dai 15 anni ai 17 ho condiviso tutto con una persona che reputavo il mio migliore amico.
per vari motivi tra i quali la fidanzata gelosa e lui che improvvisamente è impazzito dicendo che provava un interesse per me non ci siamo visti piu.. .
ho dei bellissimi ricordi di questa persona..passavamo giornate intere insieme..
cmq oggi non so perchè ho pensatodi vedè se stava su facebook..e c'era..lo aggiungo mi contatta e mi chiede chi sono e lì volevo morire.
voglio dire in tre anni sarò cambiata ma non penso così tanto da non riconoscere chi sono e io ovviamnte ho detto scusa ma il mio cognome l'hai rimosso?e lui ha esordito dicendo : no io mi ricordo che tu facevi SERVILLO di cognome..
caso mai SEBILLO che è il cognome di mia madre ed è quello scritto sul citofono in cui tu bussavi.
vabbè mi sento molto povera dia.
mi ha invitato a prendere un caffè ma penso che non ci andrò.
era meglio non contattarlo e ricordare i tempi in cui condividevamo anche il sonno.
ci so rimasta di merda..vabbe coc e ppc volevo sfogarmi

[e man mano che dio moriva in me,anzicchè aumentare la paura del nulla e del vuoto,cresceva l'orgoglio di sentirmi uomo.
libero dal gioco di un dio che ti fa dire e fare ciò che lui stesso ha scritto in anticipo]