Nick: Bardamu Oggetto: ‘‘u tignusu” e il paesano Data: 4/12/2009 17.1.27 Visite: 117
Lo chiamavano ‘‘u tignusu", per via della sua calvizie, ma anche "colpo’’, o "di colpo’’, per la sua velocità con la pistola nel fare secchi i cristiani. Ufficialmente era un imbianchino che aspettava gli ordini di morte dei fratelli Graviano, boss di Brancaccio: una sera del ’92 con Vittorio Tutino rubò una 126 posteggiata alla Guadagna. Ma siccome non era un ladro, non riuscì a metterla in moto e dovette spingerla verso un magazzino poco distante appoggiando il paraurti dell’auto con cui era andato a rubarla. "Scene così inverosimili da apparire vere’’, commentano a Caltanissetta gli inquirenti che indagano sulle parole di Gaspare Spatuzza, la "bomba atomica’’ , secondo il presidente della Camera Fini, in grado di far saltare i delicatissimi equilibri che reggono il governo Berlusconi, chiamato in aula oggi a Torino, ha confermato le confidenze che gli avrebbe fatto il suo boss, Giuseppe Graviano, una mattina del ’94 al caffè Doney a Roma: "Graviano era esultante: mi disse ‘abbiamo avuto quello che volevamo, abbiamo il paese in mano perché abbiamo persone serie, come Berlusconi e il nostro paesano, non come quei crastazzi dei socialistì’". E chi è "il paesano"? "Marcello Dell’Utri".
e manco questo provoca scandalo in questa Italia narcotizzata