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Nick: Bisturi
Oggetto: 2012: doppio papiello
Data: 19/5/2010 13.55.50
Visite: 388

 
L’uomo camminava con i dinosauri?





Premessa: quello che segue è un riassunto di quanto si dice in merito, e si esprimono ipotesi. È bene fare presente che molti fossili citati sono stati contestati dagli scienziati evoluzionisti.





Resti di esseri umani e non, del periodo precedente alla comparsa dell’Homo Sapiens, e i relativi manufatti, esistono per tutta la Terra e in quantità notevole, in barba alla scienza ufficiale per la quale questi reperti non dovrebbero esistere.

Le migliaia di pietre finemente lavorate rinvenute nel deserto di Ocucaje, nei pressi di Ica (Perù), sono la prova dell’esistenza di civiltà precedenti alla nostra. Esse rappresentano disegni di uomini e dinosauri, di mappe geografiche arcaiche, di operazioni chirurgiche e di mezzi volanti: un vero e proprio linguaggio ideografico arcaico inciso ai tempi dei dinosauri su pietre che risalgono a 220 milioni di anni fa. Secondo i riferimenti dei disegni, esse si riferiscono ad un periodo di almeno 65 milioni di anni fa; esse indicano una flora ed una fauna anomala, strumenti ottici (telescopi e lenti), animali preistorici estinti, veicoli meccanici, cicli vitali dei dinosauri , ed operazioni chirurgiche, tra cui trapianto di cuore e di cervello, tutte avvenute con successo poiché il paziente sopravviveva all’intervento.

Le pietre sono state scoperte dal prof. J. D. Cabrera, che ne è il massimo studioso mondiale e ne ha trovate sottoterra più di 10 mila. Le pietre risalgono “ufficialmente” ad almeno 12 mila anni fa, ma poiché riportano disegni di dinosauri potrebbero avere oltre 65 milioni di anni. Le figure umane rappresentate hanno la testa grande e il corpo piccolo, avrebbero convissuto con i dinosauri e possedevano grandi nozioni scientifiche e tecnologiche. Inoltre queste pietre venivano considerate sacre dai popoli preincaici, che le deponevano nelle loro tombe.

Geograficamente parlando, le pietre di Ica riportano le mappe mondiali di 85-60 milioni di anni fa:

- su un emisfero vi era l’America del Nord, l’America del Sud, il Continente Mu e l’Atlantide (Europa e il Nord Africa).

- sull’altro vi era il l’Africa del Sud, l’Asia orientale unita all’Australia e il continente di Lemuria (India).

Ovviamente con i nomi simbolici Atlantide, Lemuria e Mu si sono indicate terre non identificabili, e non è detto che queste tre civiltà risiedessero in quelle zone, infatti dovrebbero essere venute molto dopo quest’umanità.

L’uomo di Tiahuanaco aveva una testa voluminosa, gambe corte, mani con 4 dita e costituzione tondeggiante.

Poiché i disegni sulle pietre sono simili a quelli di Nazca, si suppone che questa civiltà che visse all’epoca dei rettili realizzò anche le figure della piana di Nazca (che è vicino a Ica), la quale altro non è che un antico spazioporto che, insieme alle pietre, sembra voler dire che parte di un’antica umanità sia sfuggita ad una catastrofe per andare verso Orione e verso le Pleadi, mentre le persone rimaste si imbarbarirono, ma conservarono il ricordo della loro civiltà precedente sulle pietre di Ica.








Ancora prove





Il fatto che i disegni sulle pietre di Ica mostrano l’uomo insieme alla flora e alla fauna di 85-65 milioni anni fa non è assurdo, infatti esistono innumerevoli reperti archeologici che testimoniano con assoluta certezza l’esistenza di una presenza continua di una civiltà umana avanzata a partire da almeno 140 milioni di anni fa. Ecco alcune prove:

- La più antica impronta fossile umana fu trovata nel giugno 1968 da William J. Meister ad Antilope Spring, Utah (USA). Si tratta di due impronte di scarpe umane risalenti a circa 300-600 milioni di anni. Le impronte mostrano distintamente la forme di due scarpe, con tanto di tacco. Uno dei due reperti trovato mostra inconfutabilmente un impronta di scarpa che schiaccia un trilobite, che erano piccoli animali invertebrati marini che popolarono la terra dai 600 milioni di anni ai 280 milioni di anni fa. La scarpa che schiacciò il trilobite era lunga 10,5 pollici: il calcagno è leggermente impresso più della suola, come un’impronta di scarpe umane deve essere, ed il trilobite risulta schiacciato dal tacco della scarpa. Nell’agosto del 1968 Mr. Dean Bitter, scoprì altre due impronte fossili di scarpe o sandali ad Antilope Spring. Nessun trilobite era presente in questa impronta, ma un piccolo trilobite fu scoperto vicino alla stessa roccia. Se si pensa che secondo la scienza ufficiale la prima comparsa dell'umanità moderna (Homo sapiens sapiens) risale a circa 100.000 anni fa, nell'Africa meridionale.....

- A Klerksdorp (Sud Africa), furono trovate dai minatori centinaia di sfere metalliche con 1 o 3 incisioni parallele lungo l'equatore delle sfere. Le sfere sono di due tipi: .uno di metallo bluastro con punti bianchi, e un altro di sfere cave riempite nel centro di un materiale elastico. Le sfere, che hanno una struttura fibrosa all'interno ed un guscio esterno, sono molto dure e non è possibile scalfirle nemmeno con una punta d'acciaio. Le sfere furono rinvenute in un deposito minerale del Precambriano, datato 2,8 miliardi di anni. Le sfere sono lavorate dall'uomo, ma risalgono ad un'epoca in cui, secondo la storia della Terra, non esisteva alcuna forma di vita intelligente. L'età comunque è molto inferiore ai 2,8 miliardi di anni citati: le forze generate dagli eventi geologici avrebbero altrimenti deformato sensibilmente la sagoma sferica.

- Un dito umano fossilizzato fu trovato da un proprietario terriero durante i lavori per la costruzione di una strada di ghiaia estratta dalla formazione calcarea del Walnut cretaceus Formation del Commanche Peak. Il tessuto molle del dito è fossilizzato e preservato con eccezionali dettagli quando l’organismo stesso è rapidamente sepolto subito dopo o prima della morte. Ma è stato trovato in una roccia cretacea, datata circa un centinaio di milioni di anni fa. Il dito non è stato trovato "in situ", quindi la datazione è impossibile. Inoltre la sua forma è solo simile a quella di un dito, e ci sono diverse creature fossili che lasciano impronte con quelle forme:

- A Nel letto del fiume Paluxe (Texas) vicino a delle impronte di dinosauri sono state scoperte impronte fossilizzate che sembrano quelle di un uomo, e tutte queste impronte sono risalenti a 140 milioni di anni fa. Per gli scettici non sarebbero impronte umane.

- Ad Acambaro, presso la Sierra Madre messicana, sono state ritrovate statuine di argilla che raffigurano uomini stranamente abbigliati, insieme ad animali preistorici. C'è comunque da sottolineare che le figure di Acambaro raffiguranti dinosauri sono ritenuti dei falsi dall'archeologia ufficiale, come si può leggere qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/Acambaro_figures (in inglese)

- In Uruguay nel territorio di Artigas (un centro situato circa 650 km a nord-est di Montevideo) c’è una pietra con scritte risalenti a 130 milioni d’anni fa. Le incisioni in rilievo si trovano nella parte cava della pietra.

- A Carson City (Kentucky) sono state trovate quelle che sembrano delle impronte umane fossilizzate di piedi, anche con calzature, risalenti a 110 milioni di anni fa.

- Altre impronte che sembrano quelle di esseri umane risalenti ai tempi dei dinosauri sono state portate alla luce in Spagna, Asia, Australia e Russia.

- A Quindio (Colombia) è stato scoperto lo scheletro di un iguanodonte, lungo 20 metri, insieme ad un cranio umano preistorico, che a causa del processo di fossilizzazione era diventato calce.

- Nelle province di Boyaca e Cundinamarca (Colombia) sono emerse delle lastre che raffigurano cicli biologici di dinosauri.

- Nel 1989 ad Ocucaje (Perù), nello stesso luogo delle pietre di Ica, il dott. F. Jimenez Del Oso ha rinvenuto quello che sembra il fossile di una colonna vertebrale umana accanto a fossili di dinosauri, ed entrambi risultano vecchi di 100 milioni di anni.

- Scienziati sovietici affermano che certe ossa appartenenti a giganteschi Sauri della preistoria sono state spezzate da proiettili esplosivi. Infatti i reperti sono contraddistinti da fratture che non ammettono altre spiegazioni, sia per il modo in cui si presentano, sia per la posizione degli scheletri e la natura del terreno circostante.

- Una monetina di bronzo fu rinvenuta nel 1871 durante i lavori di scavo nei pressi di Chillicote, nell’Illinois, ad oltre 42,5 metri di profondità. Essa (ridotta a un piatto dischetto) venne persa o lasciata dove è stata rinvenuta, quando non esistevano neppure le mani per fabbricarla.

- Nel 1851, sempre nell’Illinois, a Whiteside Country, venivano tratti da 36,5 metri di profondità, due anelli di rame risalenti ad età remote

- Nel giugno 1851, vicino Dorchester (Massachussetts), un esplosione liberava da un masso formatosi in età remotissima un vaso a foggia di campagna, di un metallo sconosciuto, ornato con motivi floreali in argento.

- Un medico rinvenne in California, un pezzo di quarzo aurifero che, quando si ruppe accidentalmente, rivelò al suo interno un piccolo aggeggio metallico, dalla forma di un manico di un secchio.

- Nella cava di Kingoodie, nell’Inghilterra del nord, venne alla luce un secondo manico di secchio. Esso si trovava racchiuso per metà in un blocco di pietra lungo 23 cm, formatosi nel Pleistocene (8500-700 mila anni fa)

- Nel 1885 saltò fuori da una miniera austriaca uno stranissimo cubo metallico, attualmente conservato nel museo di Salisbury. Il letto di carbone in cui fu ritrovato risale all’era terziaria (70-12 milioni di anni fa). L’oggetto, analizzato, risultò composto di ferro e carbonio, con una modesta quantità di nichelio. Inoltre era cubico con una delle due facce opposte perfettamente arrotondate.

- Nel Nevada, in un filone carbonifero del Cow Canyon (25 miglia ad est di Lovelock) venne rinvenuta l’impronta aggraziata di un piede umano stampata sull’argilla in piena metà dell’Era Terziaria, quando non esistevano neanche le scimmie.

- Il teschio di un bisonte preistorico esposto al museo di paleontologia di Mosca, venne rinvenuto ad ovest del fiume Lena, nella Repubblica Socialista autonoma di Jakuzia, ed ha un foro circolare sulla fronte che solo un proiettile di un arma da fuoco poteva causare. Essa è una ferita vecchia come il bisonte, poiché il processo di ricalcificazione in atto ai suoi orli esclude che sia stato sparato al cranio in tempi recenti, e conferma che il bisonte preistorico sopravvisse allo sparo.

- Un cranio neandertaliano (venuto alla luce nei pressi di Broken Hill, in Rohodesia) presenta il foro d’entrata e di uscita di un proiettile. Questa è una delle prove che fanno pensare che i parenti stretti del genere umano sono scomparsi per via di una pulizia etnica compiuta dai nostri antenati tecnologicamente avanzati a danno di tutti i possibili “cugini”, antenati di cui noi siamo i discendenti che sopravvissero ad un cataclisma mondiale.

- Nel maggio del 1970 è stata scoperta in Australia un impronta antichissima di un piede enorme di 59 cm e largo 18, impressa sulla roccia da un essere umanoide gigantesco, per non parlare delle innumerevoli impronte fossilizzate di sandali presenti negli strati sedimentari australiani, impronte che si riferiscono ad un passato lontanissimo e ad individui sconosciuti, visto che gli aborigeni non hanno mai utilizzato calzature.

- Il 9/11/1972 in una collina rocciosa nella zona deserta ad oriente del lago Rodolfo in Kenya, è stato scoperto un cranio umano completo e le ossa delle gambe di altri due individui, tutti reperti vecchi di 2,5 milioni di anni.

- Uno scheletro completo di Homo Sapiens moderno fu trovato a Olduvai George, in Tanzania, fossilizzato in strato di 1-2 milioni di anni. Fu rinvenuto dal dottor Hans Reck nel 1913. Lo scheletro era completamente cementificato in parte della roccia che si era formata successivamente alla morte dell'uomo di cui è stato ritrovato lo scheletro. Inoltre, nel 1978 vennero ritrovate da Mary Leakey, a Laetoli, in Tanzania, impronte di piedi umani anatomicamente moderni su ceneri vulcaniche fossili risalenti a 3,7 milioni di anni fa. Si tratta di impronte di una passeggiata di un uomo e di una donna moderna, avvenuta circa 3,5 milioni di anni prima della comparsa dell'uomo moderno secondo la scienza ufficiale (che si basa sulla teoria dell'evoluzione di Darwin). Tali impronte non sono minimamente compatibili con gli antenati dell'essere umano moderno e sono state attribuite a scimmie dagli evoluzionisti in quanto non potevano esistere esseri umani moderni a quel tempo.








Concludendo





Prove archeologiche concrete mostrano che anche nell'ipotesi più scettica l'uomo moderno esisteva almeno 3,5 milioni di anni prima della sua comparsa secondo la teoria dell'evoluzione di Darwin.

Possiamo perfino introdurre l'ipotesi che l’Homo Sapiens è soltanto una rinascita nell’eterno gioco della vita, difatti prima di esso si sarebbero susseguite varie umanità sulla Terra, e dall’ultima l’Homo Sapiens ne avrebbe cercato di imitare (per quanto possibile) la conoscenza avanzata.

Inoltre risulterebbe la presenza dell’uomo moderno sulla Terra da almeno 140 milioni di anni fa, nonché risulterebbe presenza di artefatti tecnologici e di varie specie di ominidi che indicano apparentemente un’evoluzione continua dell’essere umano. Questo ci fa avanzare cinque ipotesi:

Prima ipotesi

L’uomo è stato fatto evolvere ed estinguere continuamente dalla preistoria ad oggi.

Seconda ipotesi

L’uomo è stato posto sulla Terra in epoca preistorica, ha dovuto subire varie catastrofi mondiali (forse anche provocate dall’uomo,) e c'è stata la creazione di ominidi che apparentemente sembrano anelli di un’evoluzione umana.

Terza ipotesi

L’uomo è stato fatto evolvere ed estinguere continuamente dalla preistoria ad oggi, ha dovuto subire varie catastrofi mondiali anche provocate dall’uomo, ed ha creato o ha fatto creare gli ominidi che apparentemente sembrano anelli di un’evoluzione umana.

Quarta ipotesi

Visitatori spaziali umanoidi hanno stabilito degli insediamenti sulla Terra nella preistoria lasciando varie tracce.

Quinta ipotesi

Esseri alieni hanno introdotto sulla Terra esseri umani moderni (o con piccole variazioni rispetto a quelli moderni) e contemporaneamente hanno guidato l'evoluzione dagli ominidi all'uomo moderno, con conseguente preesistenza dell'uomo moderno con i suoi antenati. Successivamente, l'uomo moderno potrebbe anche essere stato fatto estinguere appositamente.

A tutto ciò si vanno ad aggiungere cosa ci dicono gli scritti antichi di tutto il mondo, le tradizioni degli indiani Hopi, dei Maya e dei Sumeri, il Nuovo e Antico Testamento: tutti che evidenziano un intervento esterno nella storia di umana, dalla creazione dell’uomo alla sua inevitabile estinzione, come se si trattasse di un ciclo ripetuto all’infinito.

Alla fine però è bene ricordare che queste sono solo ipotesi.



La mia personale conclusione in merito a tutto ciò è che se questi elementi sono davvero attendibili, ebbene tutti quelli elencati in quest'articolo dovrebbero essere le tracce lasciate sulla Terra da alieni che in tempi remoti operavano sul nostro pianeta, nonché tracce dell'introduzione a scopo sperimentale di comunità di esseri umani moderni in epoche remotissime e/o tracce dell'esistenza di esseri umani molto prima della loro comparsa ufficiale (come molti scienziati affermano basandosi su prove concrete).





Umanoidi e civiltà misteriose





Nella regione dello Tsang, nel bacino del Sulei, si ammira una piramide cristallina del Kailash, un monte che si innalza al di là dell’Himalaia, sul pianoro tibetano, e sembra proprio una perfetta piramide alta seimila metri. A nord-ovet da qui, nella regione del Kohistan, fu rinvenuta una carta celeste con la posizione delle stelle come erano 14925 anni fa. A nord vi è il deserto del Tecla Macam, dalle cui sabbie affiorano palazzi vetrificati. A nord di Bayan vi sono le grotte Dunhuang, (gruppo Mocao, provincia di Gansu) dove sono state trovate 2415 statue dipinte e 45 mila metri di murales, raffiguranti uomini che volano seduti sulle nuvole e carte geografiche che indicano una terra estesa nel pacifico.

Nel New Messico, nel museo “Million Dollar” di White City, ci sono i resti mummificati di strani esseri umanoidi ritrovati nelle vicine montagne. Essi hanno una testa grande su un corpo esile e lunghe braccia.

Uno scheletro scoperto in una cava di argilla su un altopiano del Messico, risultò vecchio di 16 mila anni. Era un soggetto alto 1,5 metri, aveva fattezze mongoloidi e le lunghe braccia.

Un tipo di ominide unico è stato trovato sulle coste algerine e marocchine. Esso è stato denominato l’uomo di Muillans, è stato trovato in gruppi di circa cento individui ed ha circa 12 mila anni. Il suo volume cranico è di oltre 2000 cm cubici, mentre quello dell’uomo moderno è di 1400 cm cubici. Il cranio si sviluppava oltrepassando le orbite oculari, ma il viso rimaneva sempre infantile, con una piccola mandibola e piccoli denti. Insomma si trattava della versione futura dell’uomo moderno, forse l’ultimo stadio dello sviluppo a cui è destinato l’essere umano.





Tutto ciò è solo una minima parte di reperti che evidenziano l'esistenza di grave lacune nella storia ufficiale della vita intelligente sul nostro pianeta.


Umanità a ripetizione?





Premessa: quelle che seguono sono solo delle suggestive speculazioni

Secondo alcuni ricercatori, molti reperti archeologici di tutto il mondo riproducono aerei a reazione e a elica, carri armati, elicotteri, aeri cargo, missili con alettoni, capsule spaziali, veicoli volanti a combustione, satelliti, ed altro ancora in tutta la Terra, dal tempio di Abydos in Egitto alla tomba Katsuhara a Matsubase (Giappone). Inoltre resoconti storici antichi parlano di laser e di armi nucleari. Città come Sodoma, Gomorra e la città asiatica di Mohenjo-Daro, secondo alcuni risultano distrutte da un'esplosione nucleare.

Alcuni ricercatori ritengono che tutto ciò si potrebbe interpretare come se la nostra civiltà stia seguendo un piano di sviluppo tecnologico guidato da intelligenze esterne, così come è avvenuto alle umanità che ci hanno preceduto; se ciò fosse vero, speriamo solo di non fare la loro stessa fine.





BIOCHIMICA

Le proteine sfidano il caso



Le proteine sono molecole giganti che consistono di unità più piccole dette "amminoacidi", i quali vengono disposti secondo una sequenza particolare in certe quantità e strutture. Queste molecole costituiscono i blocchi da costruzione delle cellule viventi.

Perché una proteina ottemperi alla sua specifica funzione, è necessario che ognuno dei suoi amminoacidi si trovi nel posto giusto e nell'ordine corretto.

Una proteina di media dimensione è composta di 288 amminoacidi. Questi possono essere disposti in 10300 modi diversi. Questo numero astronomicamente grande consiste di un 1 seguito da 300 zeri. Di tutte queste possibili sequenze, soltanto una forma la desiderata molecola proteica. Il resto di esse sono catene di amminoacidi che possono risultare o del tutto inutili o potenzialmente dannose per gli esseri viventi.

In altre parole, la probabilità della formazione di una sola molecola proteica è pari a "1 su 10300". La probabilità che questo "1" accada è praticamente impossibile. (In matematica, le probabilità inferiori a 1 su 1050 sono considerate "probabilità zero").

Per di più una molecola proteica di 288 amminoacidi è piuttosto modesta se paragonata ad alcune molecole proteiche giganti composte di migliaia di amminoacidi. Qualora si applichi il calcolo delle probabilità a queste proteine giganti, la parola "impossibile" diventa inadeguata.

William Stokes, un geologo americano, nel suo libro Essential of Earth History fa notare che tale possibilità è così remota "che essa (la proteina) non sarebbe potuta apparire neppure nel corso di miliardi di anni su miliardi di pianeti, ognuno dei quali ricoperto da un manto di soluzione di acqua concentrata dei necessari amminoacidi."

Avanzando di un passo nella direzione dello schema dello sviluppo della vita, osserviamo che una sola proteina non significa nulla per se stessa. Uno dei più piccoli batteri mai scoperti, il Mycoplasma Hominis H39, contiene 600 tipi di proteine. In questo caso dovremmo ripetere gli stessi calcoli delle probabilità prima applicati ad una sola proteina per ognuno di questi 600 tipi differenti. Il risultato rende assurdo anche il concetto stesso di impossibilità.

Robert Shapiro, professore di chimica preso l'Università di New York e esperto di DNA, ha calcolato la probabilità di formazione accidentale dei 2.000 tipi di proteine trovati in un singolo batterio. Il numero che si ottenne fu 1 su 1040000: questo è un numero incredibile, che si ottiene aggiungendo 40000 zeri all'1 (1).

Ebbene in ogni in una cellula umana vi sono 20.000 differenti tipi di proteine (10 volte più che nei batteri).












CALCOLO DELLE PROBABILITÀ CHE UNA PROTEINA DI 500 aa SI FORMI PER CASO

Vi sono tre condizioni fondamentali alla formazione di una proteina utile:
Prima condizione: che tutti gli amminoacidi nella catena proteica siano del tipo giusto e nella sequenza corretta.
Seconda condizione: che tutti gli amminoacidi nella catena siano levogiri (vedi paragrafo precedente).
Terza condizione: che tutti questi amminoacidi siano uniti tra loro per formare un  legame chimico detto "peptidico".


Affinché una proteina si possa formare casualmente, tutte le tre condizioni devono essere simultaneamente presenti.
La probabilità della formazione casuale di una proteina è pari alla moltiplicazione delle probabilità di realizzazione di ciascuna di queste condizioni.

Per esempio, nel caso di una molecola media comprendente 500 amminoacidi:

1.  La probabilità che gli amminoacidi siano nella sequenza corretta:
Esistono 20 tipi di amminoacidi utilizzati nella composizione di proteine. Tenuto conto di questo:
















-la probabilità che ogni amminoacido venga scelto correttamente tra questi 20 tipi = 1/20
-la probabilità che tutti questi 500 amminoacidi siano scelti correttamente  = 1/20500= 1/10650
  = 1 possibilità su 10650



2.  La probabilità che gli amminoacidi siano levogiri:
















- La probabilità che un solo amminoacido sia levogiro  = 1/2
- La probabilità che tutt questi 500 amminoacidi siano levogiri contemporaneamente = 1/2500  =  1/10150
  = 1 possibilità su 10150

3.  La probabilità che gli amminoacidi si combinino con un "legame peptidico".
Gli amminoacidi possono combinarsi tra loro per mezzo di differenti legami chimici. Perché si formi una proteina utile, tutti gli amminoacidi nella catena devono combinarsi con uno speciale legame chimico detto "peptidico". Si è calcolato che la probabilità che gli amminoacidi si combinino tra loro con un legame chimico diverso da quello peptidico è pari al 50%. Tenuto conto di questo:
















-La probabilità che due amminoacidi si combinino con un "legame peptidico" = 1/2
-La probabilità che due amminoacidi si combinino con un "legame peptidico" = 1/2499  = 1/10150
  = 1 possibilità su 10150














TOTALE PROBABILITÀ = 1/10650 X 1/10150 X 1/10150 = 10950
  = 1 possibilità su 10950



La probabilità che una molecola proteica media costituita da 500 amminoacidi sia ordinata secondo la corretta quantità e sequenza oltre alla probabilità che tutti gli amminoacidi contenuti siano solo levogiri e combinati soltanto con legami peptidici è 1 su 10950. E' possibile scrivere questo numero aggiungendo 950 zeri dopo l'1:

10950 =


100.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 
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Il progetto "genoma umano" si è concluso ed oggi sappiamo di averne 32 mila geni. Dato che la stima corrente del rapporto geni-proteine è di uno a tre, in ogni cellula ci sarebbero quindi 100 mila proteine da cui dipende ogni attimo della nostra vita.
Se la formazione accidentale di anche una sola di queste proteine -come abbiamo visto- è impossibile, è miliardi di volte ancora più impossibile che circa 100 mila queste proteine si riuniscano in modo corretto casualmente e costituiscano una cellula umana.

La presunta età della terra non risulterebbe neanche lontanamente sufficiente a permettere la formazione di neppure una singola proteina mediante il metodo di "prova ed errore" presunto dalle teorie evoluzionistiche.

Chandra Wickramasinghe, professore di matematica applicata e astronomia presso la University College (Cardiff, Galles), commenta: "La probabilità di una formazione spontanea della vita dalla materia inanimata è pari a 1 seguito da 40000 zeri... E' abbastanza grande da seppellire Darwin e l'intera teoria dell'evoluzione. Non vi è stato alcun brodo ancestrale, né su questo pianeta né su qualsiasi altro, e se gli inizi della vita non furono accidentali, allora devono essere stati prodotti da un'intelligenza risoluta" (2).



***
(1) Robert Shapiro, Origins: A Sceptics Guide to the Creation of Life on Earth, New York, Summit Books, 1986, p.127.
(2) Fred Hoyle, Chandra Wickramasinghe, Evolution from Space, New York, Simon & Schuster, 1984, p. 148.



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      le pietre   19/5/2010 17.38.58 (84 visite)   L4t|t4Nt3
         re:le pietre   19/5/2010 23.46.59 (68 visite)   Bisturi
   in conclusione...MIA   19/5/2010 18.7.50 (80 visite)   L4t|t4Nt3
      re:in conclusione...MIA   19/5/2010 23.48.43 (60 visite)   Bisturi
      re:in conclusione...MIA   22/5/2010 1.48.8 (60 visite)   micetta73 (ultimo)
   re:2012: doppio papiello   19/5/2010 19.24.48 (63 visite)   marco
      re:latitande e marco  (multimedia) 19/5/2010 23.50.3 (70 visite)   Bisturi
   re:2012: doppio papiello   20/5/2010 0.11.57 (98 visite)   Buendia
      re:2012: doppio papiello   20/5/2010 10.22.27 (64 visite)   Bisturi

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