Nick: alylia Oggetto: Poesia del giorno Data: 16/7/2010 13.1.15 Visite: 223
L’Unione libera
La mia donna dalla capigliatura di fuoco di legna Dai pensieri di lampi di calore Dal busto di clessidra La mia donna dal busto di lontra fra i denti della tigre La mia donna dalla bocca di coccarda e di mazzo di stelle d’ultima grandezza Dai denti d’impronte di sorci bianchi sulla terra bianca Dalla lingua d’ambra e di vetro strofinati La mia donna dalla lingua d’ostia pugnalata Dalla lingua di bambola che apre e chiude gli occhi Dalla lingua di pietra incredibile La mia donna dalle ciglia come aste di scrittura di bambino Dalle sopracciglia di bordo di nido di rondine
La mia donna dalle tempie d’ardesia di tetto di serra E di vapore sui vetri La mia donna dalle spalle di champagne E di fontana a teste di delfini sotto il ghiaccio La mia donna dai polsi di fiammiferi La mia donna dalle dita d’azzardo e di asso di cuori Dalle dita di fieno tagliato La mia donna dalle ascelle di martora e di faggine Di notte di San Giovanni Di ligustro e di nido di scalarie
Dalle braccia di schiuma marina e di chiusa E di miscela del grano e del mulino La mia donna dalle gambe di razzo Dai movimenti d’orologeria e di disperazione La mia donna dai polpacci di midollo di sambuco La mia donna dai piedi d’iniziali Dai piedi di mazzi di chiavi dai piedi di calafati che devono La mia donna dal collo d’orzo perlato La mia donna dalla gola di Val d’Or Di appuntamento nel letto stesso del torrente Dai seni di notte
La mia donna dai seni a monticello di talpa marina La mia donna dai seni di crogiolo del rubino La mia donna dai seni di spettro della rosa sotto la rugiada La mia donna dal ventre come l’apertura del ventaglio dei giorni Dal ventre d’artiglio gigante La mia donna dal dorso d’uccello che fugge in verticale Dal dorso d’argento vivo Dal dorso di luce Dalla nuca di pietra rotolata e di gesso bagnato E di caduta di un bicchiere nel quale si è appena bevuto
La mia donna dalle anche di navicella Dalle anche di lampadario e di penne di freccia E di steli di piume di pavone bianco Di bilancia insensibile La mia donna dalle natiche d’arenaria e d’amianto La mia donna dalle natiche di dorso di cigno La mia donna dalle natiche di primavera Dal sesso di gladiolo
La mia donna dal sesso di terra aurifera e d’ornitorinco La mia donna dal sesso d’alga e di caramelle di un tempo La mia donna dal sesso di specchio La mia donna dagli occhi pieni di lacrime Dagli occhi di panoplia viola e d’ago calamitato La mia donna dagli occhi di savana La mia donna dagli occhi d’acqua da bere in prigione La mia donna dagli occhi di legno sempre sotto la scure Dagli occhi di livello d’acqua di livello d’aria di terra e di fuoco
Love, peace and harmony? Love, peace and harmony? Oh, very nice, very nice, very nice, very nice... but maybe in the next world (cit.) |