Nick: LiberaMente Oggetto: Le conclusioni a seconda.. Data: 16/12/2009 14.55.47 Visite: 240
della vostra coscienza.. Morte Stefano Cucchi, assolte le guardie carcerarie, la famiglia grida allo scandalo Ieri in serata il Dap ha comunicato la decisione in merito all’inchiesta interna al carcere regina Coeli di Roma, in base alla quale non ci sarebbe nessuna responsabilità da parte delle guardie carcerarie nella morte di Stefano Cucchi Nelle scorse settimane il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria aveva avviato un’inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità di guardie carcerarie o militari nella morte di Stefano Cucchi. È di ieri sera la notizia che scagiona tutte le persone indagate per il presunto pestaggio che avrebbe causato lividi e ferite al ragazzo, morto all' ospedale Pertini di Roma lo scorso Ottobre. L’avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, ha commentato incredulo la decisione del Dap:" Questa tragedia ha preso dei toni grotteschi. Mica Stefano Cucchi sarà morto in sei giorni di vecchiaia?". Il Sindacato autonomo della polizia penitenziaria, dal canto suo, canta vittoria per la notizia "importante e confortante", mentre l’organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria si mostra fiduciosa che "l’inchiesta si concluda con esiti altrettanto favorevoli per l’intera categoria". Dopo la morte di Stefano e le polemiche che ne sono seguite, cambiano le regole all’ospedale romano Sandro Pertini: da oggi infatti i familiari dei detenuti ricoverati lì potranno parlare con i medici. La notizia è stata diffusa dal presidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario Ignazio Marino. "Mi sembra un grande passo avanti per il futuro, ha dichiarato in proposito Ilaria, sorella di Stefano, che nessuna famiglia debba passare più quello che abbiamo passato noi". Alessandra Pugliese http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Cronaca-1/Morte_Stefano_Cucchi,_assolte_le_guardie_carcerarie,_la_famiglia_grida_allo_scandalo-16571 _____________________________________________________ Neosquadrismo, 18 condanne a Roma Assalti nel 2007 dopo la morte di Gabbo Diciotto estremisti di destra sono stati condannati con pene variabili da dieci anni e sei mesi a 20 giorni di reclusione, per complessivi 104 anni dal tribunale di Roma. Gli imputati sono stati ritenuti colpevoli di aver preso parte ad episodi di violenza avvenuti a Roma nel 2007. Il più grave di questi è l'assalto alle caserme di polizia e carabinieri dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri. Assolti altri due imputati. Le pene più pesanti sono state decise dai giudici della settima sezione del tribunale, dopo nove ore di camera di consiglio, per Fabrizio Ferrari (dieci anni e sei mesi), Andrea Attilia (nove anni e sei mesi), Alessandro Petrella (otto anni e sei mesi) e Roberto Sabuzi (otto anni). Tra i condannati anche una donna, Michela Ussia (quattro mesi di arresto). Due le assoluzioni, per Fabio Pompili e Furio Natali. Alcuni degli imputati sono stati riconosciuti responsabili di associazione per delinquere. I reati contestati dai pm Pietro Saviotti e Luca Tescaroli andavano, a seconda delle posizioni, dalle lesioni aggravate alla devastazione, dalla violenza al saccheggio. Tra gli episodi finiti al vaglio del tribunale l'aggressione agli spettatori di sinistra al concerto della Banda Bassotti a Villa Ada nel giugno del 2007, la progettazione di atti di violenza contro le forze dell'ordine, le tifoserie ostili e la sinistra antagonista. La maggior parte degli imputati ritenuti responsabili degli assalti alle caserme sono stati interdetti per cinque anni dagli stadi per manifestazioni calcistiche e di rugby e dovranno recarsi nei posti di polizia un'ora prima degli incontri. Tra le parti lese che hanno ottenuto risarcimenti ci sono il Comune di Roma, l'Atac, il Coni, gli agenti feriti e singoli cittadini http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo468712.shtml?refresh_cens&fontsize=medium Libero pensatore |