Nick: CHRISEOS Oggetto: OGNI GUERRA è UNA GUERRA CIVIL Data: 3/9/2004 14.36.48 Visite: 159
A proposito di Cecenia, di Iraq, di sdegno, pena, rabbia, mi è tornato alla mente un brano di Cesare Pavese tratto da "La Casa in collina" e contenuto nel capitolo conclusivo del romanzo. Il titolo è: "OGNI GUERRA è UNA GUERRA CIVILE" A seguito di quello che è successo in questi due giorni nella scuola in Russia, a seguito della visone ieri di uno sconvolgente Farenheit 9/11 cito alcuni versi del brano che mi sono rimasti impressi e che ora a mio parere sono tristemente consoni. "Ma ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso. Guardare certi morti è umiliante.<....> Ci si sente umiliati perchè si capisce che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta e gliene chiede ragione." PER RIFLETTERE. LO LASCIO A VOI. |