutto, e mi sarei chiuso in studio con carta e penna e un computer. Da buon cattolico praticante avrei ringraziato subito il Signore per tanto ben di Dio con un’opera buona. Una bella donazione alla Caritas di un milione di euro per i bimbi poveri dell’Africa, tanto per cominciare. Non avrei trascurato nemmeno gli orfani e le vedove del terremoto abruzzese: altro milione. Non avrei fatto mancare il mio sostegno alla Associazione italiana per la ricerca sul cancro: 800 mila euro. Sarei stato generoso anche con la diocesi di Pavia: 500 mila euro per la ricostruzione del Duomo. E poi i miei amici sfortunati, i prepensionati, i disoccupati, i cassa integrati: un milione di euro. Infine, e qui finisce il reparto beneficenza, una donazione cospicua alla Protezione animali, affinché i cani abbandonati siano assistiti e protetti: 700 mila euro. La salute prima di tutto Dopo l’anima, il corpo. Bisognerebbe fissare un check-up immediato al San Raffaele di Milano, per farsi dire dagli ottimi medici di don Verzè se tutto è a posto. Anche qui sarebbe il caso di fare una donazione, soprattutto se le analisi andranno bene, visto che vorrei sparire per un po’, togliermi dalla circolazione profittando del Ferragosto. Prevedo di investire almeno 150 mila euro, compreso il regalo all'ospedale. Sistemata anche questa non trascurabile faccenda mi resterebbero 133 milioni di euro per potermela godere in santa pace. E allora ecco che cosa farei, se avessi davvero vinto io. Prima telefonata a Londra, a Camper & Nicholson, per vedere se vi è a disposizione uno yacht con elicottero per una croceretta al largo della Turchia, una spesa da 100 mila euro al giorno, un milione e 500 mila euro per due settimane. Seconda telefonata a Blu Panorama, per affittare un aereo che mi porti da Linate a Izmir e ritorno: penso ad almeno 25-30 mila euro. A un tratto tutte queste mi sembrano spesucce, dinanzi a certe soddisfazioni che vorrei togliermi. Tipo una bella villa sull’Oceano Atlantico ad Alvear, il quartiere chic dell'Avana. In piena notte chiamo Vando, un mio amico che vive a Cuba. Che «suerte»: ve ne è una in vendita per quattro milioni di euro, col restauro va a otto. La faccio bloccare. Mobili, oggetti, materiali di servizio per la casa, altri due milioni di euro. Lì vorrei abitare da Natale ai primi di marzo. Ma nel resto dell’anno? C'è un appartamento di 150 metri quadrati al Carlyle di New York che con la crisi americana viene via per 15 milioni di euro. Affare fatto su Internet. Un paio di ville La grande mela per l'inverno, ma l'estate la voglio passare a Saint-Tropez. Poco distante dalla Plage des Salins, sulla collina ricoperta di pini parasol, c’è una magnifica villa con piscina e parco da 14 milioni di euro. Non me la posso negare. Bevo un gin and tonic e dico fra me e me: «Mentre le case si assestano mi converrebbe fare un giro del mondo di almeno un mese, saltando con un Falcon da un posto all'altro: Milano, Lisbona, Avana, Cabo San Luca, Tahiti, Sydney, Singapore, la vecchia Saigon, Luang Prabang, Angkor, Agra, Assuan, Napoli per finire con Capri, a disintossicarmi una decina di giorni nello splendido Capri Palace del mio amico Tonino Cacace. Spesa totale 5 milioni di euro. Passo la notte a faticare su Internet fra alberghi e contratto per l'aereo. Al costo del viaggio vanno aggiunti gli inevitabili shopping (molto antiquariato etnico e coloniale), abiti, ristoranti, dolcezze locali (soprattutto a Cuba, in Laos e Vietnam), investimento da 500 mila euro per stare sul sicuro. Alla conquista di Kate Moss Dopo le follie immobiliari, i viaggi e la sparizione per qualche mese, dovrò tornare alla mia vita glamour di sempre, ma con le tasche molto piene. Come tutti sanno la donna dei miei sogni è Kate Moss: farò follie per conoscerla e frequentarla, anche solo per un pranzetto al Sanlorenzo a Londra o da Pastis a New York. L'operazione Kate Moss, avviata con la collaborazione di una mia amica molto swinging e residente nella capitale inglese, potrebbe costare fra suite al Claridge, limousine, omaggi floreali e altro, almeno 100 mila euro, dovendo risiedere per qualche giorno nella capitale inglese onde aver l'occasione di incontrare per caso la bellissima. Ma anche a Roma, Napoli, Palermo, Parigi, Madrid, Lisbona, Mosca, Varsavia non vorrei trascurare amici ed amiche, prenotandomi un venti giorni di tour, sempre con aereo privato, per «un totale», come dicono i commercialisti, di un 300 mila euro. Sono le 4 del mattino di un giorno indimenticabile e mi sono già assicurato la bella vita per parecchi mesi, arrivando a spendere quasi la metà della cifra grazie alla fiducia di una carta di credito no limits che qualche sciagurato tempo fa ha voluto mettermi a disposizione. E il resto della vincita al Superenalotto? Questo mi chiedo nel dormiveglia e mi alzo per fare i conti. Mi sono già impegnato per quasi la metà della cifra, ma senza un vero atto di follia. Sfoglio un catalogo di Sotheby’s e scovo dei meravigliosi quadri di Lucien Freud, mi prenoto all'asta per sistemarli nella casa di New York. Me la caverò, prevedo, con due milioni di euro. Adesso però basta. Devo avere una strategia per i miei ultimi anni. Metà della cifra mi servirà per mantenere a lungo un regime di vita alto. Un maggiordomo, un cuoco napoletano sempre con me, camerieri in ogni casa, autisti, visto che non guido. Sto per addormentarmi e sento che mi manca qualcosa. Ho dimenticato il mio, unico grande sogno: l’elicottero. E' la notte di Internet. C'è un meraviglioso Agusta in vendita per sei milioni di euro. Faccio l'ultima folle proposta di acquisto e vado a dormire. Mi serviranno due piloti fissi, per portarmi di qua e di là. L'elicottero sarà il mio tappeto volante, andrò dovunque. Crepi l'avarizia. |