Un tempo erano colline. Oggi sembrano crateri scavati da meteoriti. Orbite vuote. Sono le cave della Provincia di Caserta. Al posto della roccia mangiata via lo spazio per milioni di tonnellate di rifiuti tossici dispersi in cave abbandonate, campi agricoli e greti di fiumi.
Intanto una squadra di esperti americani ha raccolto campioni di acqua, aria e suolo intorno alle strutture e alle abitazioni dove sono alloggiati i militari statunitensi e le loro famiglie di stanza in Campania. Le analisi hanno individuato diciotto sostanze tossiche tra cui tetracloroetilene, benzene, diossina e cromo esavalente - in concentrazioni superiori agli standard delle agenzie USA. Sulla base dei risultati dei test, tra il novembre 2008 e lagosto del 2009 trentotto famiglie sono state trasferite: trentotto su un totale di centotrenta, che il numero delle abitazioni sottoposte a controlli. L'amministrazione USA ha stabilito che il proprio personale non possa stipulare contratti di affitto in tre aree intorno a Napoli, considerate a rischio. Una sospensione temporanea che si affianca alla prescrizione che gli americani non possono prendere in affitto abitazioni non allacciate allacquedotto o a pozzi certificati e che debbano usare acqua minerale anche per cuocere i cibi e lavarsi i denti. I primi studi pubblicati dal team di medici militari americani sembrano escludere una maggiore incidenza di malattie croniche e tumori tra il personale di stanza a Napoli. Ma gli americani hanno studiato solo le malattie che hanno un tempo di latenza molto breve. Che cosa succede se si vive a lungo i queste condizioni ambientali? Quali rischi corrono i cittadini italiani che vivono stabilmente in Campania?