Nick: Buendia Oggetto: il vezzo della noia Data: 1/6/2010 15.16.16 Visite: 241
oggi, a quest'ora e qui dove sono non posso definirlo che così il giochino di chi declama quasi in versi il suo status di nullafacente nella fannullonaggine in sè io non ci trovo nulla di male, voglio precisarlo da subito, soprattutto se ad esercitarla sono biondi fototipi che se la spassano su e giù per le spiagge di santa monica e di sera affollano il viper room a queste pacifiche ridenti creature spetta l'ingrato compito di far girare il grosso dell'economia e, personalmente, tanto mi basta per licenziarli con un pizzico d'invidia e una gioviale benedizione ma quando mi capita di notare un fannullone nostrano, altrimenti detto sfaccendato, la mia statura già minima mi avvicina spiritualmente a quella del ministro veneziano, tanto che se bandisse una crociata mi arruolerei nel suo esercito orgogliosamente il fannullone che gira per le vie del centro, sguardo apparentemente distratto, mani nelle tasche del suo soprabito sformato, solitario, fende la folla come un prescelto soffuso di un'aura di libertà non lo riconosco a caso, piuttosto lo conosco e per questo non lo fermo e fingo di non vederlo mettendomi così in salvo dalla solita tiritera del sonoscesounpoperfareduepassi e da quell'altra del nientediparticolareadessomisonopresounapausaperchéhofinitodiscrivereuntestoperunconcorsounadattamentodimoliére o ancora questa nosaipensavodiandareacubaaluglioconunpaiodiamicimasonoindecisounmeserischiodiannoiarmitusaichemiannoiofacilmente a uno come armando, il mio fannullone, bisognerebbe tirargli in faccia due begli schiaffoni a mano piena in modo da lasciarlo un attimo intontito e sperare che gli possa tornare un po' di buonsenso e anche un po' di buongusto, credetemi, a volte la violenza può ben scuotere una coscienza intorpidita e che frattanto si avviluppa nella fasulla convinzione di essere gente di cultura non mi fermo quando lo incontro e tiro dritto per la mia strada da persona rigida e coi paraocchi perché mi vergogno io al suo posto delle fumose risposte che già so che mi darà, a trentott'anni suonati mentre vuole rifilare al mondo l'ennesimo adattamento del malato immaginario, l'università è stata sempre un luogo troppo convenzionale per lui, e allora armandino caro perché non riempi le tue innumerevoli caselle di noia con qualcosa che possa far del bene veramente, un corso di lingua per gli immigrati, gratis s'intende, un po' di volontariato per qualche vecchio che sta crepando d'inedia in una di queste case sotto le cui finestre passi e ripassi senza meta alcuna almeno quattro volte al giorno, perché non ti trovi un lavoro part time, perché non vai a salvare le balene spiaggiate, perché godi ad essere effimero e non ti accorgi che la noia in cui galleggi e ti sollazzi è un'offesa agli operai in cassaintegrazione con cui a parole solidarizzi?
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