i numeri sulla minefstazione di ieri non tornano, come sempre. io non c'ero e seppure i fossi stata non avrei potuto rendermi conto di quanti come me erano scesi in piazza per questa benedetta libertà di stampa. come ho scritto, tra due versioni estreme faccio una media ponderata e dico che in piazza c'erano 180mila persone. l'ipotesi che poi fossero tutte e 180mila lì perché realmente interessate o in perfetta buonafede mi lascia piuttosto perplessa.
vero, è un po' lunghetto. la parte che mi piacerebbe sottoporre all'attenzione di chi fosse eventualmente interessato ad uno scambio veramente libero comincia all'incirca dal minuto 13. ho visto in diretta questa parte della puntata di ndp di venerdì, cercando di superare un'antipatia personale di vecchia data (m.giovanna maglie). invito chi fosse curioso ad ascoltare attentamente quello che dicono rina gagliardi e barbara palombelli, ribadendo che per me qui non esistono verità assolute ma ottimi spunti di riflessione per non diventare fan ciechi di questo o quell'altro. chi volesse sorbirsi anche il bel monologo di ettore bassi che prelude al dibattito tra giornaliste e conduttore, potrebbe forse giovarsi di un punto di vista più pluralista. e lo ribadisco: senza nessuna velleità di parlare alla coscienza di chicchessia, massimo rispetto per le opinioni differenti dalle mie.
chiudo scrivendo una cosa di cui certamente fregherà poco a tutti ma sintetizza il mio pensiero: i fatti principali che accadono nel mio paese e nel mondo li leggerò nel resoconto di giorgio dell'arti su vanity fair e le notizie di approfondimento su temi specifici le cercherò sui canali specializzati, tipo bloomberg per l'economia.